lunedì 4 marzo 2013

legge elettorale

LA RIFORMA ELETTORALE NON PUO' PRESCINDERE DAL VOTO PER CLASSI, COME QUELLO CHE VENIVA PRATICATO NEL REGNO DI PRUSSIA SECONDO LA LEGISLAZIONE DEL 1849, CHE ATTRIBUIVA, DI FATTO, A CIASCUN VOTO UN PESO NUMERICO FORTEMENTE SQUILIBRATO: GLI ELETTORI DELLA PRIMA CLASSE, PARI A MENO DEL 5% DEL TOTALE, ESPRIMEVANO UN VOTO DI VALORE PARI A PIÙ DI 23 VOLTE IL VALORE DEL VOTO ESPRESSO DAGLI ELETTORI DELLA TERZA CLASSE (CUI ACCEDEVA CIRCA L'83% DEL CORPO ELETTORALE)

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