Nel giorno in cui in Iran
vincono i clericali, è da vedere assolutamente il film più bello degli ultimi
dieci anni, Una separazione di Asghar Farhadi, un film spietatamente perfetto.
Gli spietati dicono giustamente
che Farhadi non ha bisogno di ricorrere a stratagemmi per aggirare la censura, pur facendo un film eminentemente politico: le
aporie del sistema iraniano anziché essere additate sono parte integrante e
inscindibile di un dramma borghese che si fa tragedia dipanando per progressivi
aggiustamenti delle angolazioni la lettura metaforica di un complesso scenario
umano e sociale squadernato che mostra un Iran dilaniato al suo stesso interno
dallo scontro sociale e culturale e da questo immobilizzato, la generazione di
mezzo, relativamente agiata e di buoni studi, impantanata tra desideri di fuga
e attaccamento alla tradizione, impossibilitata a disfarsi del corpo muto e
ingombrante dei padri, proiettante ansie di modernità e rovelli etici sulla
generazione dei figli, le derive quasi kafkiane della giustizia in uno stato
confessionale, la forza ineludibile dei condizionamenti religiosi.
Una separazione si presenta come
paradigma di complessità e di trasparenza allo stesso tempo, l'essere umano, è fulcro delle più nefaste strategie e delle
conseguenze che ne derivano, si pone ancora superstite incapace di
riallacciarsi ai suoi simili, inconsapevole testimone del proprio fallimento,
che osserva le desolanti rovine di una società incatenata e schiava della
parola e del proprio senso di colpa. E' l'Iran del qui-e-adesso, ma è anche un
riflesso accecante, una discesa nell'universalità dell'incomprensione tra gli
esseri umani.
Il film riesce anche ad essere
profondamente antifemminista e pertanto sottilmente tradizionalista, le donne
mentono per giustificarsi, gli uomini per ristabilire la verità, a metà tra rashomon
per il dodecaedro di punti di vista e il divo per il concetto di fare il male per
ottenere il bene.
La verità ha un timing che deve
essere rispettato, bisogna essere sempre eternamente giusti, non si può mai
mancare una sola volta, perché poi si cadrà in tutta una serie di sforzi per
ristabilire la rettitudine che aprirà una voragine, coinvolgerà gli altri e li
danneggerà, fino all'impossibilità di ricomporre la situazione.
Nessun commento:
Posta un commento