Se qualcosa esiste, ciò che l’ha portato ad esistere è il desiderio di esistere.
L’origine è il desiderio del desiderio, il desiderio è l’origine del desiderio.
Il nulla desidera la sua esistenza.
Il desiderio spinge al progresso.
Il progresso porta alla verità.
La verità porta al desiderio di non desiderare.
Di svanire.
Il nulla.
Il nulla desidera la sua esistenza.
Al termine del tempo, al culmine del progresso, scoperto il cuore pulsante del desiderio, c’è la verità: l’uomo arriva all’immortalità non attraverso mondi ultraterreni, ma attraverso sé e, liberato dalla paura/speranza della morte, vede il (non) volto di Dio.
Il senso della vita non è nell’esistenza / inesistenza di Dio, ma nel suo non esserne a conoscenza: l’uomo non può vivere senza una fede, ma la necessità della fede non significa la sua verità.
Oggi la nostra vita è ancora condizionata dai bisogni contingenti; la nostra vita è miserevole, animalesca, e come le vite di chi c’era prima ci appaiono selvagge e sporche, così appariranno le nostre vite a chi verrà dopo.
La vita è ingiusta perché la dimensione della vita non è l’uomo, che è solo un battito all’interno del respiro dell’universo nel pulsare del cuore del desiderio.
1 commento:
giusto
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