giovedì 5 maggio 2005

Dio è il Progresso

11 commenti:

Anonimo ha detto...

dio nella piramide di Maslow?
a.

Anonimo ha detto...

non mi dire che concordi.
ti prego.

thy.fore ha detto...

guarda che la slide l'ho fatta io.

Anonimo ha detto...

non è una provocazione ma una domanda sincera:
questo progresso persegue volontà di senso?
magari mi mostri aspetti che non colgo...
Z

thy.fore ha detto...

Ti ringrazio per la domanda.
La volontà di senso persegue il progresso, poi vi è un concetto di Progresso universale per cui la volontà di senso e il progresso umano sono quasi irrilevanti, ma comunque funzionali.

Anonimo ha detto...

ho qualche dubbio sul fatto che i bisogni sociali e la volontà di potenza stiano sopra al bisogno sociale e alla volontà di piacere.
non sono inscindibili?
piacere e potenza non sono la stessa cosa?
per il resto bello tutto, specie l'arredamento.

Anonimo ha detto...

scusami.
volevo dire: i bisogni dell'io esteriore e la volontà di potenza e bla bla bla...
nel senso, la mia domanda è seria.
non sarà dettata da una visione emotiva personale, che come tutte le visioni emotive personali rischia di non riuscire a dare una lettura organica della sovrastruttura, proprio perchè implicata in pieno con la sovrastruttura?

thy.fore ha detto...

Ovvio che ogni visione è condizionata dal punto di vista.
Comunque, la volontà di piacere identifica quella che muove tipicamente le classi dei proletari & neo-proletari: la cura del corpo in palestra, automobili prestigiose, la celebrità fine a se stessa del GF, questo il value set di valori sormontati dall’obiettivo principale di fare sesso con persone belle / famose, idealizzata nella coppia ideale calciatore - velina.
Nel caso della volontà di potenza, si identifica la volontà di
affermarsi socialmente svolgendo un lavoro importante e costituendo una famiglia: i capisaldi della società capitalistica e che condizionano l’agire della borghesia, il classico scegliete la vita, scegliete il lavoro, scegliete una carriera, scegliete la famiglia.

Anonimo ha detto...

quindi tu dici che volontà di potenza e volontà di piacere sono distinte e distinguibili?
sarò legato all'Ottocento, ma le vedo ancora strettamente legate, se non una cosa sola.
o forse a partire dalla nascita del neoproletario in senso labranchiano, ovvero il borghese non ha più bisogni borghesi, ha bisogni nuovi e fashionabili e neoproletari, le cose si dissociano e la volontà di piacere diventa sociale, non più di appartenenza dell'io.
che può essere benissimo per cui dovrei aggiornarmi, però, come dire, la cosa mi farebbe stare male e poi piangerei nella mia stanza.

thy.fore ha detto...

tu vedilo come un percorso evolutivo, per cui non ci sono barriere, ma crisi tra una fase e l'altra, dove o l'uomo passa alla fase successiva fino alla volontà di senso, oppure si ranicchia in se stesso, come un boomerang che ha fallito il colpo.

Anonimo ha detto...

tutto qui...

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