Ti ringrazio per la domanda. La volontà di senso persegue il progresso, poi vi è un concetto di Progresso universale per cui la volontà di senso e il progresso umano sono quasi irrilevanti, ma comunque funzionali.
ho qualche dubbio sul fatto che i bisogni sociali e la volontà di potenza stiano sopra al bisogno sociale e alla volontà di piacere. non sono inscindibili? piacere e potenza non sono la stessa cosa? per il resto bello tutto, specie l'arredamento.
scusami. volevo dire: i bisogni dell'io esteriore e la volontà di potenza e bla bla bla... nel senso, la mia domanda è seria. non sarà dettata da una visione emotiva personale, che come tutte le visioni emotive personali rischia di non riuscire a dare una lettura organica della sovrastruttura, proprio perchè implicata in pieno con la sovrastruttura?
Ovvio che ogni visione è condizionata dal punto di vista. Comunque, la volontà di piacere identifica quella che muove tipicamente le classi dei proletari & neo-proletari: la cura del corpo in palestra, automobili prestigiose, la celebrità fine a se stessa del GF, questo il value set di valori sormontati dall’obiettivo principale di fare sesso con persone belle / famose, idealizzata nella coppia ideale calciatore - velina. Nel caso della volontà di potenza, si identifica la volontà di affermarsi socialmente svolgendo un lavoro importante e costituendo una famiglia: i capisaldi della società capitalistica e che condizionano l’agire della borghesia, il classico scegliete la vita, scegliete il lavoro, scegliete una carriera, scegliete la famiglia.
quindi tu dici che volontà di potenza e volontà di piacere sono distinte e distinguibili? sarò legato all'Ottocento, ma le vedo ancora strettamente legate, se non una cosa sola. o forse a partire dalla nascita del neoproletario in senso labranchiano, ovvero il borghese non ha più bisogni borghesi, ha bisogni nuovi e fashionabili e neoproletari, le cose si dissociano e la volontà di piacere diventa sociale, non più di appartenenza dell'io. che può essere benissimo per cui dovrei aggiornarmi, però, come dire, la cosa mi farebbe stare male e poi piangerei nella mia stanza.
tu vedilo come un percorso evolutivo, per cui non ci sono barriere, ma crisi tra una fase e l'altra, dove o l'uomo passa alla fase successiva fino alla volontà di senso, oppure si ranicchia in se stesso, come un boomerang che ha fallito il colpo.
11 commenti:
dio nella piramide di Maslow?
a.
non mi dire che concordi.
ti prego.
guarda che la slide l'ho fatta io.
non è una provocazione ma una domanda sincera:
questo progresso persegue volontà di senso?
magari mi mostri aspetti che non colgo...
Z
Ti ringrazio per la domanda.
La volontà di senso persegue il progresso, poi vi è un concetto di Progresso universale per cui la volontà di senso e il progresso umano sono quasi irrilevanti, ma comunque funzionali.
ho qualche dubbio sul fatto che i bisogni sociali e la volontà di potenza stiano sopra al bisogno sociale e alla volontà di piacere.
non sono inscindibili?
piacere e potenza non sono la stessa cosa?
per il resto bello tutto, specie l'arredamento.
scusami.
volevo dire: i bisogni dell'io esteriore e la volontà di potenza e bla bla bla...
nel senso, la mia domanda è seria.
non sarà dettata da una visione emotiva personale, che come tutte le visioni emotive personali rischia di non riuscire a dare una lettura organica della sovrastruttura, proprio perchè implicata in pieno con la sovrastruttura?
Ovvio che ogni visione è condizionata dal punto di vista.
Comunque, la volontà di piacere identifica quella che muove tipicamente le classi dei proletari & neo-proletari: la cura del corpo in palestra, automobili prestigiose, la celebrità fine a se stessa del GF, questo il value set di valori sormontati dall’obiettivo principale di fare sesso con persone belle / famose, idealizzata nella coppia ideale calciatore - velina.
Nel caso della volontà di potenza, si identifica la volontà di
affermarsi socialmente svolgendo un lavoro importante e costituendo una famiglia: i capisaldi della società capitalistica e che condizionano l’agire della borghesia, il classico scegliete la vita, scegliete il lavoro, scegliete una carriera, scegliete la famiglia.
quindi tu dici che volontà di potenza e volontà di piacere sono distinte e distinguibili?
sarò legato all'Ottocento, ma le vedo ancora strettamente legate, se non una cosa sola.
o forse a partire dalla nascita del neoproletario in senso labranchiano, ovvero il borghese non ha più bisogni borghesi, ha bisogni nuovi e fashionabili e neoproletari, le cose si dissociano e la volontà di piacere diventa sociale, non più di appartenenza dell'io.
che può essere benissimo per cui dovrei aggiornarmi, però, come dire, la cosa mi farebbe stare male e poi piangerei nella mia stanza.
tu vedilo come un percorso evolutivo, per cui non ci sono barriere, ma crisi tra una fase e l'altra, dove o l'uomo passa alla fase successiva fino alla volontà di senso, oppure si ranicchia in se stesso, come un boomerang che ha fallito il colpo.
tutto qui...
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