giovedì 4 novembre 2010

un altro film allegro x alba sopratutto con una storia nuova



la sua pronuncia di qualcosa è già leggenda
bella rece di Paola Casella

Non basta a un regista e sceneggiatore italiano trasferirsi oltremanica per diventare un autore. Christian Angeli, quarantenne con alle spalle il corto Fare bene Mikles, vive e lavora in Inghilterra ma sembra aver assorbito alcuni vizi del cinema italiano firmato anni Settanta: l'ermetismo (e l'implausibilità), la propensione al melodramma (privo di humour), i dialoghi letterari e contorti. Peccato perché alcune idee di regia, come la presentazione della protagonista come un'ombra che scivola lungo una rampa di scale, sono assai azzeccate e suggeriscono un talento cinematografico più alto, qui zavorrato da una sceneggiatura verbosa e incoerente.
Il film vorrebbe essere un vampire movie in cui due genitori ex sessantottini predano sulla figlia postadolescente che si consuma nell'anoressia per sfuggire alla trappola mortale intessuta da mamma e papà (Crippa e Diberti, insolitamente macchiettistici) con l'aiuto di un improbabile psicologo superfigo (Franek). Fosse stata una parodia avrebbe funzionato, ma lo è solo in maniera involontaria.
Paola Casella, Europa, 19 giugno 2010

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