mercoledì 2 novembre 2005

Que vida el ghira

Qui giace Massimo Testa De Andres
caporalmaggiore del tercio de extranjeros
era un soldato valoroso, un bravo cocinero
il sabato preparava per tutti i cannelloni
la domenica giocava la Roma, la squadra del cuore,
e aspettava notizie dall'Italia,
la sua canzone preferita,
el novio de la muerte,
nada importa su vida anterior,

ora ha un amore qui a Melilla
vive in una casa in collina
e guarda lontano il mare
quello che hai fatto prima non conta
conta solo e sempre quello che sei adesso
se sei riuscito ad arrivare fino a qui...

L'estate è già un ricordo sfumato nel parco del Circeo
appena arrivati ci sedemmo nel giardino a chiaccherare,
eravamo ragazzi simpatici, le macchine erano veloci
le ragazze erano interessate, il riscatto sociale,
Rosaria non aveva nemmeno finito le medie
viveva con i genitori malati in due stanze, povera gente
io avevo una casa tutta per me
i poster di Hitler e Mussolini, i libri di Evola
il liceo Giulio Cesare, la mia fazione,
il crimine come mezzo di affermazione sociale,
poi l'estate è finita male
ho cambiato casa, quasi ogni sera,
e poi sono partito per l'Argentina,
grazie all'Internazionale nera
e poi l'Africa, l'enclave di Melilla...
I miei amici, Izzo era complessato
povero sottodotato
e Giampietro Parboni Arquati
le nostre teorie sulla società divisa in classi
i dominanti, i poveri cristi, i pidocchiosi
e poi Viva la muerte, l'enclave in Marocco
sono Massimo Testa De Andres
caporalmaggiore del tercio de extranjeros
un soldato valoroso, un bravo cocinero
ora ho un amore qui a Melilla
vivo in una casa in collina
e guardo lontano il mare
quello che hai fatto prima non conta
conta solo e sempre quello che sei adesso
se sei riuscito ad arrivare fino a qui...

1 commento:

Anonimo ha detto...

"io avevo una casa tutta per me"
bravo edoardo, sei proprio un genio a volte

alessandra

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