venerdì 14 settembre 2012

sibi the playroom - da questa sera a palazzo ottolenghi


Nella playroom di Palazzo Ottolenghi
a giocare una partita con SiBi
Da venerdì si potrà partecipare al progetto del collettivo "Pauli Accola": un sistema genera istruzioni per realizzare opere mettendo in moto la propria creatività. L'idea è dell'astigiano Roberto Fassone, che porta SiBi ad Asti dopo averlo presentato al Politecnico di Milano



Una delle sale di Palazzo Ottolenghi occupate dal materiale necessario a giocare con il progetto SiBi
Sviluppare spazi di interazione mettendo in atto un processo creativo in un contesto ludico. E’ questa la definizione accademica di “SiBi The Playroom”, laboratorio di sperimentazione creativa che da venerdì (inaugurazione alle 18, con presentazione mercoledì sera al Michelerio), per un mese, sarà aperto con orario flessibile al primo piano di palazzo Ottolenghi. Molto più semplicemente «un gioco», come ama definirlo uno dei suoi ideatori, il giovane astigiano Roberto Fassone del collettivo Pauli Accola, di cui fanno parte anche il fratello Riccardo Fassone e il bresciano Samuele Cherubini. «La “playroom” è una sala dove si gioca, non si fa arte – spiega Fassone –  Il gioco nasce dalle istruzioni fornite da SiBi, un software (del quale Fassone ha creato il cybertesto –ndr) capace di generare più di due miliardi di set di istruzioni differenti.

Ogni partita – continua – prevede un set di sei istruzioni: tre sono riferite al medium che i giocatori dovranno utilizzare, due al tema di cui l’artefatto dovrà trattare e una al titolo che dovrà avere. Seguendo queste istruzioni si hanno quattro ore di tempo per creare un’opera: video, scultura, dipinto, canzone, performance, testo o qualunque altra cosa la creatività dei giocatori sia in grado di partorire». Per realizzare l’opera si potranno utilizzare gli strumenti presenti nella playroom, una delle tre stanze che fanno parte del progetto: «nelle altre due ci sono rispettivamente SiBi (in versione analogica e digitale) e le opere realizzate dai partecipanti», specifica Fassone. Il gioco è nato da una sua idea a ottobre 2011 a Torino e poi presentato al Politecnico di Milano all’interno del corso “Design di servizi” tenuto dalla prof. Rebecca Pera di cui l’astigiano è stato assistente.

«Per il gioco – conclude Fassone – serviva un nome che restasse in testa, abbiamo optato per Sibi, nomignolo comune che io e un mio compagno di basket davamo ad una nostra conoscente, mentre Pauli Accola (nome del celebre ex sciatore svizzero – ndr) è come mi chiamavano i miei compagni del corso di arti visive allo Iuav di Venezia per via dei maglioni anni ’90 che indossavo in quel periodo». “SiBi The Playroom” gode del supporto di Art Mob (di cui ha vinto il bando), Fondazione Pistoletto, Comune di Asti e Cre[at]ive e sarà esposto in autunno anche a Torino e Venezia.  Per giocare a “SiBi” si può scrivere alla mail sibitheplayroom@gmail.com, chiamare il numero 333/6703948 o collegarsi alla pagina facebook. I primi cinquanta iscritti vinceranno una maglietta con logo del progetto. Su www.sibisibi.com è anche possibile visionare alcuni divertenti video di presentazione.


  Luca Garrone

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