Sono stato ad Amburgo per via di una promozione doice bahn: un intercity andata e ritorno per 55€. della gente ha speso meno, ma in dodici ore e cambiando sei regionali. poi dite che sono tirchio, guarda qua.
il viaggio è cominciato al meglio perché arrivati in stazione, io l'altro italiano e la russa, abbiamo incontrato loro, più ubriachi di noi, che ci hanno dato delle cartoline con le loro effigi. io lì per lì non ho girato la cartolina, e ho pensato fossero solamente un paio di ricchioni che hanno avuto l'idea romantica delle cartoline. invece sono due tassisti (di sicuro lo è lovely) che hanno avuto l'idea di cantare e sono diventati famosi (ad amburgo). non escludo comunque che siano ricchioni.
abbiamo pernottato in un ostello economico ma di gran pregio, della catena meininger che già mi aveva ben servito a vienna.
il giorno dopo siamo andati a pranzo in un localino tipico, invero da spender poco, in cui si mangiava bene. io per stare sul tipico, ma tipico bavarese, ho preso il leberkäse e non lo fanno buono come giù da noi. e poi stavo molto male, ho avuto a che dire (per interposta persona: "ma non lo vede che sto male? dille che sono straniero") con una cosiddetta farmacista perché non voleva darmi il domperidone senza ricetta ma mi ha dato un'altra roba che alla fine ha funzionato uguale, con in più il divertente effetto sedativo che mi ha fatto sbattere la testa sul metrò tutto il pomeriggio.
amburgo è anche familiarmente chiamata "la città dei 2302 ponti", più che a venezia stoccolma e londra messe assieme. ebbene girando per il centro ne avrò contati forse sei. pare che dopo la guerra abbiano ricostruito tutto a misura di autotreno e quindi se passi sopra un canale raramente te ne accorgi.
invece sono ben visibili i laghi, penso artificiali, su cui si possono fare incantevoli gite in vaporetto e gratuite gite in kayak, se si possiede un kayak. non penso sia vietato nuotarvi.
finora mi ero battuto il cazzo dei mercatini di natale, pensando fossero perlopiù dedicati agli addobbi. invece sono perlopiù dedicati al cibo, ed essendo amburgo la seconda città della germania l'estensione dei mercatini di natale è pari a quella della città di cremona. avessi avuto un budget più alto ed una cyclette avrei passato giornate intiere saltando da un kaminbrot a un bratwurst, da una ciotola di champignon a un bastone con su la carne. se c'è una cosa che noi italiani dobbiamo imparare dai tedeschi, una, noi che abbiamo una cucina così superiore, è riguardo il cibo da strada. noi no, noi appaltiamo tutto ai pakistani di merda.
quella notte siamo andati a dormire dal nostro couchsurfer (nota per elvis ramone: pare che chiavare le ospiti non sia una pratica tanto rara, checché ti dica il maranza), un simpatico giovanotto rassomigliante a breivik che si permetteva di avere un trilocale tutto per sè, quel bastardo.
dopo aver mangiato la pasta al pesto coop portatagli in dono abbiamo optato per la serata tranquilla in un localino dalle parti di st. pauli, il quartiere ispirato alle magliette dei nostri sharp skin.
mentre aspetto per la mia birretta al bancone non ti arrivano mica due poliziotti? apriti o cielo la gente comincia a mettersi alla porta per non farli entrare, come un muro di persone. poi i poliziotti escono, un tipo urla silenzio silenzio adesso sapete tutti cosa fare. noi però non lo sappiamo. chiedo in giro e mi rispondono solo "fuckin police is here". le bariste non vendono più le bibite. la gente confabula, qualcuno affida alle bariste i propri portafogli in custodia. tutti escono, domandiamo alle bariste se dobbiamo uscire anche noi e loro ci guardano come turisti della democrazia e dicono "fate un po' come vi pare". però è chiaro che le birrette non le vendono più, quindi ci leviamo dal cazzo.
fuori sono arrivati una ventina di poliziotti vestiti di tutto punto, che si mettono in formazione compatta e cominciano a marciare verso casa propria, mentre tutti urlano "GANZ HAMBURG HEIST DIE POLIZEI". c'è proprio un clima di festa che mi invoglia ad unirmi con il mio "la disoccupazione ti ha dato un bel mestiere...", ma poi qualcuno deve aver fatto qualcosa perché un paio di poliziotti piantano un paio di manganellate a un paio di giovinotti.
però non parte la rissa globale alla bud spencer, vedo giusto un paio di scene alla "lassame, lassame che è peggio", con l'amico che impedisce all'altro di fare una pazzia. poi i miei amici volevano andare in un altro baretto e non so come è andata a finire, devo domandare a un italiano dell'uni regensburg che ho beccato là, come è piccolo il mondo.
nell'altro baretto ho conosciuto un paio di amburghesi, di cui uno così uguale ad elvis ramone che a momenti non gli telefonavo. la tipa che era con lui mi ha spiegato che quella sera doveva aiutarlo a trovare una morosa, ma è troppo timido. Helveinz Ramöner.
Il giorno dopo abbiamo perso un sacco di tempo, ma verso sera ho preso in mano la situazione e ho detto: adesso andiamo a vedere il duomo, o la cattedrale, o dove cazzo sta il vescovo, altrimenti per me non è una gita. il nostro ospite ha risposto serafico che loro la cattedrale non ce l'hanno, come se fosse una cosa normale. vabbè allora portaci in una bella chiesa, e infatti siamo andati a St. Michaelis che è uno dei simboli della città, snobbando un paio di chiese del centro dai tetti aguzzissimi.
Non siamo entrati in chiesa, ma per l'incredibile somma di porcodio dieci euro siamo saliti sul campanile, uno dei più alti d'Europa o di Germania, a vedere la vista della città (buio + nebbia = affarone). se c'è il sole però vi prego di andare.
il campanile, dopo un paio di incendi e un bombardamento, è stato ricostruito non più di tre mesi fa e al suo interno non ci sono strette rampe di gradini scavati nel tufo; sembra invece di stare da Cacciamali, la fabbrica dei pulmini.
prima della sommità c'è un baretto con i led fosforescenti e la musica gregoriana elettronica che vende le bibite, ma nei dieci euro è comunque compreso un punch caldo.
alla sera, con calma (perché come chiunque ci ha fatto notare, "non siamo in baviera, qui stiamo svegli fino a tardi"), siamo andati sulla Reeperbahn, la zona della movida, compresa la movida delle troie. c'è persino una strada con le zoccolone in vetrina, in cui le donne e i bambini non possono entrare, tantè che la nostra amica ha fatto il giro dell'isolato, ma è poca roba, tipo cinquanta, cento metri.
girando per la Reeperbahn mi sono sentito come zio paperone quando viveva a Dawson:
tormenta di neve, localini a perdita d'occhio, battone che fermano i passanti, ubriachi in maglietta, illuminazione a giorno.
abbiamo bevuto qualche shot di un drink che va per la maggiore, fatto di salsa per i nachos più qualche goccia di un liquore e poi siamo andati in un posto tranquillo a giocare a biliardino. lì ho scoperto due cose:
- i tedeschi amano davvero il biliardino, alle quattro di notte c'è la gente che fal a coda per giocarci e credetemi è come se io giocassi contro Ibrahim Ba, o qualcuno dei vostri idoli.
- Amburgo è lontano dalla baviera, e se non stai attento ti inculano il portafogli.
infatti la tappa successiva è stata la caserma, che sulla reeperbahn ha un'insegna luminosa grande come quella di hollywood, probabilmente perché a molti serve di andarci.
dopo aver ritirato un fac-simile del passaporto della russa, visto che oramai la frittata era fatta, abbiamo proseguito la notte al Fishmarkt.
se andate ad Amburgo vi consiglio di andarci nel weekend, perché sarebbe un peccato perdersi il fishmarkt della domenica mattina, quando si mescolano i festaioli rinsaviti dal gelo e gli umarell mattinieri, tutti insieme a mangiare i pani col pesce in riva al mare, o a comprare le cassette di frutta dai fruttivendoli che urlano. molto caratteristico, tipo noi che avevamo una cassetta di mandarini e degli altri fruttaroli urlavano "SIGNO' QUANTO L'HA PAGATA? SE MI DA CINQUE EURO E LA CASSETTA IO LE DO STO CESTO DI FRUTTA, CONVIENE! CI AGGIUNGO L'ANANAS!" ma noi italiani avevamo già visto sta storia coi fustini, e allora siamo andati coi nostri mandarini in questo straordinario casermone:
che un tempo ci facevano qualcosa riguardo al pesce ed ora è un gioiello di calorosità per i viandanti della domenica mattina.
la Fischauktionshalle è composta da tre piani dove si può gustare un'ottima colazione a base di sarsiccia o bere l'ultima birretta, e la domenica mattina c'è musica dal vivo, ma fino alle dieci, con la gente che danza il rochenroll e poi va a dormire.
così abbiamo fatto, passando prima per il porto innevato:
e il giorno dopo ho terminato il processo di inversione notte/giorno. sapete come ho fatto a ripristinare la normalità? vi ricordate quelle pastiglie per il vomito che inducono sonnolenza? bene, ieri dopo aver dormito tutto il pomeriggio mi sono svegliato e ne ho prese un paio. ho fatto giusto in tempo a cenare e poi sono crollato come un sacco di patate.
ciao e alla prossima!
il viaggio è cominciato al meglio perché arrivati in stazione, io l'altro italiano e la russa, abbiamo incontrato loro, più ubriachi di noi, che ci hanno dato delle cartoline con le loro effigi. io lì per lì non ho girato la cartolina, e ho pensato fossero solamente un paio di ricchioni che hanno avuto l'idea romantica delle cartoline. invece sono due tassisti (di sicuro lo è lovely) che hanno avuto l'idea di cantare e sono diventati famosi (ad amburgo). non escludo comunque che siano ricchioni.
abbiamo pernottato in un ostello economico ma di gran pregio, della catena meininger che già mi aveva ben servito a vienna.
il giorno dopo siamo andati a pranzo in un localino tipico, invero da spender poco, in cui si mangiava bene. io per stare sul tipico, ma tipico bavarese, ho preso il leberkäse e non lo fanno buono come giù da noi. e poi stavo molto male, ho avuto a che dire (per interposta persona: "ma non lo vede che sto male? dille che sono straniero") con una cosiddetta farmacista perché non voleva darmi il domperidone senza ricetta ma mi ha dato un'altra roba che alla fine ha funzionato uguale, con in più il divertente effetto sedativo che mi ha fatto sbattere la testa sul metrò tutto il pomeriggio.
amburgo è anche familiarmente chiamata "la città dei 2302 ponti", più che a venezia stoccolma e londra messe assieme. ebbene girando per il centro ne avrò contati forse sei. pare che dopo la guerra abbiano ricostruito tutto a misura di autotreno e quindi se passi sopra un canale raramente te ne accorgi.
invece sono ben visibili i laghi, penso artificiali, su cui si possono fare incantevoli gite in vaporetto e gratuite gite in kayak, se si possiede un kayak. non penso sia vietato nuotarvi.
finora mi ero battuto il cazzo dei mercatini di natale, pensando fossero perlopiù dedicati agli addobbi. invece sono perlopiù dedicati al cibo, ed essendo amburgo la seconda città della germania l'estensione dei mercatini di natale è pari a quella della città di cremona. avessi avuto un budget più alto ed una cyclette avrei passato giornate intiere saltando da un kaminbrot a un bratwurst, da una ciotola di champignon a un bastone con su la carne. se c'è una cosa che noi italiani dobbiamo imparare dai tedeschi, una, noi che abbiamo una cucina così superiore, è riguardo il cibo da strada. noi no, noi appaltiamo tutto ai pakistani di merda.
quella notte siamo andati a dormire dal nostro couchsurfer (nota per elvis ramone: pare che chiavare le ospiti non sia una pratica tanto rara, checché ti dica il maranza), un simpatico giovanotto rassomigliante a breivik che si permetteva di avere un trilocale tutto per sè, quel bastardo.
dopo aver mangiato la pasta al pesto coop portatagli in dono abbiamo optato per la serata tranquilla in un localino dalle parti di st. pauli, il quartiere ispirato alle magliette dei nostri sharp skin.
mentre aspetto per la mia birretta al bancone non ti arrivano mica due poliziotti? apriti o cielo la gente comincia a mettersi alla porta per non farli entrare, come un muro di persone. poi i poliziotti escono, un tipo urla silenzio silenzio adesso sapete tutti cosa fare. noi però non lo sappiamo. chiedo in giro e mi rispondono solo "fuckin police is here". le bariste non vendono più le bibite. la gente confabula, qualcuno affida alle bariste i propri portafogli in custodia. tutti escono, domandiamo alle bariste se dobbiamo uscire anche noi e loro ci guardano come turisti della democrazia e dicono "fate un po' come vi pare". però è chiaro che le birrette non le vendono più, quindi ci leviamo dal cazzo.
fuori sono arrivati una ventina di poliziotti vestiti di tutto punto, che si mettono in formazione compatta e cominciano a marciare verso casa propria, mentre tutti urlano "GANZ HAMBURG HEIST DIE POLIZEI". c'è proprio un clima di festa che mi invoglia ad unirmi con il mio "la disoccupazione ti ha dato un bel mestiere...", ma poi qualcuno deve aver fatto qualcosa perché un paio di poliziotti piantano un paio di manganellate a un paio di giovinotti.
però non parte la rissa globale alla bud spencer, vedo giusto un paio di scene alla "lassame, lassame che è peggio", con l'amico che impedisce all'altro di fare una pazzia. poi i miei amici volevano andare in un altro baretto e non so come è andata a finire, devo domandare a un italiano dell'uni regensburg che ho beccato là, come è piccolo il mondo.
nell'altro baretto ho conosciuto un paio di amburghesi, di cui uno così uguale ad elvis ramone che a momenti non gli telefonavo. la tipa che era con lui mi ha spiegato che quella sera doveva aiutarlo a trovare una morosa, ma è troppo timido. Helveinz Ramöner.
Il giorno dopo abbiamo perso un sacco di tempo, ma verso sera ho preso in mano la situazione e ho detto: adesso andiamo a vedere il duomo, o la cattedrale, o dove cazzo sta il vescovo, altrimenti per me non è una gita. il nostro ospite ha risposto serafico che loro la cattedrale non ce l'hanno, come se fosse una cosa normale. vabbè allora portaci in una bella chiesa, e infatti siamo andati a St. Michaelis che è uno dei simboli della città, snobbando un paio di chiese del centro dai tetti aguzzissimi.
Non siamo entrati in chiesa, ma per l'incredibile somma di porcodio dieci euro siamo saliti sul campanile, uno dei più alti d'Europa o di Germania, a vedere la vista della città (buio + nebbia = affarone). se c'è il sole però vi prego di andare.
il campanile, dopo un paio di incendi e un bombardamento, è stato ricostruito non più di tre mesi fa e al suo interno non ci sono strette rampe di gradini scavati nel tufo; sembra invece di stare da Cacciamali, la fabbrica dei pulmini.
prima della sommità c'è un baretto con i led fosforescenti e la musica gregoriana elettronica che vende le bibite, ma nei dieci euro è comunque compreso un punch caldo.
alla sera, con calma (perché come chiunque ci ha fatto notare, "non siamo in baviera, qui stiamo svegli fino a tardi"), siamo andati sulla Reeperbahn, la zona della movida, compresa la movida delle troie. c'è persino una strada con le zoccolone in vetrina, in cui le donne e i bambini non possono entrare, tantè che la nostra amica ha fatto il giro dell'isolato, ma è poca roba, tipo cinquanta, cento metri.
girando per la Reeperbahn mi sono sentito come zio paperone quando viveva a Dawson:
tormenta di neve, localini a perdita d'occhio, battone che fermano i passanti, ubriachi in maglietta, illuminazione a giorno.
abbiamo bevuto qualche shot di un drink che va per la maggiore, fatto di salsa per i nachos più qualche goccia di un liquore e poi siamo andati in un posto tranquillo a giocare a biliardino. lì ho scoperto due cose:
- i tedeschi amano davvero il biliardino, alle quattro di notte c'è la gente che fal a coda per giocarci e credetemi è come se io giocassi contro Ibrahim Ba, o qualcuno dei vostri idoli.
- Amburgo è lontano dalla baviera, e se non stai attento ti inculano il portafogli.
infatti la tappa successiva è stata la caserma, che sulla reeperbahn ha un'insegna luminosa grande come quella di hollywood, probabilmente perché a molti serve di andarci.
dopo aver ritirato un fac-simile del passaporto della russa, visto che oramai la frittata era fatta, abbiamo proseguito la notte al Fishmarkt.
se andate ad Amburgo vi consiglio di andarci nel weekend, perché sarebbe un peccato perdersi il fishmarkt della domenica mattina, quando si mescolano i festaioli rinsaviti dal gelo e gli umarell mattinieri, tutti insieme a mangiare i pani col pesce in riva al mare, o a comprare le cassette di frutta dai fruttivendoli che urlano. molto caratteristico, tipo noi che avevamo una cassetta di mandarini e degli altri fruttaroli urlavano "SIGNO' QUANTO L'HA PAGATA? SE MI DA CINQUE EURO E LA CASSETTA IO LE DO STO CESTO DI FRUTTA, CONVIENE! CI AGGIUNGO L'ANANAS!" ma noi italiani avevamo già visto sta storia coi fustini, e allora siamo andati coi nostri mandarini in questo straordinario casermone:
che un tempo ci facevano qualcosa riguardo al pesce ed ora è un gioiello di calorosità per i viandanti della domenica mattina.
la Fischauktionshalle è composta da tre piani dove si può gustare un'ottima colazione a base di sarsiccia o bere l'ultima birretta, e la domenica mattina c'è musica dal vivo, ma fino alle dieci, con la gente che danza il rochenroll e poi va a dormire.
così abbiamo fatto, passando prima per il porto innevato:
e il giorno dopo ho terminato il processo di inversione notte/giorno. sapete come ho fatto a ripristinare la normalità? vi ricordate quelle pastiglie per il vomito che inducono sonnolenza? bene, ieri dopo aver dormito tutto il pomeriggio mi sono svegliato e ne ho prese un paio. ho fatto giusto in tempo a cenare e poi sono crollato come un sacco di patate.
ciao e alla prossima!
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le guerre tra stronzi
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