Come Recanati, grazie a Leopardi, ha l'ermo colle, e Pantigliate, grazie a Labranca, ha il Trony, ora anche Asti, grazie a Davide Cavagnero, ha il suo luogo letterario: i giardini del Salera.
Si intitola infatti così il racconto del nostro, uscito nel volume Gli Intemperanti edito da Meridiano Zero, e di cui ha parlato ieri la trasmissione di Radio 2 Dispenser.
A margine, per chi non fosse di Asti, andare al Salera vuol dire andare a giocare a calcio. Il racconto peraltro non parla di calcio, né di hotel (i giardini del titolo sono quelli antistanti l'hotel Salera, tempio di gastronomia&hotelleria anni '70, dove la borghesia astigiana festeggiava il matrimonio dei suoi figli con la contemplazione della cascata di prosciutto crudo).
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