Il nuovo sito di Tommaso Labranca
C’era l’inaugurazione della mostra stasera. Io avevo trafugato l’invito a Sky e ci ero andato sotto la pioggia, pensando di trovarvi vips e intellettuali. Invece c’erano Cani & Porci, soprattutto porci, attratti dalle promesse vaginali che aleggiano intorno al nome di Helmut Newton. Una massa enorme di persone: l’organizzazione doveva aver invitato tutta la città. E nessuno che fosse minimamente famoso. Davanti c’era una signora sosia di Inge Feltrinelli. Milano è piena di pseudoInge Feltrinelli: signore di una certa età, ma dall’aria giovanile, con lo sguardo angolare in cui zigomi e taglio degli occhi convergono. Dietro avevo due ragazze un po’ attempate che parlavano di sistemi SAP e conversioni aziendali. A fianco due coppiette calabresi che si lamentavano “si vede che siamo in Italia, nessuno sta in coda, dove sono le transenne”, il tutto spintonando i vicini come nel pogo più feroce. Sembrava di essere all’ingresso di una festa in un locale aperto da due giorni e quindi ancora minimamente trendy. Dentro era tutto nero e fucsia, un allestimento davvero bello, con le foto grandi e illuminate (forse era un po’ difficile leggere i titoli). Le foto migliori mi sembravano quelle del genere Sex. Quelle del genere Landscapes, be’… insomma… avrebbe potuto farle chiunque. Riprese dall’aereo, vedute appositamente sfuocate. Invece le foto delle dominatrici, i nudi, gli amplessi iperstilizzati quelli erano solo ed esclusivamente Helmut Newton. Sembrava davvero di essere tornati indietro agli anni Novanta. Tornavano in mente “Sex” di Madonna e i video di George Michael con le top model. Ma anche il pubblico era da vernissage anni Novanta, con gli occhialoni dalle montature pesanti e gli abitini neri delle donne. Madonna tornava anche nella colonna sonora diffusa nei locali della mostra. Anche George Michael tornava, ma sicuramente me ne sono accorto solo io: tra le foto esposte ce n’era una che rappresentava la Sun Tower di Montecarlo, un edificio di oltre 15 piani dove sono state girate alcune scene del video di “Careless Whisper”. Ero emozionato come se avessi scoperto un Leonardo grattando un angolo di tappezzeria nella sala d’aspetto di un notaio.
Insomma, una mostra da non perdere, da vedere magari con il walkman, un po’ come tutte le mostre, così da non sentire i commenti di vecchie viaggiatrici e giovani artisti. La foto più bella: Monica Bellucci con un kleenex sulle labbra e il rossetto che viene assorbito dalla carta.
Un artista può essere considerato un genio, una figura di primo piano quando lega il suo nome a un immaginario, ma anche quando diffonde quell’immaginario presso chi magari non ne conosce il nome. Lynndie England, la soldatessa stronza che ad Abu Ghraib si è fatta fotografare con un prigioniero nudo al guinzaglio, magari non conosceva nemmeno il nome di Helmut Newton, ma pur nella sua bassa ignoranza si sarà sicuramente rifatte a qualche foto sexy-ferina intravista sui giornali e, ispirandosi all’immaginario di un genio ignaro, si sarà sentita dominatrix per un giorno, una specie di Naomi con la cellulite.
4 commenti:
labranca cambia sito con la stessa frequenza delle mestruazioni femminili
eh, invece uno che si firma "cuccipapero"...
eh ma anke t-la si firma orsettobimbo
eh, infatti
Posta un commento