lunedì 23 aprile 2007

Hampton Court

Poi Hampton Court mi ricordo che c'era un locale, il blue room.
Poi a Londra, non so che discoteca fosse, dopo che un buttafuori ha guardato la mia carta d'identità per capire se fossi maggiorenne, e mi ha fatto passare nonostante non lo fossi, evidentemente perchè non sapeva contare, un negro voleva picchiarmi perchè avevo lanciato un bicchiere di non so cosa sulla folla da una specie di soppalco, e avevo centrato questo qui altissimo e grossissimo con un amico altissimo grossissimo e negrissimo. Poi però sono riuscito a convincerli che non ero stato io.
Poi, quella sera, verso le 5, mi sono addormentato in discoteca, e quando mi sono svegliato siamo usciti e abbiamo mangiato il pollo con le patatine.
Poi per tornare ad Hamptoun Court, che è distante da Londra, un po' come milano malpensa, o poco meno, nessun taxi ufficiale ci voleva portare.
Allora ci ha caricati un pakistano, che ci aveva detto (eravamo in 5, tra l'altro quindi sulla sua macchina scassatissima eravamo scomodissimi) che avremmo pagato 10 sterline a testa.
Arrivati a destinazione, dopo che il pakistano aveva sbagliato strada un sacco di volte, che ci parlava della sua famiglia con 7 figli, che ci voleva vendere del fumo e dopo una mia pisciata dietro una stazione di servizio con accanto un inglese ubriaco che mi diceva sempre che l'Italia gli piaceva molto, il pakistano ci ha chiesto 20 sterline a testa.
Allora ci siamo incazzati, e lui di tutta risposta ha tirato fuori un coltello e minacciava di tirare fuori una pistola. Allora io, che ero il coraggioso del gruppo, ho convinto i miei amici a tirare fuori i soldi e a stare zitti.
Poi, arrivati in college la mattina, abbiamo fatto il bagno nella piscina -piccola- del campus.
Insomma, Hampton Court è divertente solo per un 18enne.
e poi, l'anno che sono andato in famiglia:
-la mia famiglia alcolizzata la peggio del paese ( i don't want to see water on this table gridava il marito)
-un pub chiamato Peveril
-un club chiamato Victoria dove se non avevi i 18 non entravi (ma noi usavamo le tessere di quelli che erano gia partiti)
-i francesi che spacciavano
-i croati e i serbi che se si trovavano in giro erano cazzi
-gli arabi e gli inglesi che si accoltellavano al kebab
-i bambini japponesi che sparivano e non venivano piu' trovati
-lo staff che la notte faceva le retate sul litorale in Sharan per portarci a dormire sempre ubriachi
-la mia classe: un arabo sulla quarantina erano 4 anni che veniva ed era sempre al "beginner"
una jap che mi continua a scrivere, Maja da Lubjana che ci sono stato insieme, una francesina niente male, una prof che la dava, un russo di San Pietroburgo che è diventato il mio migliore amico, un altro arab che diceva di voler pilotare aerei di linea , Ludwig da Bellinzona, romani e napoletame vario

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