domenica 6 febbraio 2005

Le sottili ali di una farfalla

Omero duemila anni fa scriveva molto meglio di me, senza avere un blog né un pc.
E Virgilio scrisse l'Eneide che era l'emulazione fallita dell'Iliade, e manco sapeva cos'era il trash (1).
Oppure vedo i filmati di Mexico '70 e mi sembra che siano lentissimi a giocare, oppure come sia stato possibile che mio nonno non abbia comprato terreni intorno a Milano, che era evidente che si sarebbero rivalutati, e se lo avesse fatto ora starei qui a godermi i suoi soldi. E un giorno me lo dirà mio nipote, perché ancora intorno a Milano ci sono terreni, e ce ne saranno fino a quando Milano sarà la periferia di Berlino, e Torino di Milano.
E nel corso di una stessa vita, riguardandosi indietro, ci si chiede come mai non si sia riusciti a conquistare lei, proprio lei che ci piaceva, tra tutte le altre. Lei che comunque è poi uscita con altri migliori di noi, ma anche altri peggiori di noi, e perlopiù altri come noi, ma non noi.
Ma in ogni trattativa, per poter ottenere ciò che vogliamo dobbiamo poter dare l'idea che ci potremmo rinunciare, e a lei non potevamo rinunciare, per cui proprio con lei abbiamo sbagliato e l'abbiamo persa.
Invecchiare è aver sempre meno tempo / sempre meno possibilità di fare sbagli, come la farfalla che avanza sulla trappola di carta collosa nel tentativo di sollevarsi, ora con una ora con l'altra zampa, e più rimane invischiata.
Eppure sembra così sottile la distanza tra chi ce l'ha fatta e noi, la fragilità delle ali di quella farfalla, infinitamente più fragili, ma di fronte all'infinito fragili allo stesso modo di una spina dorsale che a un semplice scontro in auto si spezza oppure no, e tu rimani paralizzato oppure no.
Dalle stelle che ancora brillano seppur già spente (ma il ritardo è tale che ancora arriva la luce) tutto è così indistinto, e all'interno di uno stesso ufficio è così difficile distinguere l'armonica logica geometrica di un bilancio a regola d'arte e un semplice elenco di numeri disposti nello stesso ordine che però non danno nessun risultato: muri insormontabili come battiti d'ali di farfalle che generano il caos di tsunami, male per gli uomini ma in realtà un semplice passaggio negli avvicinamenti e separazioni della Terra, e l’enorme differenza è soltanto una labile differenza di punti di vista. (2)
Ma tutta questa perfetta percezione della teoria della relatività non aiuta per niente quando la verità alla velocità della luce trafigge te e non qualcun'altro.
La vita è ingiusta perché non sono gli uomini il suo parametro di giustizia. (3)

(1) L'Eneide è una versione trash di un poema epico. Roma non aveva un poema che la celebrasse, come l'Iliade o l'Odissea, così il compito di scriverlo fu affidato a Virgilio.
TOMMASO LABRANCA, Elogio delle brutte copie Gioia nr. 5 dell'8 febbraio 2005
(2) FERNANDO SAVATER, Lo Tsunami è cattivo solo per noi uomini, La Stampa del 5 febbraio 2005, pag. 26
(3) NEIL GAIMAN, The Sandman.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi è piaciuto. Sarà che sono sensibile su questi temi ora :)
Luciano

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