dopo anni di incubi, tutte le notti a sognare più o meno la stessa cosa, stanotte alle 4 e mezza sono entrato nella torre breda.
abbiamo suonato il citofono del garage, abbiamo parcheggiato dentro, sembrava tipo un film dell'orrore come "society", perché le macchine dentro erano tutte tedesche e tutte, dico tutte, grigie o nere. la cosa mi ha impressionato.
il garagista indiano ci ha chiesto che cosa ci facessimo. e noi: "andiamo da luca laurenti" con ostentata sicumera. l'indiano ha come fatto "ah beh allora..." alzando le mani quasi a chiedere scusa e non ha domandato oltre.
abbiamo preso l'ascensore. siamo saliti al ventinovesimo piano. molto veloce.
capirete l'emozione. è una scena che ho sognato tutte le notti da quando ero piccolo. tutti avrete un'ossessione della vostra infanzia. la mia è sempre stata la torre breda. quell'aspetto lugubre, l'intonaco che cade a pezzi, la dubbia bellezza della costruzione e i vari suicidi hanno aumentato nel mio immaginario l'aura di decadenza dell'edificio, che per me ha sempre rappresentato qualcosa di tremendo. la gente da piccola ha paura del buio, io invece avevo paura della torre breda.
adesso posto una foto.
intanto arriviamo al ventinovesimo piano.
ho scattato una foto col cell. non è molto esplicativa, ma tant'è.
la sensazione che si prova guardando milano da lassù è una via di mezzo tra google earth e un vecchio opuscolo della centrale del latte, che tanto nessuno di voi ricorda.
questo è viale tunisia.
saliamo ancora, e data la conformazione tonda della stanza capiamo di essere arrivati nella parte più alta della torre, ovvero questa:
cerchiamo e troviamo la porta che da accesso all'enorme terrazza condominiale, ma è chiusa. provo col trucco della carta, che ho spiegato anche a filo una volta, quello che apre tutte le porte di un certo tipo, ma niente. non si apre. peccato.
la cosa che mi ha colpito di più è che sopra al ventinovesimo, salendo, c'è un'ultima porta blindata nuova, avvolta ancora nel pluriball, segno che lì hanno appena ristrutturato un appartamento.
cerco di aprirla ma nulla. è ovviamente chiusa. passiamo qualche secondo a domandarci che cosa ci possa essere là dietro, la risposta la sappiamo già, ed è anche banale. è il più bell'appartamento di milano, e se mi permettete, anche il più costoso in assoluto.
scendiamo e ce ne andiamo.
colonna sonora: purple rain - prince
1 commento:
Dura la vita a Milano città, se non sei nessuno, in regalo niente nessuno ti dà...
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