martedì 14 maggio 2013

il coraggio di non esprimere le proprie opinioni

chi non è capace di fare la dance fa il “pop” o dice di fare “pop”. Un po’ come quelli che non potendo fare né i registi né gli artisti, come videoartisti uno spazio riescono anche a ritagliarselo.
Noi non facciamo le recensioni dei dischi..., dei libri e dei film perché non siamo il giornalino della parrocchia. Potremmo farlo, ma non siamo in cerca di visualizzazioni facili. A un giornalismo urlato preferiamo la riflessione pacata, la bestemmia sussurrata e il dialogo di chi ha il coraggio di non esprimere le proprie opinioni. Ché le opinioni non servono a nessuno. Il televideo è ancora oggi e nonostante tutto, meglio di Internet, perché non esprime opinioni.

Qualsiasi cosa, più opinioni genera, più è considerabile un prodotto di consumo. Però nessuno sano di mente si sogna di discutere per più di cinque minuti di un aspirapolvere o di un cellulare. E allora quante opinioni vogliamo esprimere sull’ultimo album dei Daft Punk?

Le opinioni, come i diritti, non esistono. Esprimere, rivendicare gli uni o gli altri significa ambire allo status di funzionale cittadino, e automaticamente rinunciare allo status di persona. Pensateci la prossima volta che leggete uno di quegli articoli o post lunghissimi su riviste o blog scritti da gente ripagata solo dall’emozione di vedere le proprie velleità tutte belle ordinate in fila sul monitor.
http://www.ildeboscio.com/2013/05/14/random-access-opinions/

1 commento:

Anonimo ha detto...

Io vedo solo tanta frustrazione

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