domenica 22 gennaio 2012

immagini x le masse

immagini x le masse

Se hai deciso di venire al caffè con noi la sera, preparati ad essere un buon esperto [...] l'ultimo cliente del nostro caffè morirebbe dalla vergogna, non oserebbe più farsi vedere se non tentasse sino alla chiusura delle serrande di sostenere il suo punto di vista. [...] Due anni fa, se non sbaglio, affondò un piroscafo nello scontro con un altro piroscafo. Noi per un mese - e anche due - ogni sera abbiamo parlato, tecnicamente, del disgraziato evento. Pur non avendo una diretta conoscenza della navigazione oceanica noi sapevamo tutto: quali luci i due piroscafi avrebbero dovuto tenere accese, che intervallo passa tra un segnale di sirena e l'altro in caso di nebbia, come si naviga in alto mare, che differenza passa tra stazza, volume e tonnellaggio, cos'è un quarto di notte, lo spessore di una lamiera, chi ha il diritto di precedenza, come si tira a galla una nave affondata. (E se vale la pena di tirarla a galla). Coll'avanzar della notte il tema, così vasto, offriva qualche gradevole estrapolazione: la cucina dei grandi transatlantici, le avventure di bordo, la varietà dei passatempi. [...] Riprendeva il suo tono (della discussione ndr) all'arrivo di un ritardatario cliente che, per esempio, diceva: "Credo di aver studiato il problema: la colpa è del timoniere". Orrore! Una frase simile equivaleva una sfida. Ognuno tirava tirava fuori la sua penna e, sui bordi bianchi dei giornali, dimostravamo che: se A procede verso est e B procede verso ovest, a rispettiva distanza di miglia X, entrambi navigando alla velocità di tanti nodi, l'azione del timone di A ritardava di 9 gradi (o centimetri, non ricordo bene) rispetto al timone di B, per effetto delle correnti termostatiche. Allora si avevano interventi di questo genere: "Lei confonde la stabilità statica con la stabilità dinamica! Oh, oh!". Oppure: "E l'angolo di sbandamento trasversale?" Interveniva allora il cameriere che, avendo onorevolmente prestato servizio in marina, si sentiva forte di una sua particolare esperienza e pacatamente ci spiegava che una nave è una nave, che bisogna esserci stati sopra, che una volta, in piena tempesta, la nave si era alzata così e tutti s'erano sentiti male, eccetto lui e uno di Formia.
Ennio Flaiano, Gli Esperti

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