martedì 20 settembre 2005

il suono che ha forma, forse

boing boom tschak

c'era un periodo in cui la musica aveva un odore, aveva una immagine, aveva un tutto, in cui la musica era il pretesto per altro, in cui i suoni uscivano inarticolati, in cui ciò che importava era solo l'intenzione per, in cui io mi aspettavo tanto, tantissimo.

boing boom tschak

dice: ascoltati l'elettronica, essa ci ha delle cose che tu non sai, dice.
facile dirlo, dico, dire così, per dire, dico io.
allora è l'adolescenza della vita e della volontà, è un percorso che non si sa cos'è, la musica tutti ti dicono è parte della mia vita, c'hanno 'sta cosa qui che la dicono, tu non capisci ma ti adegui e anche tu le dici queste cose, dici agli amici io senza la musica non ci,

vivo,

boing boom tschak

e negli anni dell'adolescenza per te la musica è una sola, per te è immaginarti mentre ascolti gli urli e le chitarre, mentre credi che la catarsi del rullante pestato si compia, mentre, immagini, credi, di esserci tu, lì, a eseguire scale difficili che ti rendano il più bravo del mondo a fare le scale difficili su una tastiera di una chitarra con altri quattro se con due chitarre o tre se sei anche il ritmico,

e tutti che ti guardano e pensano che sei davvero il più bravo del mondo a fare le scale difficili sulla tastiera della chitarra e fai anche la seconda voce e gli urli, che intanto cosa te ne frega, tu sei

il più bravo del mondo o almeno uno dei quattro o cinque

più bravi del mondo a fare le scale difficili sulla tastiera della chitarra.

è la voglia di scopare che hai a 15 anni, che limoni e becchi ma,

poi,

ti innamori, di una che non puoi avere, e allora quella che ti limoni ti dice che ti lascia per un altro perché si sente trascurata, e tu urli dal di dentro un terribile, straziante urlo che dice ma come! ma tu non puoi, tu sei inferiore a me tu non sai nemmeno cosa vuol dire fare le scale difficilissime sulla tastiera, tu urli,
dal di dentro,
questa cosa, le urli tu sei inferiore, tu non lo sai, lei ti dice no cosa me ne frega ma Marco mi ha già messo le mani lì tu no, tu urli, ti rinchiudi nel tuo mondo, e allora il mondo è semplice, ci sei tu più sensibile del mondo, alterni la rabbia di Angus al delicato lamento di, James, e ci sei tu il buono nella tua cameretta con il cuore a pezzi, e i cattivi tra cui anche C. e Marco che fanno le cose che tu, ancora, non hai fatto, e

boing boom tschak

e

ci sono gli assoli, e tu ti immagini, queste cose incredibili sovrumane spaziali
spaziali sovrumane incredibili
che li fai tu, e ti guarda anche lei, e capisce l'errore e ti rivuole ma tu, sei meglio, no treno perso ciao non hai chance addio non servi più non ti voglio più sei inutile ti ho dato tutto me stesso ma tu ah ma tu

il più figo del mondo, lo sei, tu, in questo momento.

boing boom tschak

e il suono sono gli odori dei diciotto anni, quando il continuo spintonarsi sul levare assume una danza di te, degli altri, del tutto. il suono allora sono le cose che hai, le trasgressioni che lo sono giusto perché hai deciso di farle tu, le cose, infinite, i denti bianchi che ti fanno sognare,

ti dice

boing boom tschak

ti dice, ascoltala, l'elettronica, ti dice, tu dici, dici facile tu! io voglio pogare io voglio saltare io voglio sudare io voglio farmi male io voglio urlare la mia, infinita, rabbia contro questo, fottuto (sìsì) sistema che, ci ingabbia, io, per sempre, sarò diverso, non mi

uniform

boing boom tschak

e allora in queste cose il suono non sei tu ma ciò che c'è, intorno, ma ci sono altre cose, ci sono ancora i buoni che sono però sporchi e i cattivi che sono puliti, tu non sei persuaso da tutto questo,
tu sei un tuttuno con i tuoi diciottanni.
come questo.
dice ascoltati l'elettronica ascoltala dai no ma non mi piace dice ascoltala dice ascoltala dico non mi va dice ascoltala dico ok va bene, la

ascolto

boing boom tschak

ma che cos'è, ma sembrano i fuckin' Spandau Ballet senza cantante cos'è 'sta roba cos'è cos'è dice ascolta dagli tempo dico ok ho dato tempo ok che merda preferisco i Pantera ciao.

boing boom tschak

dici così, poi insisti, perchè ti accorgi che tutto il bello che ti è capitato non era mai l'immediato e più vicino, passava sempre da costrizioni,

dici, a te, devi costringerti a fare le cose, devi

boing boom tschak

devi boing boom tschak. avviene, tutto, senza fine, mai.

boing boom tschak

e allora poi diventa altro. inizi a seguire traiettorie tra i timbri, tra tutte le cose che ci sono, odi gli anni '80 ma capisci perché, stanno a tutto come le BR sta a Marx, stanno a, tutto.

disegni nella testa altre immagini, i suoni, puliti, lucidi, rifiniti, come i plattenbau delle intenzioni, puliti, lucidi, rifiniti come i treni che prendevi quando eri bambino, quando il mondo finiva a 4 km, disegni la musica.

i suoni acquistano forma, di per sè, non sono più intenzioni, non sono, te e la voglia di, autoaffermarsi, sono, dolorosissime sfere, sono cubi, hanno colori vividi, a 16 bit, perché è così, non è intenzionale, non ha mai voluto esserlo.

è, basta.

e allora disegni le immagini che servono a questi suoni, il treno regionale che ti porta a casa, il telefonino, i viaggi, l'europa, il caffè, il giornale, l'ipod, tutto, tu.

sei cambiato, lo sei, sei diventato estetizzante, ti piace il gesto non per il fine, ma perché al fondo vedi quanto sia bello il movimento, diventi

sempre

più meccanico, decidi di diventare il tuo programma di miglioramento, ogni gesto, il tuo, di gesto, deve contenere quanti meno possibili sforzi inutili energetici, il tuo movimento nell'accendere lo scaldabagno diventa perfettamente calibrato, niente lasciato al caso, nulla lasciato alla deferente

boing boom tschak

e squallida casualità, oziosità, le tue traiettorie acuiranno ogni giorno sempre più la perfezione fino a che non rimpiangerai, mai più, i tuoi 15 anni, quando il mondo era il male e il bene e i baci con la lingua e da grande io sarò tutto,

mai più.

boing boom tschak boing boom tschak tschak tschak

6 commenti:

thy.fore ha detto...

oltre.

thy.fore ha detto...

commosso anch'io. e immedesimato. ma anche trasportato da cose che non avrei saputo immaginare. intanto, caso fortunato, stavo sentendo questo

Anonimo ha detto...

wunderbar. w e a r e t h e r o b o t s .

_kraftwerk_

Anonimo ha detto...

un po' paraculo, ma -qua e là- toccante

Anonimo ha detto...

le tipologie di uomini che andavano di moda ai tempi di scuola (in ordine):
1) cantanti (fase adolescenziale)
2) chitarristi (inizio liceo)
3) bassisti (fine liceo)
poi sono arrivati i dj e i cosiddetti musicisti elettronici e a distanza di 10 anni tra i musicisti elettronici abbiamo riconosciuto le facce di alcuni cantanti delle medie che erano poco intonati.
Commossa anch'io.

NB: In questa vicenda esistenziale credo che i Daft Punk abbiano avuto una responsabilità.

Anonimo ha detto...

"dici, a te, devi costringerti a fare le cose, devi".
Cheppalle il doversi educare all'arte, è difficile anche godere cazzo.

Finale con lagrima

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