lunedì 15 ottobre 2012

problemi con la servitù



Beh voglio raccontare dell'ultimo mio motivo di frizione con la servitù. Prima di tutto volevo precisare che tra di noi amici la servitù la chiamiamo "i nostri buoni". Non sto qui a spiegare per quale motivo, penso sia ovvio, il legame con la servitù si salda su principi di solidarietà, onestà ma soprattutto professionalità. Col rispetto di questi tre principi non ci saranno mai problemi di alcun tipo. Purtroppo ieri uno dei miei quattro buoni ha osato ledere il contratto verbale istituito al momento dell'acquisto. E sapete cosa ha fatto? Ha letto la mia Gazzetta, prima ancora che io la sfogliassi. Ma non è finita qua, ha poi osato rimetterla a posto facendo finta di niente. E si che siam tutti fessi che io non vedo che l'ha toccata con le sue mani. Ebbene si, è stato scovato da un mio caro amico che è entrato improvvisamente nel loro stanzino per chiedere dove fosse l'acqua naturale. Me lo ha chiaramente subito riferito, perché l'amicizia si basa anch'essa sull'onestà e sulla sincerità. E, lo ammetto, Rudy, il buono in questione era uno dei miei preferiti e mi sentivo anche triste di essere stato tradito in questo modo. Io comunque ho 25 anni, con la servitù ho cercato sempre di avere un rapporto aperto, li saluto quando entrano nelle mie stanze e gli faccio anche una pacca sulla spalla quando si comportano bene, ok, ma Rudy aveva esagerato e sapendo come vanno queste cose ho dovuto agire. Come si dice, colpiscine uno per educarne cento. E allora davanti a tutti gli altri servi l'ho picchiato con la Gazzetta e gli ho detto di andarsene a trovare un lavoro da qualche altra parte che le referenze non gliele davo nemmeno e figurati i contributi. Devo ammettere che anche io ero particolarmente commosso quando l'ho visto uscirsene a testa bassa con la sua saccoccia con dentro i vestiti. Ecco tutto, dovevo sfogarmi con qualcuno.

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