Napoli, 1 set. (Adnkronos/Ign) - "Io, sono assolutamente tranquillo... A me possono dire che scopo, è l'unica cosa che possono dire di me... è chiaro? Quindi io... mi mettono le spie dove vogliono... Mi controllano le telefonate... Non me ne fotte niente... Io... Tra qualche mese me ne vado per i c... miei... Da un'altra parte e quindi vado via da questo paese di merda, di cui sono nauseato... Punto e basta". Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si sfoga al telefono con Walter Lavitola ricercato nell'ambito dell'inchiesta su una presunta estorsione posta in essere contro lo stesso Berlusconi, con Giampaolo Tarantini e la moglie Angela Devenuto arrestati oggi in base a un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Amelia Primavera su richiesta dei pm della Procura di Napoli diretta dal procuratore Giovandomenico Lepore.
La telefonata tra Berlusconi e Lavitola è stata intercettata dai pm della Procura di Napoli il 13 luglio scorso. Lavitola si trova in Argentina mentre discorre al telefono con Berlusconi. A pagina 11 dell'ordinanza di custodia cautelare è riportato che "nel corso del colloquio intercorso tra Lavitola e Berlusconi è proprio quest'ultimo che contatta Lavitola sull'utenza panamense, facendosi introdurre nella conversazione da tale Alfredo".
Il gip Primavera sottolinea che: "la rilevanza della conversazione in esame discende dal fatto che la stessa attesta non solo quella speciale vicinanza in cui si discorreva ma anche la natura dei rapporti intrattenuti tra Berlusconi e Lavitola, rilevandosi quest'ultimo impegnato sostanzialmente quale attivo e riservato informatore su vicende giudiziarie che, benché riguardanti terzi, appaiono di specifico e rilevante interesse dello stesso Berlusconi".
Nel corso della conversazione telefonica tra il presidente del Consiglio e Lavitola "al di là del merito delle considerazioni che provengono da Lavitola -spiega Primavera- è soprattutto di procedimenti giudiziari che egli discorre riferendosi in particolare a quello condotto qui a Napoli sulla cosiddetta P4 nonché ad altri potenziali procedimenti riguardanti fatti accaduti a Bari e di cui Lavitola sembra avere notizie".
In riferimento alla telefonata con Lavitola intercettata, e in particolare alla frase con cui ha definito l'Italia 'paese di merda', Berlusconi in serata ha detto: "Sono qui e rimango qui per cambiare questo paese che ho definito in un certo modo".
"Ho visto delle intercettazioni... E sono qui proprio perché l'Italia non sia quel che è adesso", ha sottolineato Berlusconi da Parigi, spiegando di avere "dato una definizione di quelle che si danno a notte inoltrata". L'Italia è un Paese in cui anche "delle cose dette magari in un momento di rilassatezza o con il sorriso o per paradosso" vengono pubblicate sui giornali. "Questa è una cosa che veramente non esiste", ha concluso Berlusconi.
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