Skettino naviga troppo sottocosta x far salutare gli amici dal capocameriere
Poi tamarro fino in fondo tira giù l'ancora e fa un freno a mano da campioni mettendo in sicurezza la nave
Intanto i passeggeri, tra cui i partecipanti al reality dei parrucchieri, si godevano il meritato riposo, con marsupio e tutto
A questo punto, passiamo alle trascrizioni delle telefonate.
All’1.46 la terza telefonata, quella più concitata. In un crescendo di toni. “Parlo con il comandante?”, dice l’ufficiale della Capitaneria. Dopo qualche secondo di pausa. “Sì, sono il comandante. Si sono Schettino”.
“Allora, lei adesso torna a bordo, risale la bigaccina (scaletta, ndr.) e torna a prua e coordina i lavori”. Lui sta in silenzio. L’ufficiale insiste. “Lei mi deve dire quante persone ci sono, quanti passeggeri, donne e bambini e lì coordina i soccorsi”.
Lui: “Sono a bordo…. ma sono qui”. “Comandante questo è un ordine, adesso comando io, lei ha dichiarato l’abbandono della nave e va a coordinare i soccorsi a prua. Ci sono già dei cadaveri”, dice l’ufficiale da Livorno.
Schettino alla parola cadaveri chiede: “Quanti?”. Dall’altro capo: “Dovrebbe dirmelo lei. Cosa vuole fare, vuole andare a casa? Lei ora torna sopra e mi dice cosa si può fare, quante persone ci sono, e di cosa hanno bisogno”. “Va bene, sto andando”.
Ma a quel punto il comandante raggiunge il molo del Giglio e cerca di salire su un taxi.
Un piano perfetto: fuga in Sudamerica, il corpo mai trovato, passava pure come eroe, immolatosi per salvare + vite possibile.
Un piano perfetto, probabilmente fallito perché siamo in Italia: non avrà trovato il taxi perché erano in sciopero.
E il mare, con il tempo, restituirà tutto, hogan, marsupi...
E a chi dice, è andata ancora bene, è vero, pensa se Skettino aveva degli amici sui Navigli.
Il problema è che in Italia anche le tragedie sono ridicole.
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