LA RIFORMA ELETTORALE NON PUO' PRESCINDERE DAL VOTO PER CLASSI, COME QUELLO CHE VENIVA PRATICATO NEL REGNO DI PRUSSIA SECONDO LA LEGISLAZIONE DEL 1849, CHE ATTRIBUIVA, DI FATTO, A CIASCUN VOTO UN PESO NUMERICO FORTEMENTE SQUILIBRATO: GLI ELETTORI DELLA PRIMA CLASSE, PARI A MENO DEL 5% DEL TOTALE, ESPRIMEVANO UN VOTO DI VALORE PARI A PIÙ DI 23 VOLTE IL VALORE DEL VOTO ESPRESSO DAGLI ELETTORI DELLA TERZA CLASSE (CUI ACCEDEVA CIRCA L'83% DEL CORPO ELETTORALE)
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