giovedì 6 settembre 2007

«Gigi con Luciano nel paradiso degli artisti

ROMA (6 settembre) - Folla davanti alla chiesa degli Artisti di piazza del Popolo per l'addio a Gigi Sabani, stroncato da un infarto martedì sera. La cerimonia funebre è iniziata con mezz'ora di anticipo sul previsto. Accompagnato dall'applauso di alcune centinaia di persone e dal grido «Se n'è annato er mejo», il feretro è stato portato nella chiesa poco dopo le dieci. «Gigi sarebbe contento di vedere che al suo funerale c'è tanta gente. Le persone non l'hanno mai dimenticato», dice Mara Venier. Tra i primi ad arrivare Gianni Minoli, il maestro Mazza, il musicista Demo Morselli. Tante le corone, tra queste, quella del presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo e del sindaco Walter Veltroni.

Pippo Baudo: «Con Luciano nel paradiso degli artisti». «Mi auguro e mi illudo che ci sia un paradiso degli artisti dove potrai incontrare colleghi che se ne sono andati prima di te, proprio stamattina si è aggiunto un altro artista, un grande tenore, Luciano Pavarotti, che ha lasciato un grande vuoto dietro a sé».Queste le applaudite parole di Pippo Baudo nel salutare il collega e amico Gigi. Dopo l'omaggio al tenore, il ricordo di Baudo è tornato a Sabani «che rimarrà nei nostri cuori per la sua classe e soprattutto per il suo sorriso anche se vittima di un meccanismo perverso che lo ha coinvolto». Prima dell'omelia altri due amici di Sabani hanno salutato «l'uomo allegro e divertente scomparso, ingiustamente, troppo presto». Tra i banchi accanto ai familiari, personaggi dello spettacolo come Ela Weber, Carmen Russo, Enzo Paolo Turchi, Massimo Lopez, Valerio Merola, Giancarlo Magalli, Pippo Baudo, Manuela Aureli, Tiberio Timperi. Presenti anche la vicesindaco di Roma, Maria Pia Garavaglia, gli assessori comunali e provinciali alla Cultura, Silvio di Francia e Vincenzo Vita, e il leader de La Destra, Francesco Storace.

La sorella: auguro a tutti un fratello come il mio. «Era grande, era bravo, ho sempre augurato a tutti gli esseri umani di avere un fratello come il mio - ha detto commossa la sorella di Sbani, Isabella, che ha parlato dall'altare dopo l'omelia. Mi è morto tra le braccia in 5 minuti: è stata un'ingiustizia». Isabella ha ringraziato tutti gli amici presenti in chiesa, «volti noti che, quando Gigi ne ha avuto bisogno, lo hanno chiamato, aiutato. Altri non lo hanno fatto, non so perché, anzi si che lo so: perché mio fratello era il più bravo di tutti». Un fragoroso applauso ha accompagnato queste parole. Isabella, infine, ha parlato delle sofferenze lavorative di Gigi «che soffriva perché non gli avevano dato la conduzione di un programma. Adesso lo farà in paradiso insieme a Pavarotti e a tanti altri artisti che sono con lui».

L'amico sacerdote: ora imiterà la voce del Padre Eterno. «Ha imitato tante voci: ora continua a imitare la voce del Padre Eterno - ha detto padre Santino Spartà, amico di Gigi Sabani, quando è arrivato in chiesa - Non gli dico addio, ma arrivederci: con lui ci rivedremo per ridere ancora insieme».
E don Santino ha ripetuto il concetto anche durante la messa: «Hai imitato molte voci della gente dello spettacolo. Io spero tanto che tu adesso continuerai a imitare una voce ineffabile e misericordiosa: la voce del Padre Eterno. E chissà quante risate potrete farvi nel regno dell'eternità. Una volta ti ho chiesto se pregavi Dio - ha proseguito il sacerdote - e tu mi hai risposto: Credo in Dio fermamente e prego però alla mia maniera. Ho pregato in un periodo brutto della mia vita. La preghiera migliore è parlare con Dio, secondo me, senza retorica. Non sono venuto a dirti addio, ma arrivederci in un regno al di sopra dello spazio e del tempo».

Il ricordo degli amici. «Mi ha insegnato tante cose, ho lavorato con lui. Sorrideva sempre, anche quando le cose andavano storte» ha detto la showgirl Ela Weber. Christian De Sica: «Pavarotti non l'ho conosciuto, ma Gigi sì: una persona meravigliosa e un grande artista». Mara Venier: «Gigi sarebbe contento di vedere che al suo funerale c'è tanta gente. Le persone non l'hanno mai dimenticato». Tullio Solenghi: «Si perde un altro grande, questa è la vita. Ha aiutato la comicità italiana: una persona genuina e dai sani valori, quei valori che si stanno un po' perdendo». Sandro Curzi: «Abbiamo mangiato un piatto di pasta alle vongole una settimana fa, la notizia della sua morte mi ha sconvolto. Aveva superato con grande fierezza brutti momenti nella sua vita e aveva grandi idee». Silvio Di Francia, assessore capitolino alla Cultura: «Un grande artista dello spettacolo. Una persona elegante e non invasiva, amata dal popolo, come si vede oggi».

Un cartello: Gigi, è solo un'imitazione, vero?. Questa la scritta, su un cartello di piccolissime dimensioni, sostenuto da Giuseppe, un signore che ha partecipato alle esequie di Gigi Sabani: «Mi ricordo delle belle risate in famiglia - ha detto - Un personaggio di cui si sentirà la mancanza».

Il malore. Il re degli imitatori si è spento a casa della sorella al Prenestino a Roma, dove si trovava a cena. Colto da malore, è stato chiamato il 118 ma i soccorsi sono stati inutili. A ottobre avrebbe compiuto 55 anni.

La salma cremata a Porta a Porta. La salma di Gigi Sabani, al termine del funerale, è stata trasportata negli studi di Porta a Porta, dove tra qualche giorno verrà cremata, nel corso di una puntata commemorativa del talk-show di Bruno Vespa.

1 commento:

Anonimo ha detto...

solo le ultime due righe. altrimenti potrebbe stare benissimo su qualche quotidiano.
Z

Posta un commento