Rossi, insomma, si iconizza, ben sapendo che il significato e la forza dell'icona stanno proprio nella sua riproposizione pura e semplice. E, difatti, il Blasco è, a furor di popolo rock e giovanile, un «mito», che abolisce ogni distinzione tra la propria vita reale e l' «opera d'arte» sul palco.
Il rocker di Zocca è un «cattivo maestro» - detto, però, da sinistra. Il peccato strutturale del vaschismo consiste nell'avere abbracciato, dopo essersi presentato come un momento di rottura, la «logica dell'identico» e dell'eterna ripetizione di se stesso, secondo uno schema, alquanto banale, per cui la rivolta contro il «mondo borghese» passava per lo sbandieramento di una supposta idea di trasgressione (a partire dal consumo di droghe) e, scrivono gli autori, di un «inedito romanticismo della trasandatezza, della volgarità, della marginalizzazione sociale e dell'ignoranza».
nsomma, niente di nuovo sul fronte italiano, e, anzi, nient'altro che l'ennesima manifestazione di anti-intellettualismo e di rigetto della cultura. Ovvero, una delle varie forme realizzate di egemonia sottoculturale.
Alessandro Alfieri - Paolo Talanca, Vasco, il Male (Mimesis, pp. 128, euro 12)
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