martedì 6 settembre 2005

frontman/1

lui se ne sta lì, sempre appoggiato a qualcosa, che sia lo schienale di una sedia (e le gambe sono accavallate strette) che sia un muro (se in posizione eretta un piede appoggia sul muro, se seduto una gamba è piegata). qualcosa è sempre arrotolato, possono essere le maniche della camicia, i pantaloni o i calzini attorno alle caviglie, almeno una ciocca di capelli deve cadere davanti agli occhi. tutto è calcolato al millimetro eppure tutto sembra così casuale, ars est celare artem, lui lo sa benissimo, d'altra parte lui è manuel agnelli, il frontman della indie band più rappresentativa in italia.agnelli scatarra sui giovani che vanno in barca al sabato e al lunedì fanno i fricchettoni con il vestito trasandato e la cannetta in mano, agnelli ci racconta di come disponeva da bambino i soldatini pronti all'attacco ma, spinto già all'epoca da spirito pacifista, li bloccava prima che venisse sferrato l'attacco, agnelli spiega a noi italianotti che quando andiamo in svizzera andiamo all'estero quanto sia sporca e affascinante bombay. agnelli ci parla dell'amicizia, dell'amore, di sesso, di viaggi, della vita con melodie ricercate e versi spiazzanti (io non guardo il tramonto sentendo le voci/penso solo che dio ha un bell'impianto luci), un quarto di rabbia, 200 grammi di scazzo, 100 grammi di provocazione, un pizzico di disillusione e cinismo quanto basta. e guai a chi dica che i pezzi degli afterhours non sono belli, guai. a me piacciono parecchio per esempio. c'è una canzone adatta per tutti i gusti e tutte le stagioni: quando facevo le corna alla mia ragazza e tornavo a casa a tarda sera ascoltavo "stringimi madre ho molto peccato..." e mi sentivo meglio oppure mi vedevo recapitate mail da donne infuriate ma non troppo con "forse non è proprio legale sai, ma sei bella vestita di lividi..." e mi crogiolavo nel mio dolce maschilismo.il succo è che il nostro manuel ha una parola per tutto e per tutti, sempre tirata fuori apparentemente a caso ma sempre al momento giusto e per questo noi lo ringraziamo e lo riveriamo offendogli ad ogni concerto uno stuolo di giovani donne che seguono le sue mosse dalle prime file sbracciandosi e sistemandosi reggiseni e perizomi. io, personalmente, ringrazio manuel agnelli, ché all'ultimo concerto degli afterhours cui ho presenziato (mazdapalace 2003), ho praticato petting spintissimo nelle ultime file con amica tettedimarmo. le canzoni non le ho seguite, ero distratto, ma domani potrei rifarmi.
mazdapalace, domani, 21.30. ingresso 14 euro.
nella prossima puntata samuel umberto romano, subsonica.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ma Agnelli non ha inventato niente.
quando, come ripetendo un mantra simile alla Mondaini del chenoiachebarba, dichiara di voler sputare sul proprio pubblico, lo fa con un cipiglio retorico del "io&voi" imbarazzante, manicheista e sciocco. anche perchè l'ha fatto, ben meglio e molto tempo prima, Freak Antoni.
ma d'altra parte se non dai della rabbiosa melanconia il teenager va in crisi.
"hai paura del buio" è il loro lavoro migliore, in ogni caso.

senzaidee ha detto...

non ha inventto nulla ma è uno tra i più importanti esponenti del "di voi non mi frega un cazzo".

Anonimo ha detto...

Sono capitata su questo blog per caso mentre cercavo qualche notizia su Manuel e gli After che adoro...
Quando ascolto le loro canzoni mi fondo completamente con ciò che mi trasmettono, perchè mi ritrovo negli stati d'animo, nelle emozioni, nella sensualità della voce di Manuel mentre canta le sue ballate o nella rabbia dei pezzi più carichi che arrivano come rapaci a mutilare la pace dentro al mio cuore...
Lui è davvero il colore che non ho e che vorrei essere io...
- memole-

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