giovedì 21 dicembre 2006

Il sindaco di Lisbona

Premesso, che chiunque pretenda
di decidere anche solo un minuto
della vita di altri o della sua
è la più vergognosa delle persone,
io l'unica carica pubblica che vorrei
è essere il Sindaco di Lisbona
O Presidente da Câmara
e stare in Praça do Município
e rispondere al telefono 213 227 000
tutto il giorno, risolvere ogni problema
e di notte, andare a mettere a posto
tutti i marciapiedi, ogni cubetto di porfido bianco
che esca dalla sede, e poi pentirmi
e farli rompere di nuovo il giorno dopo
perchè la poetica della città
è nella sua bianca splendente decadenza
come quella volta
che nella salita do Galvão
per evidenziare una buca enorme
visto che non avevano i cartelli
hanno messo un ramoscello che usciva
e allora i pullman gialli
ci giravano intorno
ecco, io quei pullman gialli
li guiderei tutti io
e anche tutti i taxi blu
e tutti i tram per tutte le linee
su tutte le colline
e poi a Belém giocherei
su tutti i campi verdi
tutti con la stessa maglietta incarnata
di Mantorras o di Rui Costa
e sarei tutte le guide di tutti i turisti
e direi, come sto dicendo, a tutti loro
oh nao ser eu toda a gente e toda a parte
citando tutti i film
da Wim Wenders a Paul Auster
mostrando tutti posti
dagli spazi tristi agli slanci enormi
portandoli nella Praça do Comercio
piangerei ogni volta, ogni pomeriggio
a vederla di nuovo,
con gli scalini che degradano nel mare
perchè io sono un sindaco paternalista
un pasticcione tutto cuore
tutto sudato con tutti i problemi
di una città di milioni di persone
che se anche una sola di loro quel giorno
non è felice stando a Lisbona
io mi sento male
i crampi allo stomaco
non riesco a mangiare
io sono tutt'uno
con Lisbona, l'unica città
dove mai si è pensato
che una persona possa confondersi e diventare
parte dei muri, delle strade
come scriveva Pessoa
come nel film Alice
io andrei nei bairro degradati
per farmi insieme ai drogati
parlerei agli storpi
agli ingressi della metropolitana
direi non so, la vita è così
del resto, nessuno può rinunciare
per quanto sia grande il suo dolore
alla coscienza di essere quello che
è/e
io sarei un dittatore
per troppo amore
dovrei cambiare casa tutte le sere
anche per vederle tutte
ma nel sonno mi dovrebbero portare
aldilà del fiume per avere il piacere
ogni mattina di prendere la nave
come un pendolare, ed entrare in città
dal Terreiro do Paço, come faceva l'imperatore
quando tornava a casa dopo una guerra
e dopo tutto questo, dopo tutto quanto
finirei sotto il ponte
del 25 aprile
per parlare
almeno un minuto
con Adriana,
di com'è
stasera la luna.

sabato 16 dicembre 2006

leggi

dietro a qualsiasi cosa uno dica, c'è dietro qualcos'altro.
nel dire che dietro a qualsiasi cosa uno dica, c'è dietro qualcos'altro, c'è il principio di affermazione del proprio spirito di osservazione superiore a quello di qualsiasi altro, nell'inganno su cui si mantiene il mondo per cui nonostante tutto chiunque si sente migliore di qualunque altro, nonostante tutto.
nel non dire niente c'è il delirio di onnipotenza ipoteticamente surrogato dall'esperienza per cui chi ha molto visto e sentito arriva a permettersi di pensare che sia tutto indifferente, fare o non fare, esistere o non esistere, e quindi non potendo prevalere facendo ed esistendo, per affermare la sua supremazia dice tutto non conta niente.
e comunque, dietro al non voglio niente, non ho bisogno di niente, c'è sempre un amami,
perchè l'universo è un bambino che non sa chi è, cos'è, cosa fa, e avanza a tentoni come nubi gassose in big bang e buchi neri, e crea mondi paralleli come compagni di giochi della sua noia.

venerdì 15 dicembre 2006

capodanno a verbier

Prima di tutto volevo dire che capodanno lo ho fatto sempre a verbier, non sono mai stato da altra parte. Questo sin da quando ho 4 anni.
A capodanno la procedura è questa. Essendo un gruppo di 20-30 persone che ci si conosce, si va tutti a mangiare a casa di una di queste, si beve e si fuma a oltranza con la musica in sottofondo. Poi a mezzanotte meno dieci si va tutti in piazza ubriachi e fatti. In piazza ci sono migliaia di persone, musica ad alto volume, tipi nudi che salgono sui lampioni e salutano la gente. Io mi munisco sempre di minimo 3 bottiglie di champagne da sparare in mezzo alla folla, perchè ho manie di protagonismo. Le tengo sotto al giaccone per non farmele scippare e poi quando le finisco le spacco per sfogarmi. Poi, una volta spaccate le bottiglie urlo BON ANNEEEEEE a tutti e a tutte e mi faccio tutte le tipe che riesco a farmi, ogni tanto cado per terra, poi mi rialzo.
L'anno scorso mi volevano picchiare perchè c'era un inglese (è pieno di inglesi, ma soprattutto di inglesotte stratroie) e sto inglese si era arrampicato in boxer a meno dieci gradi sul lampione della piazza e io ho preso un pezzo di ghiaccio gigantesco e glielo ho scagliato contro. Lo beccai e gli fece molto male e io ridevo tantissimo e lo facevo vedere agli amici e dicevo "guarda guarda sono stato io" poi però c'erano i suoi amici e mi hanno spintonato poi sono scappato in mezzo alla folla.
Poi si usa la solita tecnica per farsi le tipe, si fa la mossa del DRIBBLING, siccome in svizzera per salutare si danno tre baci, tu esclami BON ANNE alle tipe, le dai un bacio a destra, bacio a sinistra e TAC bacio in bocca. A volte ho beccato qualche schiaffo e a volte ho beccato tipe fidanzate. Poi si cerca qualche tipa da portare a trombarsi.
In seguito, verso le 2 io vado in discoteca al TARATATA dove ho sempre il tavolo a capodanno. Anche là è divertente e ci si sballa.
Alle 5 la piazza è quasi vuota, si fanno i cori in italiano con gli amici tutti abbracciati, ci si fa un Kebab/Mac là in piazza, si prende il quad e si va sulle piste a fare le sgomme i video e le buche. Alle 6 torno finalmente a casa e dormo.

mercoledì 13 dicembre 2006

Indubbiamente l'uomo non può vivere senza una fede, così come è difficile sopravvivere senza ingannare.
La necessità della fede non significa la sua verità, inoltre si fa avanti una fede più forte di quella religiosa: le montagne sono mosse ormai sempre più dalla fede nella tecnica

domenica 10 dicembre 2006

sasà di mykonos


Ciao ragazzi...mi sono appena iscritta...!!!che idoli siete stati ad aprire qsto forum!!!inutile dire che anch io come voi sono una drogata persa di mykonos...se ci penso mi vengono in mente mille flsh mille frasi, canzoni e momenti stupendi...ne ho combinate di ogni...mi sono divertita come una pazza e ho fatto vermanete quel cavolo che volevo in ogni momento...tutto quello che mi passava per la testa lo mettevo subito in atto....ho fatto dei danni assurdi!!! ho conosciuto praticamente mezza isola...e ho vissuto al tropiacana diciamo per 80-90 ore nel giro di 7 giorni...!!! bello da dio.... a ballare sul tavolo cn la mia krikkia e tutti quei ragazzi stupendi che nn scorderò mai...che m hanno regalato una favola sul serio..e che per fortuna sento ancora...con il mio splendido sasà...che ridere...con tutte le dediche urlate dal cubo...e con i due bamboloni greci belli da morire...
ovviamente sono caduta in scooter cn la kri...e ci sono rimaste delle cicatrici allucinanti....ma è stato bello anche così...almeno ogni volta che mi viene da imprecare per i segni che nn m andranno mai più via...ripenso a mykonos e quasi quasi sn felice di averli...




ieri Sasà m ha mandato un messaggio per dirmi che giovedì finalmente verrà nella mia Parma...è tantissimo che provo con il proprietario della discoteca ad organizzare questa cosa...e finalmente ci siamo riusciti non ci posso ancora credere...che bello...comunque non so se sei vicina magari riesci a venire...mi sto già immaginando le scene e il devasto....l energia che riempirà quel posto...rivedere Sasà, ballare cn lui tutte le canzoni di qsta splendida estate...wow....Sabry ma quindi tu con Sasà grande lovestory...brava ottima scelta..io l ho conosciuto abbastanza bene...nel senso...per quello che è stato possibile in 7 giorni dove alla fine ci vedevamo e parlavamo un pò solo nel pomeriggio sino alla chiusura del tropicana...e insomma...penso di lui le stesse cose che anche tu hai scritto sia qui che nell ex blog...è una persona dolcissima...simpatica da morire che riesce subito a mettere a proprio agio le persone...c'è molto dietro alla facciata del king Sasà che non tutti purtroppo hanno avuto occasione di conoscere...



lo adoro e lui lo sa bene.....ci sentiamo e a me non fa che farmi solo contenta.....ripeto,e' una persona che a me ha dato tanto,una persona splendida,solare,e credimi che quando lo vedo mi faccio tante di quelle risate che veramente lui mi fa tornare il buonumore,ma credo che tutte le ragazze affezzionate a lui siano veramente tante,con un'unica speranza....di essere le sole!ma non e' cosi,sasa' ha tanto da dare e tanto da ricevere,bisogna vivere il momento con tanta intensita'....sperando che poi arrivi presto quel giorno che lo rincontrerai....per me sono passati anche mesi,ma e' sempre stata una grande sorpresa....spero per lui sempre il meglio....

sabato 30 settembre 2006

consapevolezze

i bimbi li si fa giocare con i lego e li si manda a messa.
poi è ovvio che crescendo e avvicinandosi alla cognizione di sé, capiranno che non ha senso vivere in una casa di lego o credere in dio.

sabato 16 settembre 2006

La mia opinione sul cinema italiano (scritta da un altro)

La mia considerazione sul cinema italiano contemporaneo, quello autoriflessivo, autoindulgente e fastidiosamente autobiografico, è che dell’autobiografia di uno che ha dai trenta ai quarant’anni e non è capace a risolvere i propri problemi di coppia non me ne frega un cazzo. Non mi interessa vedere Accorsi e la Mezzogiorno che si gridano in faccia, non mi interessa sapere che Paravidino si sente preda della malinconia padana (e vattene in Costa Rica, no?), non mi interessa constatare che Muccino piccolo ha perso la zeppola, forse l’unico aspetto simpatico della sua public persona Io in un film voglio vedere pistole, cavalli, macchine della polizia, serial killer, vampiri, budella. Non necessariamente tutto insieme. In un film voglio vedere cose che non vedrò nella mia vita e che i miei genitori non hanno visto nelle loro; in un buon film il problema dovrebbe essere, ad esempio, salvare il mondo dall’attacco delle tarantole giganti, non rimandare la presa di coscienza della propria mediocrità.

venerdì 8 settembre 2006

l'heideggeriana equivalenza (nullità, irrilevanza) delle possibilità che ognuno incontra nella propria vita

mercoledì 6 settembre 2006

ciao, tutto beneeeeeeeeeee????? Vacanzeeeeeeeeeeeeeee?????????????

martedì 5 settembre 2006

La gente è stufa - by ildeboscio

giovedì 31 agosto 2006

Adri_night

mercoledì 30 agosto 2006

Una domànda veloce, mio càro - carissimo - Sperelli, una domanda dettàta da uno a tua scelta dei cinque sensi illeggìttimi, una domanda che è anche una giustificazione per questo mio saluto, per questo abbraccio: tu ti consideri un dandy?

Insigne amico mio,
il mio stato d´animo di fronte a tali domande, poste pubblicamente, oscilla tra il divertito e l´estenuato - dacché considero a volte il dandismo come una malattia ossessiva, e dunque mi dico che, se lo fossi, preferirei comunque non esserlo; altre volte guardo al dandy con tale trepidante ammirazione che mi parrebbe una presunzione l´accostarmi ad un siffatto spirito artistico.
In questo sito sono raccolte analisi letterarie e biografiche, immagini e testi trascritti con grande pazienza ed apparente devozione; coloro che giudicano il mio lavoro degno di nota, dovrebbero anche sapere che il miglior biografo di Cristo è sempre Giuda (parallelamente, il magnifico dandy Des Esseintes venne creato da un uomo che odiava il dandismo), e che quindi l´autore non è necessariamente un dandy. Viceversa, trovando mancanze o superficialità nei miei scritti, si dovrebbe supporre che l´interesse per il vivere in maniera dandistica da parte dell´autore tralasci l´applicazione allo studio della materia - e da qui le eventuali mancanze.
Insomma, viste le considerazioni di cui sopra, credo stia più a te che non agli altri il definirmi - se è questo che ti sta a cuore!
Da parte mia, ti farò una confidenza: vivo e scrivo con lo stesso animoso e costante disinteresse. Mi interessa più il gioco, che la vincita.
E mi auguro che presto vorrai venirmi a trovare.
A presto
Andrea Sperelli


http://www.noveporte.it/dandy/posta/index.php?mode=show_post&id=1148025717

domenica 27 agosto 2006

l'emporio del pensiero debole nella località adriatica, da un lato cosmogonia estiva della libido nazionalpopolare, dall'altro una nashville formato riviera

domenica 6 agosto 2006

6-26

Algarve

Algarve

Algarve

venerdì 4 agosto 2006

La Letteratura

Cose come il fantastico mondo di Amelie sono anche carine, ma sono parziali, sbilenche, asettiche: i cuscini sono sempre a posto, Amelie non va mai al cesso.
Chi va al cesso spesso è Benigni, che però è ancora più falso, con lui la merda profuma.
Del resto risulta essere irrimediabilmente volgare tutto ciò che è umano, perché l'uomo ha vergogna della sua condizione, sa di essere ridicolo, e che ovunque arriva l'umano, là è il ridicolo.
L'emozione particolare dell'umidità femminile, o la forza vitale dell'erezione maschile, a scriverne è un po' sempre come parlare con la bocca piena, o vomitare ubriachi sulle scarpe di uno sconosciuto: se le cose sono come sono non è colpa nostra, però l'interlocutore ne è sempre un po' urtato (e vale anche in questo preciso momento per questo specifico brano).

La letteratura dovrebbe essere verità, ma quando la verità diventa letteratura, ecco che non è più verità, come in Lisbon Story Wim Wenders teorizzava che un'immagine ripresa in quanto scelta, e quindi già vista, diventasse per questo automaticamente disonesta.
Un esempio è questo brano di Andrea Pazienza:
Intanto di non essere un genio. Perchè sì, lo confesso, da ragazzo ci speravo. Invece no, sono un fesso qualsiasi. [...] Ora che vivo in campagna come un cretino non sono più depresso e quindi saluto volentieri gli amici che mi sono rimasti qua e là nelle città. Le amiche soprattutto. Di me, volendo, si può dire tutto il male che si vuole, però tante di quelle cose non sono vere. Capisco viceversa la delusione di qualcuno quando si è accorto che il fumettaro per cui tifava altri non era che il fesso di cui sopra. Ora, naturalmente, che sono fesso me lo posso dire io da solo, perchè sono sempre in grado di stracciare il novanta per cento dei vostri.

Sì, sembra essere una cosa onesta, e sincera, e bella, ma in realtà è solo un topos letterario basato (e stra-abusato) sull'estremo abbassamento-innalzamento dell'umana condizione, il "sono un genio ma nessuno lo sa" di Bukowski, il re del mondo che sopravvive nella mansarda o nel retro della tabaccheria di Pessoa, ecc. ecc. perché tutti ci sentiamo comunque degni di vivere e di sentirci amati.

La letteratura invece non dovrebbe essere niente di tutto questo, ma permettere di volare sopra le nuvole, e guardare il sole esattamente com'è.
I 90 anni sono una gioia o un peso?
Una noia. Mi vergogno d’averli. La vita non mi diverte più. Mi sarei ammazzato nel 2000. Avevo anche deciso la località: Waterloo. Ma te lo vedi il titolo «Dino Risi suicida a 90 anni»? Ridicolo. Mi dà noia persino il cuore a batteria. A letto appoggio l’orecchio sul cuscino e non sento più tic toc, solo sciuf sciuf, il soffio del pacemaker.

Meglio il residence dell’ospedale.
Mi costa 3.500 euro al mese ma pigio un bottone e arriva l’idraulico. Spero di non fare la fine di Tognazzi. Era in clinica per problemi cardiaci. Non si rassegnava al ruolo di malato, voleva tornare a casa. Il primario, un vecchio medico col bastone, entrò in stanza e gli rivolse un discorso spaventoso: «Lei starà qui fino a quando non glielo dico io. Si ricordi che non è più il Tognazzi che faceva ridere la gente e si scopava le più belle donne del mondo. Lei ora è diventato un poveraccio come tutti». Dopo due ore Ugo morì.

Perché dal 1990 non gira più un film?
Non so come ho fatto a girarne 50. Stare 14 ore sul set è una tortura. Devi continuamente dare risposte: non lo sopporto. Sono invecchiato all’improvviso, mentre passeggiavo in viale Buozzi. Scende una ragazza da una Harley Davidson, si toglie il casco, scuote i capelli, mi guarda e sorride. Ero paralizzato, innamorato perso. Lì ho realizzato che avevo 86 anni. Non bisognerebbe invecchiare. È un errore. Vittorio Gassman diceva: «La morte è un’indecenza».

giovedì 3 agosto 2006

linguaggi

la persona è tipo un tetris, e tutto dipende dal suo grado di inseribilità / appartenenza alla società.
diciamo che ci sono questa serie di linguaggi, che sono il linguaggio del corpo (bellezza, salute, ecc.), i vari linguaggi dell'intelligenza (declinabile nelle varie attività, tipo contabilità, informatica, letteratura), che + li conosci + sei dentro la società, se ne conosci qualcuno sei dentro solo il gruppo che conosce quel linguaggio, per cui si è felici con gli amici del tuning e ci si sente a disagio quando si esce con i medici, che a loro volta si amano e si accoppiano tra loro e credono che il mondo non vada troppo oltre il loro orizzonte.
dire che si è al di fuori / al di sopra di tutto, ovviamente è anch'esso un linguaggio,perchè anche la negazione nichilista punta a riconoscersi in quel gruppo nichilista che disconosce (con i consueti rimandi alla teoria delle elites e alle negazione come via alla sovrapposizione / sostituzione).
perchè alla fine la riconoscibilità comanda, quindi quando briatore dice che se entra in un ristorante con il codazzo di fiche ed amici e vede uno che cena da solo e dice "quello è uno sfigato", ovviamente ha ragione lui.

lunedì 31 luglio 2006

nerd love

autostralia

domenica 30 luglio 2006

i malati di aids sono quelli che starnutiscono sul buffet negli happy hour

sabato 29 luglio 2006

la bellezza

le fighe si assomigliano tutte, le racchie sono cessi ciascuna alla sua maniera

martedì 25 luglio 2006

o que serà que serà

Cari forumisti, lo scorso 10 gennaio mi sono iscritta in un'agenzia matrimoniale di Milano, pagando 1500 euro, che pagherò dilazionatamente mediante effetti bancari. Il motivo?? Sono single da molto tempo, ed ho bisogno di un compagno lombardo doc da amare. Vorrei che fosse comasco doc, con cui iniziare una bella amicizia finalizzata in breve tempo alla convivenza, in una casa a Como città. Lo scorso dicembre in un noto centro commerciale di Arezzo incontrai una coppia di Milano che abitano in viale Regina Giovanna. Erano conviventi, lei valtellinese, lui milanese da genitori piemontesi. Lo chiamava amore, tesoro... io adesso sarei un po' invidiosa di questa coppia. Spero tanto che grazie all'agenzia matrimoniale mi trovi anch'io nella stessa felice sorte. Avere un convivente comasco e chiamarlo amore, tesoro ogni volta che insieme usciremo a fare la spesa, a passeggio la domenica per le strade del centro di Como e sulle sponde del Lario, e a mangiare in qualche ristorante. Proprio così! Quando si prova amore per i lombardi doc e ci si sente completamente soli si arriva a pagare anche 1500 euro (che non è poco per una ragazza che lavora part-time come nel mio caso). C'è nessuno fra voi che si è mai rivolto ad un'agenzia matrimoniale per trovare un compagno per la vita?? Ditemi che cosa ne pensate. P.S. questo post non è molto inerente ai problemi di Milano città, ma spero che la moderatrice me lo pubblichi lo stesso......bye-bye.

volevo farvi sapere che sono una libera professionista e sto incomincinando ad avere una posizione mia in uno studio dove soldi ne girano. non sono bella e ho tutte quelle paturnie da tipe cui lo status sociale che pretendono di avere non è corrisposto adeguatamente dall'aspetto fisico, ma mi sto adoperando per. a tal fine sto cercando un candidato che rafforzi e non decresca la mia scalata sociale, e altresì mi gratifichi sessualmente come credo di meritare. qualora fossi fidanzata, ciò non toglie che per il momento tale condizione mi impedisca di guardare altrove. del resto un po' mi affascinano alcuni tipi dazed & confused perchè io sono impilatissima nella piramide sociale, ma ho intuito che in certi casi quel tocco di fantasia aiuta.

domenica 23 luglio 2006

arro

Nik Ray-ban

Daniele

Bino

Nik

Il matrimonio di arro

giovedì 20 luglio 2006

Lampedusa - by Maki Galimberti

martedì 18 luglio 2006

fidanzati da 10 minuti

convivere con altre persone e aprire il frigorifero è come esaminarne le viscere.
l'esistenza da single permette di utilizzare un frigorifero general electric blu nell'unica modalità ultravoid che possa dirsi consona, il contenere bottiglie di vetro di liquidi colorati, perfettamente sigillati.
d'estate le case al mare si aprono molti + cancelli è pura perdizione.
un reality in cui si dà a 10 clandestini sbarcati a lampedusa una porsche e si osserva cosa ne faranno.
ma tanto poi ci si sposa tutti con la moglie terrona o rumena e si parte per le vacanze con il divano montato sulla capote.
Quattro momenti su tutto il nulla ai tavoli tre, sette e dieci, grazie

domenica 16 luglio 2006

guardarsi essere
la spiaggia di mondello, le caviglie grosse
le solite certe sere d'estate
che la luna, il cielo, mare
dietro la scogliera, nella curva
il piacere di esserci
come lasciarsi trasportare
la prima casa, i mobili nuovi
con gli angoli diritti
come i pensieri, convinti e precisi
non sfocati, dalla logica e dall'esperienza
dov'eri la sera che l'italia vinse i mondiali
ma nn ricordo + cosa pensavo
a cosa pensavi tu?
dimentica

mercoledì 12 luglio 2006

badante

Riceviamo e volentieri pubblichiamo, la commossa lirica intitolata "Badante"

badante badante
tu sei una tra le tante
dalla russia con amore
per la nonna nel torpore


badante badante
che hai il poster di shevchenko
e hai paura di lukaschenko

badante badante
ed i tanti impedimenti
per una vecchia senza denti

badante badante
nella terra di dante
e di toto il cantante

badante badante
ed il fiore dei tuoi anni
a sentire i suoi affanni

martedì 11 luglio 2006

Napoli, proteggere & servire

ragaz ho scoperto maki galimberti non ci sto + dentro

domenica 9 luglio 2006

L'anno che l'Italia vinse i mondiali di calcio

Vittorio Alfieri Campione del Mondo

I nostri eroi

Piazza Alfieri

Capitan Ruella pensa già al prossimo mondiale

venerdì 7 luglio 2006

domenica ore 17-19 al morando calcetto mundial.
labate non far finta di non aver letto.

mercoledì 5 luglio 2006

Vittorio salta con noi!

La scalata a Vittorio Alfieri

w l'italia

il 7 che ci fa sognare

Ultra Italia

domenica 2 luglio 2006

A cosa stai pensando

alla spiaggia del guincho
ai tatuaggi tribali sopra i culi delle tipe
a dimentica l'amore forse, anche il dolore passerà
al tizio che quando ha vinto l'italia si è arrampicato sulla statua di alfieri e poi è caduto, è stato dieci minuti x terra che sembrava rotto, poi si è rialzato zoppicando e la gente si è messa ad applaudire
a dimentica di raf
alle stagioni presenti, alle stagioni passate, al ricordo di lei, e blabla leopardi gobbo
a dove sarà adesso labate
a cavagnero che risponderebbe al deserto
ai dirottamenti della d'amico su parigi
a quelli che stanno pensando che alla fidanza sono scese le tette e la fidanza ci fa caso e chiede a cosa stai pensando e loro rispondono a niente
a quelli che imitano la gialappa's come un tempo si imitava fantozzi
ai medici di pessotto che fanno i bollettini come fosse una partita di calcio
al concerto dei madredeus a torino che devo ancora comprare i biglietti
a sconsolata di zelig che adesso non lavora più
ad adri che quando faccio i post con scritto cazzoculoficatette e poi c'è la gregoraci nuda telefona per dirmi di togliere tutto
al cosmo
alla mia partenza. vi saluto, domani parto. faccio un po' di giri e torno agli inizi di settembre. sto pensando al mio weekend ad Amburgo, alla foto con Totti che mi sfida alla play e alle battute fatte con Marcello, all'inno cantato in curva accanto a simpatici ragazzi arrivati da Pordenone in macchina, ad Azzurro di Celentano cantato accanto a tedeschi e teroni. alla bandiera dell'Italia che sventolavo come uno stronzo, alla sosta a Cuzano o come si chiama quel paesino, per non perdermi nemmeno Inghilterra-Portogallo accanto ai paesani. Alla partita della Germania in piazza con 70mila tedesche fiche. all'estate, a Micha e al suo Spritz Aperol da crucco, a tutti voi cari amici. ed è con le note di Azzurro in sottofondo che vi mando i miei più cari saluti, ragazzi. vi bacio in fronte.
amaro per tutti?
io un montenegro me lo faccio
io un braulio con ghiaccio
anch'io un montenegro
2 montenegri e un braulio con ghiaccio
3 montenegri!
3 montenegri..
scusa a me porti un limoncello?
un limoncello..
tu amore?
no io no niente..
allora quanti montenegri? 1, 2, 3, 4. allora, 4 montenegri, un limoncello e un braulio con ghiaccio giusto?
a posto, 3 monte

sabato 1 luglio 2006

T O R R E B V E D A

dopo anni di incubi, tutte le notti a sognare più o meno la stessa cosa, stanotte alle 4 e mezza sono entrato nella torre breda.

abbiamo suonato il citofono del garage, abbiamo parcheggiato dentro, sembrava tipo un film dell'orrore come "society", perché le macchine dentro erano tutte tedesche e tutte, dico tutte, grigie o nere. la cosa mi ha impressionato.

il garagista indiano ci ha chiesto che cosa ci facessimo. e noi: "andiamo da luca laurenti" con ostentata sicumera. l'indiano ha come fatto "ah beh allora..." alzando le mani quasi a chiedere scusa e non ha domandato oltre.

abbiamo preso l'ascensore. siamo saliti al ventinovesimo piano. molto veloce.

capirete l'emozione. è una scena che ho sognato tutte le notti da quando ero piccolo. tutti avrete un'ossessione della vostra infanzia. la mia è sempre stata la torre breda. quell'aspetto lugubre, l'intonaco che cade a pezzi, la dubbia bellezza della costruzione e i vari suicidi hanno aumentato nel mio immaginario l'aura di decadenza dell'edificio, che per me ha sempre rappresentato qualcosa di tremendo. la gente da piccola ha paura del buio, io invece avevo paura della torre breda.

adesso posto una foto.



intanto arriviamo al ventinovesimo piano.

ho scattato una foto col cell. non è molto esplicativa, ma tant'è.

la sensazione che si prova guardando milano da lassù è una via di mezzo tra google earth e un vecchio opuscolo della centrale del latte, che tanto nessuno di voi ricorda.



questo è viale tunisia.

saliamo ancora, e data la conformazione tonda della stanza capiamo di essere arrivati nella parte più alta della torre, ovvero questa:



cerchiamo e troviamo la porta che da accesso all'enorme terrazza condominiale, ma è chiusa. provo col trucco della carta, che ho spiegato anche a filo una volta, quello che apre tutte le porte di un certo tipo, ma niente. non si apre. peccato.

la cosa che mi ha colpito di più è che sopra al ventinovesimo, salendo, c'è un'ultima porta blindata nuova, avvolta ancora nel pluriball, segno che lì hanno appena ristrutturato un appartamento.

cerco di aprirla ma nulla. è ovviamente chiusa. passiamo qualche secondo a domandarci che cosa ci possa essere là dietro, la risposta la sappiamo già, ed è anche banale. è il più bell'appartamento di milano, e se mi permettete, anche il più costoso in assoluto.

scendiamo e ce ne andiamo.

colonna sonora: purple rain - prince

mercoledì 28 giugno 2006

Reana

Mi ricordo che da bambino non pensavo che finiva così
aldo nove

giovedì 22 giugno 2006

la costituzione ha rotto il cazzo.
è un romanzetto da benpensanti e non a caso gli han dato il premio strega.

mercoledì 21 giugno 2006

i temi della maturità svolti x voi

Traccia socio-economica: Città e periferie paradigma della vita sociale, fattori di promozione di identità personale e collettiva.


Perchè: se vai all'Anteo incontri il tuo professore di lettere del ginnasio che commenta un film italiano sul disagio delle periferie bevendo un Ramazzotti (perchè lui sa sognare, sa vivere, sa godere) mentre invece: se vai all'Europlex della Bicocca ci trovi gli zarri di cui al ginnasio avevi paura.

La riflessione cui voglio dare risalto è la seguente: al cinema anteo (che è in una zona centrale bella per altre cose che per l'essere centrale) ci sono un sacco di intellettuali raffinatissimi con delle giacche di sartoria molto ben portate, e danno in larga parte film italiani (che ricordiamo, 19 su 20 sono sul disagio delle periferie) mentre invece al cinema di viale sarca (ingresso dal cancello della ex breda) ci sono un sacco di ragazzi e ragazze tristissimi cui non sarà mai concesso neppure il lusso verbale di pronunciare nella stessa frase le parole "giacca" e "sartoria". Come se: se sei un intellettuale ti pasci come una scrofa nell'oscena messinscena (ossimoro) del disagio in acquario che sospetti non tuo mentre se sei un poverazzo che ti senti chic se tuo padre ha la pistola e la Punto truccata ti svaghi e vai a vedere hostel che tanto almeno sai che non è vero. che poi adesso è tutto molto più a buon mercato ammettiamocelo, gli status symbol convergono tutti verso un unico punto, soldi (prima era un po' più velata la cosa)

Ma la cosa bella e strana è che all'Europlex della Bicocca ci sono parcheggiate fuori un sacco di macchine costose, ma neanche quelle negrate tipo la cadillac con i lampadari kitch sul cofano del Duca in Fuga da New York, proprio roba da gran signori, tipo M3, Cayenne Turbo, RX-8. All'Anteo no.

Poi in corso vittorio emanuele a milano (io vivo a milano) che è la strada più centrale di tutte, ci sono un sacco di cinema poco frequentati in genere, e fuori di essi è piano di persone negre, che non vanno al cinema tranne che qualche week end.

Che poi bisogna distinguere periferie e provincia, Pasolini avrebbe gridato porco se gli dicevano scrivi un articolo in forma saggiobreve max 3 colonne sull'identità che ti da la periferia, perchè ad esempio bisognerebbe sapere se sei nato li o se sei nato a locri e questo per esempio all'Europlex della Bicocca non è che lo si capisce molto bene con uno sguardo.

Comunque all'anteo ci va un sacco di gente di fuori e all'europlex della bicocca un sacco di gente che vive in centro, e io allora ne concludo che odio ogni epistemologia.

Riccardo M

Surfer Girl

surfer girl

domenica 18 giugno 2006

Esiodo era un koglione, lo dimostra il fatto che è morto

Non nutro più alcuna speranza per il futuro del nostro popolo, se deve dipendere dalla gioventù superficiale di oggi, perché questa gioventù è senza dubbio insopportabile, irriguardosa e saputa. Quando ero ancora giovane mi sono state insegnate le buone maniere ed il rispetto per i genitori: la gioventù di oggi invece vuole sempre dire la sua ed è sfacciata
Esiodo, 700 a.C.

venerdì 16 giugno 2006

C'était un rendez-vous a Lisbona

molto meglio di lelouch

da praça da figueira al marquês de Pombal, passando per Rossio e Restaudores.
soundtrack: Monica Sintra, il mio angelo custode.

giovedì 15 giugno 2006

la bellezza incastra

Cascais, Praia do Guincho, 2/6/06

La bellezza incastra, costringe a essere onesti con se stessi obbligando ad ammettere la crudezza di un desiderio il cui oggetto è molto preciso: quel corpo, quel culo, quel seno.
Tale evidenza, dissimulata, nel timore di non essere all'altezza delle proprie ambizioni, sotto forma di educazione, convenzione dettata dalla convenienza.
L'evidenza di ciò che si vuole, e il dissimularlo: la dicotomia di felicità = incessante soddisfazione di ogni desiderio / sereno autocontrollo dell'equilibrio emotivo.
Invero felicità -> verità = 1 , e tutto ciò che è costruzione umana (dissimulazione, educazione, controllo, legge) è volto all'alleggerimento della pressione derivante dalla tensione del raggiungimento: desiderare, ottenere, per poi desiderare qualcosa di nuovo e più grande, d'ardore bruciare fino a morire, come l'ardente sole morente dentro un universo in espansione, questo il comune primo motore.
Data tale natura, la morale deve essere naturale: l'atarassia non è in sé atarassia, (ragionata produce inquietudine), ma esiste solo nella tensione verso obiettivi progressivi, e come pace della coscienza nello sforzo di tale raggiungimento.
Il male è funesto solo quando in contrasto con la serenità della propria coscienza che si infutura nel godimento della felicità: anche se non è giusto, se pare giusto, perchè non uccidere, violentare, malaffare, sopraffare; life is now.

P.S. chiaro che poii Mondiali li vincono sempre quelle 3 o 4 squadre, che il ranking è lì, ma intanto se ne chiamano di più così vengono i tifosi, etc. etc., e uguale poi la spirale del dna si sa, fanno finta che non perché così intanto comunque uno ci crede e si impegna e fa pil, ma diciamo che a parte tutto quanto detto sopra è chiaro che la classifica si fa, tipo:
- 400 punti bellezza (+50 automatico se sei donna);
- 300 punti intelligenza;
- 200 punti denaro (di partenza, poi li fai con l'intelligenza);
- 50 punti cose psicologiche (tipo forza di volontà, convinzione, poi se invece hai avuto cose tipo violenza incesto i tuoi ti picchiavano o brutte esperienza diventa -50).
Totale, chi fa più punti prende il premio di maggioranza.

venerdì 9 giugno 2006

io se avessi un locale quelli che non sono tatuati non li farei entrare.

lunedì 5 giugno 2006

moggi ha sbagliato è deve pagare ,ma da cittadino che si alza la mattina per andare a lavorare per 1000 euro al mese sono coscente del fatto che se la magistratura seria vorrebbe veramente ripulire il calcio e non solo, non si salverebbe nessuno ,sono sicuro che in questa storia è implicata anche la politica, anche magistrati , ecc. ecc., faranno uscire solo quello che vogliono per farci credere che anno ripulito il calcio. tanti altri invece continueranno a fare quello che hannno sempre fatto indisturbati.noi siamo solo dei cretini che comprano i giornali, che quardano la tivu nonostante siamo coscenti del fatto che siamo manipolati da qualsiasi tipo di potere. finisco col dire che se controllano i politici sia di sx che di dx, se controllano i giudici, se controllano i magistrati, se controllano le tivu, troveranno sicuramente degli illeciti.questo non succedera mai perche siamo in italia. continueranno ad insabbiare è far uscire solo quello che conviene a lor signori.nei bar si dice anche questo.

http://www.lucianomoggi.com/html/il_vostro_parere.html

venerdì 26 maggio 2006

27 maggio- 4 giugno

Guincho, Cascais, Lisboa

mercoledì 24 maggio 2006

è credendo di fare la cosa giusta che si fanno gli errori

venerdì 19 maggio 2006

l'anima è la palingenetica obliterazione dell'io cosciente che si infutura nella genesi dell'io noscente. si trova nella coscia, come la coscienza

lunedì 15 maggio 2006

quando non si si cosa dire, l'importante è lasciar credere che il silenzio sià il boato delle troppe cose, belle e meno belle, che non si riescono a esprimere. A volte, anche il silenzio da vuoto pneumatico non spaventa così tanto.
Anche oggi, andando al lavoro verso torino, in quasi primavera, c'è poco da annotare, se non il piacere di attraversare asti alle 8.30 nel traffico che in qualunque altro posto darebbe fastidio, i palazzi dell'architetto boano che crescono, la cena da barolo&co, la domenica di calcio alle spalle, il countdown fino al 27 x il prossimo viaggio.

Metro Lisbona

martedì 9 maggio 2006

il consulente è buono. ama il consulente. il consulente sa. il consulente ti aiuta. il consulente ti ama come la tua mamma. sei felice quando parli con un consulente perchè il consulente ti capisce, legge e leggendo lava la tua anima dalle cose che hai fatto facendoti tornare vergine ed assumendo su di sè le tue colpe. il consulente è allegro se sei allegro, è triste se sei triste. se hai scopato ti racconta di quando ha scopato lui in modo che la tua scopata sembri più bella, unica e degna. se hai peccato il consulente ha peccato più di te. il consulente ti offre la colazione una volta ogni tanto e al baretto ti chiama signor direttore e tu diventi importante. il tuo consulenmte non è niente senza di te e tu sei niente senza di lui. ama e nutri il tuo consulente. firma sempre le carte che ti porta, specie i collaudi, non scherzare mai sui collaudi: il consulente soffre ed appassisce se non firmi i collaudi. non pretendere da lui sciocche firme, il consulente è uomo di parola e basta un "siamo daccordo" seguito a ruota da un "non ci eravamo capiti" qualche mese dopo. odia i consulenti di una ditta diversa da quella del tuo consulente e ascolta mentre il tuo consulente sparge merda su di loro. non far mai, mai, MAI trovare un consulente sulla sedia del tuo consulente: la faccia che egli, ferito, farà ti rovinerà la giornata.
ma sopratutto: quando parli col capo del consulente abbi parole di elogio e amore per lui: dio te ne renderà merito.

lunedì 8 maggio 2006

tieni conto che cose strane e inattese possono anche succedere con la teoria standard attuale a livello macroscopico (cioe' la relativita' generale) perche' non tutto e' gia' stato calcolato, e la teoria e' cosi' complessa da essere altamente controintuitiva. non so se ricordi qualche mese fa la discussione su quel tizio che aveva calcolato una possibile propulsione gravitazionale, o qualche mese prima ancora il dibattito se ci fosse o no una via per spiegare le curve di rotazione galattiche senza tirare in ballo la materia oscura. insomma, e' un casino. ma siccome le teoria e' li', in linea di principio basta continuare a calcolare basandosi su di essa.
pero' le cose che dico io, cioe' modifiche concettuali profonde che dovrebbero dare modifiche a livello microscopico (quindi a livello dello scambio di gravitoni), non sappiamo quali debbano essere.
potrebbe anche esserci una antigravita' a livello microscopico. o dimensioni aggiuntive dello spazio, arrotolate (questa e' un'ipotesi alquanto di moda), che potrebbero dare modifiche radicali della forza di gravita' a piccolissime distanze, rendendo la gravita' enormemente piu' forte quando due masse sono vicinissime.

domenica 7 maggio 2006

48

e se questa fosse l'ultima nuvola sui cieli d'italia
e se tu fossi l'ultimo amore della mia vita
e i droghieri, chissà cosa avranno fatto per essere droghieri
e le persone tristi, chissà cosa hanno fatto, per essere tristi
e i comici, chissà dove sono stati, per essere comici
e se questa fosse l'ultima notte in italia
l'ultima notte da passare con te al prezzo della mia vita
ma gli animali del deserto, le tigri del bengala
dormono tranquilli, anche se questa è l'ultima notte del mondo

quarantotto, l'ultima nuvola sui cieli d'italia
quarantotto, i templi indù

martedì 2 maggio 2006

la pioggia obliqua mista a vento di aprile, nuvole gonfie che portano ombra su zone della terra di viatosto vista dalla collina, che sembra che e invece niente, il principio dell'incertezza.
quelli che scrivono se la prendono con quelli di tecnocasa, come se loro non avessero anche loro la divisa e non vivessero di provvigioni e non si atteggiassero per beccare ecc. ecc.
diciamo che tutti sudano, ma è bello pensare che la donna che ami no (invece, se la ami veramente, accetti anke ke sudi?).
per questo piace jaki elkann & gli perdoni che ti sfrutti, perchè incarna un ideale di vita + bella che è giusto alimentare.
sarebbe bello mettersi un movimento culturale di impiegati tecnocasa, un rinascimento di poesie sull'etica del lavoro, la provvigione come affrancamento dalla schiavitù, via col vento, la vendita del trilocale come la conquista del far west, il gessato oviesse come la giubba bluscura che infilza gli unionisti.
che poi nei film lo scambio di persona del povero che si spaccia x ricco viene sempre premiato, ovunque, melanie griffith oppure quello de sica con funari che dice firmato badoglio, ma anche i vecchi classici portoghesi tipo o leao da estrela.
nella realtà invece ci sarebbe disprezzo per il tipo di tecnocasa che affitta l'auto di lusso ( http://www.prestige-montecarlo.com/auto.html ), ma io lo ammiro, e mi chiedo: quale macchina prendere x fare colpo sulla tipa che esci la prima sera? no ferrari, troppo evidente, alla fine clk o porsche boxter.
Alla fine da intrecci i capelli li tagliano male, ma se continuo ad andarci è tutta quell'ansia di crederci che invece te li tagliano bene.
No anzi, da intrecci amo tutto, la volta che c'era la bilello, il fatto che siamo tutti straccioni e mentre ci lavano i capelli parliamo di come si vive a londra mosca lisbona rispetto a milano come se, l'arrizzzariccioli romano che ci prova con la pettinatrice vicina, oppure quando combinavano di affittare la limo x fare la serata.
Però poi, a dispetto di quello che vorrei, se il tipo di tecnocasa affitta il ferrari una sera (500k) per far colpo sulla tipa, di fisso nel film verista bastardo si incarta e la tipa lo sgama che l'auto è in affitto (ma averla affittata non è ancora + prova d'amore di averla veramente? eh no, perchè alla fine si parla tanto d'amore ma quel che conta è la concreta fottuta realtà, alla fine).
Sì, va così, tipo quando le tue compagne di liceo vengono scollate al matrimonio e si vede che la tetta cede, però comunque guardi un po' interessato perchè pensi a quando avevi 18 anni e che il tempo è passato e adesso ti fa pure vedere la tetta anche se cede, e in questo cedimento e passaggio e nostalgia e guardarsi scorrere e rimembranza di una canzone qualunque di guccini o ruggeri ti viene in mente anche proprio un qualsiasi film di salvatores con questa pioggia mista a vento e salsedine e bentivoglio e abatantuono messi di profilo che si fanno un gesto di assenso di fronte alle nuvole gonfie, che è già visto già visto già visto, ma in fondo un bel libro lo leggi da solo e resta solo e sempre un bel libro e quindi al massimo una cosa che non va oltre, mentre magari vai al cinema e c'è questo film che senza essere comunque ti fa un po' intesa con la tipa e poi all'uscita arriva questo bacio che anche se ormai non è + il primo bacio e nemmeno c'è tanta illusione però comunque questa sera è qualcosa che è, e dimentichi anche che è tutto qui, solo questo, in fondo.

lunedì 1 maggio 2006

Mai andare al bancomat al sabato verso le 14. C'è più folla che in un outlet il primo giorno dei saldi. Lascio la bici, mi avvio alla porta e un ragazzetto sui 23/25 anni mi supera ed entra. Ha i capelli rinsecchiti dal gel della mattina, occhialoni neri taroccati e impenetrabili, un abito scuro di pessima fattura, camicia azzurra e cravatta amaranto. Le scarpe e il fondo dei pantaloni sono sporchi di fango, indice di una recente visita in cantiere. Dice: "Scusa..." e io: "Prego, non ho fretta. Non devo aprire l'agenzia." Si ferma meravigliato e domanda: "Come fai a sapere che lavoro in agenzia?" Sorrido senza aggiungere nulla, lasciandogli magari credere che sono stato un cliente della sua immobiliare.
Come fai a spiegargli che non serve un grande occhio per riconoscere una divisa? Quando vedi un clown in abiti da lavoro hai forse dubbi sul mestiere che fa? E nessun parallelo è più adatto di quello tra clown e agenti immobiliari. Entrambi hanno un abbigliamento segnato dall'esagerazione: la dimensione del papillon di alcuni pagliacci è proporzionale a quella delle cravatte immobiliari. Entrambi fanno ridere, più o meno consapevolmente. Il clown solletica le corde della comicità illudendosi di essere qualcosa (forzuto, latin lover, cuoco...) e proprio il suo fallimento provoca la risata negli animi semplici. L'agente immobiliare si illude di essere un piccolo C.E.O., un dirigente, uno che sa vivere. E la discrepanza tra illusione e realtà suscita il ridicolo negli animi cinici e disillusi. E poi sono legati dall'emergenza. "Send in the clowns!" si dice nello show biz americano per indicare un momento di panico da cui bisogna distogliere l'attenzione. Allo stesso modo quando la disoccupazione preme, ultima spes resta l'agenzia immobiliare che con il suo corollario di cravatte, abiti, occhiali neri e trattative riservate distoglie l'attenzione dallo squallore del nulla.
Prelevati 20 euro, il ragazzo è schizzato al lavoro sgommando con la sua Ford Focus.


http://www.t-la.co.uk/fluxus.htm

domenica 30 aprile 2006

per sembrare intelligenti/liberi/profondi (leggi: interessanti) la maniera più a buon mercato è la critica facile. quanto più critichi, tanto più sei figo. libri, modi di pensare, persone-personaggi, prodotti di massa e di nicchia, e critichi quello di massa perchè di massa quello di nicchia perchè di nicchia, e ci si afferma negativamente per oppositività qualificante.
ildeboscio

venerdì 28 aprile 2006

un chien andalou

martedì 25 aprile 2006

every night with my star friends
we eat caviar and drink champagne
sniffing in the v.i.p. area
we talk about frank sinatra
you know frank sinatra?
he's dead... dead!
ha ha ha!

to be famous is so nice
suck my dick
kiss my ass
in limousines we have sex
every night with my famous friends

nice

suck my dick
kiss my ass
so nice
vip area
frank sinatra

motherfuckers are so nice
suck my dick
lick my ass
in the mix we have sex
everynight with my famous friends

frank sinatra
to be famous is so nice
suck my dick
kiss my ass
in the mix we have sex
everynight with my famous friends
everynight with my star friends
shake your body like the dance
stupid smiles and autographs
this is a song for fans
shake your body like the dance
stupid smiles and autographs
everynight with my star friends
in limousines we have sex

motherfuckers are so nice
suck my dick
lick my ass
in the mix we have sex
every night with my famous
friends

suck my dick


felix da housecat, frank sinatra

lunedì 24 aprile 2006

Detaime

Lo scrivere dell’innamorarsi contiene in sé le caratteristiche stesse dell’innamoramento, ovvero il contemporaneo sentimento di inadeguatezza e onnipotenza che l’amore suscita: è già stato scritto tutto ma tutti vogliono scriverne, e tutti sono convinti di riuscire a scrivere qualcosa di nuovo e finalmente definitivo, anche se scrivendo ci si rende conto (come accade leggendo quello che già è stato scritto, la cui incompletezza spinge a provarci a propria volta) di non riuscire a descrivere il sentimento nella completezza della sua potenza.
Il sentimento è suscitato trimestralmente dalle revisori, che con mani fini, capelli ordinati, occhiali regolari, seno assente rasente la perfezione, sfogliano dissimulando la noia le fatture, delicate farfalle posate sulle stagioni fatte di quarter: l’ammirazione per la perizia, l’immaginazione di quali artifici potrebbero fare che le farebbero amare, oggi come ora, da Ricucci ben più di quanto amò Anna Falchi, e al tempo stesso la presunzione di aver qualcosa da dare (che non saprebbero calcolare?), mentre il collega con la giacca annosa e la cravatta voluminosa, allinea le fatture da ricevere come allinea i week-end, i numeri sul cellulare e i task da pianificare.
La curiosità improvvisa e subito così avida da risultare quasi dolorosa di sapere tutto di questa persona che ieri non esisteva, il saperne i gusti, le idee e il numero di scarpe, il voler sapere tutto eccetto quello che sappiamo (ovvero che sta cercando una fattura), ecco la contemporanea onnipotenza di sentirsi la forza per compiere ogni impresa e l’inadeguatezza che la verità, che il sentimento rischiara, rende nella propria nudità di fronte alle cose, ovvero sentirsi di dire lascia perdere tutto, fuggi via con me, ma per fare cosa, perché, dove?
Del sentimento attrae l'inconcludenza, la gioventù del voler essere tutto e non saper fare niente, se non morire, che Romeo e Giulietta conoscevano solo soluzioni estreme, assolute, non la gestione della vita quotidiana.
E in tanta nostalgia, di un futuro mai avuto ma intensamente vissuto che sembra passato, naufraga il cuore sulle scogliere dure del trimestre da consuntivare.
L'amore è il male. Codesto turbamento che vi rapisce, codesta serietà e codesto silenzio sono una meditazione del genio della specie. L'adolescente pronto a morire per colei che ama e il cui fiero sguardo non ha che lampi di generosità; la vergine che avanza circonfusa della sua grazia come di un'aurora rivestita di bellezza che fa mormorare tra loro come cicale i vecchi e cadere in ginocchio chiunque abbia un cuore umano, sono due macchine nelle mani di questo genio imperioso. Esso non ha che un pensiero, un pensiero positivo e senza poesia: la durata del genere umano.
Ammirate, se volete, i suoi procedimenti; ma non dimenticate che esso non pensa che a colmare vuoti, a riparare brecce, a mantenere l'equilibrio tra le provviste e la spesa, a tenere sempre abbondantemente popolata la stalla in cui il dolore e la morte recluteranno le loro vittime.

domenica 23 aprile 2006

Le particelle elementari

La fedeltà del film Le Particelle Elementari al romanzo di Houellebecq è come una versione dell’Amleto con lui che apre una pizzeria a Napoli, che serve per riciclare il denaro sporco di Rosencrantz, un camorrista amico di Berlusconi, poi Amleto convinto da Padre Pio si converte e, dopo il lieto fine, compare sullo schermo la frase “Essere o non lessare? Boh”.
Dopo 10 secondi è già chiaro che il film fa schifo: invece che in Francia, il film è ambientato a Berlino, probabilmente perché non avevano abbastanza soldi nemmeno per girare un super8.
Per far capire che Michael è in viaggio, Michael va in giro ovunque (al cimitero, in casa, nel prato) con una valigia di cartone pressato; per far capire che Bruno è un tedesco che va e viene dalla clinica psichiatrica, lo si vede andare al capezzale della madre o in gita al mare in ciabatte con le bianche calze di spugna; quando le persone hanno una malattia fisica, dormono; quando hanno una malattia psichica, bevono absolute vodka; si vedono delle tette, e sono brutte.
Nei dialoghi sono presenti i seguenti passaggi:
- non ho avuto fortuna con gli uomini;
- a cosa pensi? Alla mia vita;
- abbiamo verificato i tuoi calcoli con il supercomputer.
Se l’autismo può essere definito come mancanza di comprensione del contesto e dei sottintesi, è certo che il regista Oskar Roehler è autistico; dopo Lola Corre si rivedono i protagonisti Moritz Bleibtreu e Franka Potente, e aumenta il malessere vedere che la Potente è fisicamente in piena fase di merkelizzazione.

martedì 18 aprile 2006

che bello il primo temporale estivo & l'attesa che finisca

domenica 16 aprile 2006

ildeboscio meets Prefab Sprout

sabato 15 aprile 2006

Alla fine io direi, andiamo fin lì.
Ecco, ma non tipo per guardare gli altri e da pochi tratti risalire a come sono, no, il tipo solo in giacca che fa quello soprappensiero per fare quello che ha pensieri, che lavora sodo ed è solo perchè lavora tanto, mica vero, o la tipa scosciata perché insicura, o quella che fa che ha fretta, no, lasciamo perdere il clubbino di quelli che hanno capito e se ne compiacciono, senza nemmeno dire che quelli che hanno capito se ne compiacciono per compiacerci dell’aver capito che c’è sempre un attico sul superattico, ecco, no, il pi greco è 3,14 e non 3,1415, 3,14159, nessun sofisma, compiacersi vuol dire non aver capito tutto, e anche il non compiacersi è non aver capito, perché alla fine l’entusiasmo, perché no, non si può andarci contro, non si può per principio dire che non si dorme, perché poi comunque ti viene sonno a dispetto del principio, andare contro i miei principi non va contro i miei principi.
Perché il sonno ti viene, poi la stanchezza la senti in proporzione della percezione che hai di non farcela, quindi ogni problema è prima una questione di stima e poi di struttura, senti di avere sonno in base a quanto è difficile stare sveglio, e poi comunque ti viene sonno, prima o poi.
Ecco, detto questo, io direi, usciamo, andiamo fin lì, non troppo oltre, ma un po’: l’età adulta è appunto il passaggio dalla possibilità alla realtà, e se non avviene diventa il passaggio all’irrealtà.
Certo, non si può non avere vergogna di aver avuto degli antenati vestiti di tuniche o che avevano le unghie sporche, che morivano di dissenteria a Verdun perché scoppiavano le bombe, chiaro che ognuno vorrebbe fare la differenza, ma alla prova dei fatti tutto viene fuori, però non è che perché viviamo in questo spazio casuale, con gli uomini che sono venuti fuori con gli organi strani e le orecchie e i lineamenti alcuni ridicoli alcuni puliti e gradevoli ma sempre con queste cose bizzarre tipo il naso e le orecchie e cinque dita e tutte queste cose strane che ci sono sulla Terra come i tramonti un po’ volgari con troppi colori, adesso non prendiamo la macchina facendo attrito con le ruote perché alla fine questa forza di gravità non è convincente, è sicuramente paradossale questo amore per i linguaggi, parlare di tattica per far vedere che si hanno la gambe e si gioca a pallone, dire “l’altro con giorno con la mia ragazza” perché si è gente che si sta stare al mondo.
Perché anche Arpe per fare gruppo magari fa le battute sulle complessità contabili l quando va a mangiare la pizza con i colleghi, magari uno si fa venire il dubbio prevalere grazie all’ignoranza, però come dubbio è molto costruito, è giusto stare bene, è igiene per il corpo proprio e il corpo sociale, ecco vedi non neghiamo la natura sociale, la condivisione l’entusiasmo, l’andare a dormire e l’amore, andiamo fin lì, così com’è.

venerdì 14 aprile 2006

i pizzini sono il sudoku del futuro

giovedì 13 aprile 2006

produci consuma crepet

martedì 11 aprile 2006

Ma cosa starà pensando Ciampi?
Secondo me sta dicendo a Franca di tirargli fuori la tuta che torna in campo lui, governo di coalizione con prodi all'economia, berlusconi al commercio estero, fini agli interni e caruso agli esteri, e nel programma dei 100 giorni la vittoria ai mondiali di germania!

lunedì 10 aprile 2006

Abbiamo vinto!
Adesso dobbiamo solo più capire chi siamo.

Briatori

Vai!!
Voglio pomparle ste troie della tv
Chiamarle coi peggiori appellativi
Filmarle disinvolte davanti a quegli obbiettivi
Da brividi a ste cavalle il fatto che le veda solo di spalle
Noi rap divi se Costantino nell’i-pod ha il Dogo
Lo spinge Coco mentre lo spinge alla Lodo
Del resto a scuola da Briatore su-in-villa
Il libro di testo è il calendario di Ludmilla
La prima regola è noleggia il Porsche Cayenne
Seconda fatti un buon amico al Billionaire
E se non basta che fai il pagliaccio dille che giochi a calcio
Ma non qui nel Saint Germain
Poi frà le amiche di Maria la danno per prime via
Se sai raccontarle di fantasia
E stendi pezzi da una busta pregna nella villa in Sardegna
Vedi poi come stendi i pezzi di fregna!

Voglio andare in giro a spende-spenderli
voglio stare nel privè coi v.i.p
e girare sulla Lambo, Montecarlo, posto caldo
ma restiamo sempre qui
e comprarmi tutta quanta la boutique
rotocalchi foto con la tipa chic
e girare sulla Lambo, Montecarlo, posto caldo
ma restiamo sempre qui!

Sono in tivù frà, com'è dura la Ventura
ha la obsession come gli Aventura
faccio i pacchi meglio di Pupo, in Lex come Luthor
Fininvest stendo in studio
Distretto Di Polizia non mi ha mai preso bene
a letto Antonella Elia non l'ha mai preso bene
faccio il preso bene, alla Rai da Daniele Bossari
come vorrei boxarci
e Sky non mi serve, ho il cinema sotto casa
cerco La Talpa che spiffera sotto casa
sogno di fare il pappa, frà , sotto una palma
e sogno di fare il pappa, ma di Giorgia Palmas
schiaffeggio Melissa P, taccheggio Cento Vetrine
palleggio coi Campioni, Bossari sei ancora lì
rompo il cranio a Di Canio, mi pesto con Cremonini
esco con Adriano, o Adriana della Tim!

Voglio andare in giro a spende-spenderli
voglio stare nel privè coi v.i.p
e girare sulla Lambo, Montecarlo, posto caldo
ma restiamo sempre qui
e comprarmi tutta quanta la boutique
rotocalchi foto con la tipa chic
e girare sulla Lambo, Montecarlo, posto caldo
ma restiamo sempre qui!

Devo ingrassare e fare il rap-briatore
o non farò mai bum bum con le tipe che vedo in tivù
sono triste dopo che se l'è ridotte la Marcuzzi
compriamo un uzi, rapina a Meneguzzi
per farci più fogli di Eros, e farci la Folliero
Billionaire sul Cayenne nero
non ho speranze mai di uscire con Giorgia Surina
la guardo su Max e me la immagino a... sai già la rima
se eravam belli avremmo fatto di fisso i modelli
ma siamo brutti resta solo fare i farabutti
mi manca giusto qualche zero e navigo nell'oro
con la Pausini bombe enormi svolto il pezzo in spagnolo
e stiamo assieme tutti i mesi del tuo calendario
agosto, guardo il tuo talento nascosto
un vero mc, non un dj pacco come tommy vee
in diretta in molestia in sala vip!

Voglio andare in giro a spende-spenderli
voglio stare nel privè coi v.i.p
e girare sulla Lambo, Montecarlo, posto caldo
ma restiamo sempre qui
e comprarmi tutta quanta la boutique
rotocalchi foto con la tipa chic
e girare sulla Lambo, Montecarlo, posto caldo
ma restiamo sempre qui!



Club Dogo, Briatori

domenica 9 aprile 2006

Il paese dei balocchi, il salone del mobile

Il figlio homersexuale dei vicini di casa passava le giornate sul balcone a vedere chi passava, attaccava musica è di eros ramazzotti a palla e a nastro, ed armonia errava per la via Comentina.
Arrivati i 19, preso il diploma, prese la strada per Milano a vivere in pace la sua homersexuality, e da allora non s’è visto più: fuggire la provincia, sfuggire il controllo, creare discontinuità.
L’universo effettivamente è fatto ad cazzum canis, cioè o si è fatto da solo o chi l’ha fatto era la prima volta che ne faceva uno: se no non si spiegherebbero un milione di errori di progettazione, come adorare in amore quello che serve per pisciare, che sarebbe come andare al salone del mobile a presentare una tazza del cesso che funge anche da barbecue per cucinare; Filippo mi viene sempre in mente quando c’è il salone del mobile, che gli homersexuali uno non se li immagina che fanno i contabili, ora me lo immagino alle prese con i pacs e con le adozioni, sempre in rincorsa di quello che x altri è naturale, del resto anke il dalai lama dice che essere homersexuale non è normale.
Componente della gioia è la velocità, della felicità la durata: rimandare il primo bacio o il primo figlio perchè, ed essere amati un po’ non è come esserlo sempre, per cui decisamente varrebbe livefastlovehardieyoung, e poi tutto quello che viene dopo i 30 dovrebbe essere garbage time, però il sistema ha creato questo sistema della discontinuità, per cui le cose vanno male e sempre peggio, ma attraverso cambi di stagione, passaggi di età, di livello, di gestione, traslochi di case, incontri di nuovi amori via via più sbiaditi, ecco spremere gli ultimi fuochi per tirare inopinatamente avanti, come diceva toto cotugno figli della povera gente con la speranza di un futuro migliore, come fabio volo che perde i capelli ma continua a fare il bakkaglione, che poi quando sarà ridotto come Lorenzo scoles o Giuseppe cederna in televisione non ce lo faranno manco più entrare.
E in questo posto al sole che tarda ad arrivare ed è anzi sempre più irrangiungibile tipo poster da impiegato sul muro dello stanzino ci sono tutte le guerre, tutti tutti i litigi per l’eredità, tutti i conti in banca, tutti i pozzi di petrolio e le invasioni del Kuwait, tutte le religioni , la maxima discontinuità di addirittura un’altra vita, tutte le elezioni e tutti gli spostamenti di percentuale sul cuneo fiscale, tutti gli hobby, per poter dire “io non sono solo questo, io non sono solo l’impiegato, il deejay che alla radio ti legge le notizie bufe, io scrivo poesie, io amo e cresco figli per il riscatto, io costruisco bombe e morirò santo e nel mondo eterno sarò beato come Enrico Comentina, e come lui avrò una via su cui si affacceranno i sognatori”, ma, come dice Ligabue che è uno che ne sa, sia nella canzone sulle donne sia in radiofreccia, ecc. ecc.
La provincia fa paura perché lì tutto è chiaro, le grandi domande tipo “chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo” in provincia hanno una risposta, la provincia ti toglie il respiro perché puoi dire call, puoi dire fold, ma le carte sono scoperte, zunino ti tira su milano santa giulia ma rimane sempre e solo il figlio di zunino, invece viaggiando potrai trascinare te stesso verso fallimenti sempre diversi, di cui nessuno ti chiederà conto, eccetto tu, quando finirà la discontinuità dei traslochi, dei passaggi di livello, dei cambi di azienda, degli scatti di anzianità, che poi basta guardarti, basta vedere come tieni la giacca, come stringi una maniglia apri una porta o ordini un caffè, quanto sei capace di parlare o di non parlare, ed è chiaro in ogni istante quanto sfigato sei, ovunque, e allora fuggire la provincia è appunto solo fuggire da te, che credi che altrove non si accorgano di quanto sfigato sei, e allora è proprio come dice Ligabue, che sia con radiofreccia o con la canzone sulle donne sia senza, sia in emilia sia altrove, è uno che avrebbe bombato comunque parecchio, perché non è teorizzare chi è figo è figo ovunque, chi è sfigato è sfigato ovunque che ti rende figo o sfigato, perché ovviamente ognuno ha un concetto di sfigato da cui automaticamente tende a ritenersi escluso, e invece no, le cose sono sempre come sono subito, se ci arrivi dopo hai perso tempo, tipo sigmund freud che diceva che il 90% del comportamento umano è volto a, e quindi anche lui lo diceva per, ma ormai era un vecio, quindi no gioia no felicità, mentre il Ferro a 16 anni nello spogliatoio prima di Liceo Classico Vittorio Alfieri – Istituto Giobert per geometri e ragionieri te lo sapeva già spiegare che non c’è da fidarsi di chi non scopa mai, e infatti, non c’è bisogno di andare a Vienna, non c’è bisogno di essere Immanuel Kant, per sapere che.

venerdì 7 aprile 2006

il partito dei fighetti

i nostri cuori fanno boom boom per la rosa nel pugno

Franco Battiato, Antonella Elia, Luca R., Eugenio Bennato, Francesca G., Davide C., Oliviero Toscani votano rosa nel pugno.

se ti piace Coccoluto, Rosa nel Pugno è il tuo partito.
Labranca al salone del mobile

giovedì 6 aprile 2006

...invece ho paura del buddy christ, dei papaboys con la chitarra, dei preti buoni, dei bravi ragazzi che ci credono sinceramente: fanno del bene, bravi, ma sono il braccio armato dell'irrazionalità, e questo pianeta ne ha già troppa.

giovedì 30 marzo 2006

una settimana a milano

pranzo ekatana

menu razziale

cena shambala

Il direttore del Grand Hotel Gallia, Piero D. P., 44 anni, originario di Bressanone, è precipitato attorno alle 19.30 dalla balaustra interna del settimo piano, sfracellandosi nella hall.
Suicidio? Malore? O semplice incidente? Secondo le prime informazioni, Piero D.P., sposato con una cittadina inglese e padre di 3 figli, soffriva da tempo di crisi depressive.
E questo orienterebbe l’ipotesi del suicidio. Ma in albergo si avanza con forza la possibilità di un improvviso malore o di una mossa sbagliata, un inciampo, che avrebbe fatto precipitare nel vuoto il direttore del Gallia.
"Era affacciato alla balaustra - è l’impressione di due persone all’interno della hall due, che si scambiano commenti -. Lui spesso si affacciava da lì per vedere come andavano le cose alla reception".
Altra ipotesi: davanti alla balaustra c’è un tavolino, forse l’uomo vi è inciampato al momento di affacciarsi - com’era solito fare, abbiamo visto - a guardare verso il basso.
"Non era malato e non soffriva di depressioni - smentisce il responsabile della catena alberghiera Starwoods, della quale il Gallia era entrato da poco a far parte -: il direttore era una persona tranquilla".
Mentre la gran parte del passaggio viene dirottata verso un’uscita laterale, dall’esterno della facciata principale si osserva un paravento davanti all’area nella quale l’uomo è precipitato. Attorno, molta concitazione, come se tutti i dipendenti del Gallia fossero qui concentrati. Ma l’attività di ricezione prosegue senza apparenti intoppi. Dietro la porta girevole, il portiere in livrea accoglie i clienti come sempre.


Hello Kitty

Le teste agli angoli delle strade

ho visto cose...

I like you

mercoledì 29 marzo 2006

la donna della mia vita è la prima che passa
labranca intervista genna

intanto dies irae prosegue perfetto, facendo sempre la cosa giusta, tipo non fingere di essere un romanzo.
effettivamente mi chiedo come si possa ancora scrivere romanzi.
non a caso labranca, ildeboscio, genna, non scrivono romanzi.

martedì 28 marzo 2006

Far insegnare il corano nelle scuole come dice Diliberto potrebbe essere l'idea per rendere davvero serio l'impegno degli studenti: se tagli o non studi tuo padre ti fa ammazzare

lunedì 27 marzo 2006

Il Caimano

Il Caimano

Il Caimano è bellissimo.
Il cinema è un’arte che non è ancora iniziata, che sola può tramandare la complessità eteronomica di un’idea (non la letteratura, che ha bisogno di parole organizzate in ragionamento che spiegandosi accumulano un ritardo fattoriale con il flusso del pensiero) completa dell’evocatività dei suoni e delle visioni che l’accompagnano: il 99,9% dei film girati dal 1890 ad oggi sono tableaux vivants monodimensionali, fotografie di un angolino di una stanza finta; il Caimano non è ancora puro cinema, la capacità di far librare la pura idea in volo verso il sogno, ma è la vita che si vive nell’attesa / speranza di poter sognare.
Il Caimano è la vita com’è, questo tempo orientato e mosso dall’amore e dalla sua ricerca, anche se poi l’amore è così poco: Silvio Orlando ama sua moglie Margherita Buy, per lei lavora, ma il lavoro va male e così anche l’amore, perché l’amore non si alimenta senza condizioni di vita, senza denaro, e nella correlazione denaro-potere il potere è identificato con Berlusconi, rappresentato da una molteplicità di non-interpreti perché non può essere rappresentato in quanto non-persona ma figura, incarnazione della volgarità della corporeità, del desiderio di carnalità rispetto alla pretesa idealità della purezza dell’amore (Berlusconi tocca le majorettes ed espone le ballerine, sposta denaro e potere; Silvio Orlando tocca la moglie solo per amore paterno, non muove soldi e non ha potere, può fare quello che pensa e agire solo quando ha denaro, e lo ha solo quando altri glielo danno, esprime la condizione di non potersi permettere le proprie idee e di dover dipendere dagli altri, che a loro volta non sono autonomi: la Rai non si può permettere la libertà, il produttore polacco non può fare il film senza Michele Placido, Placido insegue i suoi desideri carnali, e per poterlo fare liberamente si unisce al vecchio regista cui lo accomuna la necessità di lavorare, che accomuna poi tutti, compreso Berlusconi e il finanziere.
Silvio Orlando ha idee che non si può permettere, donne che non gli concedono credito, senza amore si tormenta e non riesce nemmeno a pensare, le banche così gli tolgono credito come le donne, quando la fiducia degli altri a sprazzi dopo tanti inutili sforzi ritorna, tutto torna a funzionare, ma intanto vive in lui una sommessa e dignitosa tristezza, la solitudine e sperdutezza del pomeriggio dell’esistenza, che il tempo e la fiducia progressivamente vengono meno però deve andare avanti, perché non può fare nient’altro: la concretezza del fare solo ciò che si può fare, anche se il cuore sta per scoppiare, è l’età adulta che lo accomuna alla segretaria, che anche quando tutto è perduto dice che il film si deve fare, i due personaggi veri e positivi del film e sono coloro che dicono di aver votato Berlusconi (chi, come Moretti e la regista dice di aver votato sinistra, nel film è egoista / idealista).
E in mezzo a questo bisogno di andare avanti comunque, di investire a fondo perduto in noi stessi anche se è sbagliato perché solo noi abbiamo, il potere e la politica come componenti dell'esistenza e le frizioni che sono sfridi dello sforzo per l'affermazione, c’è l’ironia della riflessione sulla propria condizione, la seduzione con le automobili proprio dopo il divorzio, il tenero catalogo di manie tipiche da film di Margherita Buy e condensate nella scena del campo di calcio, il bisogno di credere nonostante tutto, che tutto andrà bene, che il film si farà, che si farà almeno un giorno, almeno un minuto, almeno l’aver vissuto, l’allontanarsi del finale mentre brucia un fuoco.
Well it’s not too late
tonight
to drag the past out
into the light
we’re one
but we’re not the same
we get to carry each other
carry each other
I say
Love is a temple
Love is a higher law
Love is a temple
Love is the higher law
I ask you to enter
but then you don't make me crawl
One love
One blood
One life
You got to do what you should


Mary J. Blige & U2 - One .mp3

domenica 26 marzo 2006

Il dies irae di Genna

Ieri sera ho iniziato a leggere il Dies Irae di Genna, le prime 20 pagine.
Il libro è emozionante già solo comprarlo: quella massa di 800 pagine ti fanno capire che chi lo ha scritto ci ha creduto, che in retro di copertina non c'è una foto dello scrittore in posa da scrittore.

Baricco

 Tondelli

Bevilacqua

Mazzantini

Lo leggi, e ti sembra di essere seduto in un locale figo con una tipa figa che hai sempre sognato di conoscere e che conosci solo da 30 secondi ma lei ti ha chiarito che non ci sta dentro a non averti ed è ricchissima e piena di sorprese ed ha scarpe e vestiti bellissimi, e ti porterà in posti dove non sei mai stato ma dove ti sentirai sempre come se fosse la tua vita.
Genna infatti lo ha scritto parola per parola, non c'è un passo che vabbè e passi avanti, anzi ci sono delle parti anche descrittive tipo il cielo d'italia proprio belle da leggere, che di solito le descrizioni fanno schifo e le ho sempre saltate da dosto a flaubert ecc., e soprattutto pensi a manzoni quando dice del cielo di lombardia e in confronto fa pena (ok, quello faceva pena in assoluto).
Genna ti legge i giornali del 1981, romanza la realtà e l'unico difetto è che viene fuori una realtà romanzata, ovvero Pertini per esempio non risulta quello che era, ovvero un testardo dalla visione ristretta, che col tempo da sfigato nano testa di cazzo diventa un uomo tutto d'un pezzo.
Il libro inizia con alfredino nel pozzo a vermicino, e riesce a portarti lì a vivere la cosa, lo fa con la maestria di non fartela vedere e non ti fa pensare pezzo di merda scrittore sfigato che uno si crede e magari guadagni meno di un direttore di banca e stai raccontando del morto per vendere il libro peggio di un venditore di spazi seat pagine gialle, e però non ti fa imbarazzare come invece sono imbarazzanti le cose che ti fa pensare tipo che 25 anni dopo stiamo vivendo la stessa cosa ovvero scompare un bimbo rotto (Alfredino cardiopatico, Tommy epilettico), si fa ogni sforzo per salvarlo però male (l'approssimazione dei vigili del fuoco [che il capitano dei vigili alfredino lo aveva visto in televisione] come del ris di parma [che adesso c'è il telefilm dove non sbagliano]), perchè questa italia tutto cuore poca testa tanto impegno poco risultato si specchia nel voglio fare le cose, anche male, ma voglio farle io, voglio provare com'è, poi la vita mi piegherà ma voglio vivere la cosa, voglio avere un figlio, mio, in questa vita, anche malato quando sarebbe meglio lasciar perdere, e come pertini va a vermicino e fa male giovanardi dice che gli olandesi sono nazisti con l'eutanasia infantile per non dire che hanno ragione (avessi una casa di campagna tipo quelle annose cadenti vetuste antiche che si vedono sulla asti-casale farei dipingere di un nero polveroso sulla facciata la verità è fascista) perchè anche se le cose stanno così tra cento anni ovviamente l'eutanasia ci sarà, però ovviamente oggi è oggi e questo non c'entra e il libro di genna è bello perchè ti fa sentire come stessi vivendo ieri oggi come se fosse domani.
E ho letto solo 20 pagine.