martedì 6 novembre 2012
I comandamenti dell'aspirante gastrocrate politically correct
- Gira con minimo due macchine fotografiche grosse e la videocamera
- Il biglietto da visita ha una forma strana, è pieno di parole inglesi inutili e di grafica insensata, ma non contiene le informazioni più banali
- Reputa "sopravvalutati" Il Sorriso, Il Pescatore e Aimo e Nadia (per non parlare dei dipinti presenti in quest'ultimo, che lo schifano)
- Il peccato mortale di una cucina? La sapidità.
- Reputa "troppo grandi" le porzioni di Miramonti L'Altro
- Strabuzza le orecchie se il ristorante (ovviamente di look minimalistoide) non diffonde musica jazz soft
- Presenzia ossessivamente a tutti gli eventi ed eventini del démi monde gastrofighetto modaiolo
- Ha un solo Vangelo: la classifica dei 50 migliori ristoranti della San Pellegrino
- Disprezza un po' la Michelin, ma poi conosce a memoria tutte le stelle
- Sta attento a non inquietare i mega sponsor (preferibilmente Lavazza, San Pellegrino, Birra Moretti e Coop, ma non solo)
- Cerca di imbucarsi, se si riesce, ai vari Mejor de la Gastronomia e alle mitiche adunate oceaniche dove i cuochi spagnoli ribadiscono al colto e all'inclita di essere i migliori del mondo
- Il feticcio: Redzepi, Acurio, Atala (anche se non va in bici)
- Unica cosa tollerabile della Francia? I vini, possibilmente costosissimi, introvabili e sorseggiati alla tavola di qualcuno che ha potuto scroccar... ehm permetterseli
- Di Champagne, solo minuscoli sconosciuti o Selosse, tertium non datur
- Schifo Bordeaux ("si sono parkerizzati"), w la Borgogna sempre e comunque
- In Francia, si mangia solo nel bistrot minimalista
- Il male sono ambienti lussuosi, belle apparecchiature, tavoli distanti: meglio eliminare la tovaglia
- Città preferite: Londra, Parigi, Berlino, New York
- Musica preferita: Keith Jarrett, jazzume assortito, Bollani, Coltrane, Monk, qualunque cosa esista di fighetto o intellettuale. Musica "classica"? Solo se c'è di mezzo Abbado o Brunello
- Vestiario maschile normale: jeans, scarpe squallide, maglioni sformati, zaino
- Vestiario maschile variante fighetta: giacche corte, occhiali con montatura colorata
- Vestiario femminile: paccottiglia etno chic di varia natura
- Computer: apple
- Importante conoscere vita morte e miracoli degli chef
- Non dire mai: "Vado alla Francescana" ma "Vado da Bottura". Anzi, "Vado da Massimo"
- Mai cambiarsi quando si esce la sera a cena, mai
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