In Italia il potere della Street Art nella rivalutazione degli immobili è sottostimato. «È un rapporto ancora acerbo a causa della scarsa valorizzazione culturale data alla Street Art nel nostro paese, dove gli artisti sono visti spesso ancora come imbrattatori di muri o addirittura vandali» spiega l'avvocato Riccardo Barbieri Torriani, responsabile della divisione acquisizioni della società immobiliare Gruppo Granvela a Milano. Eppure la capacità della Street Art di rivalutare aree urbane dismesse o degradate è stata altrove già dimostrata. «A New York – continua Barbieri Torriani – in quartieri come Tribeca e Brooklyn, il prezzo di immobili in zone valorizzati da writers può crescere fino al 10-15% a seconda della fama dell'artista coinvolto». La stessa società ha cercato in passato di coinvolgere un writer affermato per dipingere un muro in zona Precotto a Milano, ma il progetto non andò in porto per l'opposizione di alcuni condòmini.
Tale atteggiamento ostile ci viene confermato dalla società di consulenza immobiliare Colliers International Italia: «La correlazione tra Street Art e mercato del mattone in Italia è inesistente e ciò dipende anche dal nostro retaggio culturale. Quanti riconoscono la Street Art come arte? Non ci sorprenderemmo di sentir chiedere uno sconto perché sul palazzo c'è un'opera di Street Art».
E invece quest'arte è una di quelle manifestazioni creative che favoriscono il processo di riqualificazione di un quartiere, con un conseguente aumento dei prezzi che può andare dal 20 al 70%, come spiega Silvia Mazzucotelli del Centro per lo studio della moda e della produzione culturale dell'Università Cattolica di Milano. In Italia tale fenomeno ha investito i grandi centri industriali: Torino – si pensi alla zona di San Salvario, dove i prezzi degli immobili sono saliti del 25-30% in quattro anni – e Milano, in particolare Lambrate (dove si trovano tante opere degli Street Artist italiani Blu e Ericailcane) e la Bovisa. Anche Lapo Elkann ha scelto per la sede milanese della sua factory creativa Independent Ideas un immobile in Via Pestalozzi (zona Navigli) al cui interno si trova un «Obey» di Shepard Fairey.
Tuttavia rimane difficile stabilire una correlazione diretta tra Street Art e prezzi degli immobili. «Alcune proprietà a Bristol e Londra – dice ancora la società Colliers International – hanno raggiunto prezzi più elevati, spesso nell'ordine di decine di migliaia di sterline, grazie a opere di Banksy, ma bisogna guardare al singolo caso».
Lo conferma Sebastian Kohlmeyer dell'agenzia immobiliare Herbert & Kohlmeyer Immobilien di Berlino, che osserva pure che la Street Art è un ottimo strumento di marketing. «Sempre più spesso i clienti chiedono di integrare eventuali opere di Street Art nelle ristrutturazioni degli immobili». Il proprietario di un'area in costruzione su cui era presente un'opera di Banksy, per esempio, ha fatto asportare il muro per rimontarlo nel suo loft privato.
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