Giovanni Paolo II Santo Subito perché rockstar, ke fece concerti con rockstar.
Il Marketing della Chiesa Cattolica (dalle indulgenze alle elezioni del Papa, strumento per ricreare periodicamente attenzione attorno alla Chiesa) celebra concerti, messe pagane, dove vige infallibilità della rockstar nell’esercizio delle funzioni, come l’infallibilità papale. Rockstar agnello di Dio, vittima sacrificale della Società che adora le rapide ascese e gode delle subitanee cadute: rockstar live fast love hard die young e non ha più nulla da desiderare, non può crearsi finti obiettivi progressivi quando sono tutti già raggiunti (come cercare l’amore andando a puttane), e allora finisce per darsi la morte (Janis Joplin, Jimi Hendrix, Elvis Presley, Dave Gahan dei Depeche Mode, Michael Hutchence) perchè non educata a sopportare la vita, finisce schiantata come Icaro dall’eccesso di luce.
Solo un’educazione adeguatamente dura prepara ad affrontare la vita, e in questo si evidenzia la necessità degli obiettivi progressivi.
Gli eterni trentenni italiani non si sposano, perchè non ritrovano nella moglie ciò che gli dà la madre. Ma la non crescita è sempre una sconfitta. Essere giovani vuol dire poter pensare di Essere Tutto.
Diventare adulti è accettare di essere solo qualcosa di quel tutto, e convivere con l'infinita tristezza che dà abbandonare parti di sè nell'aut-aut della vita.
Gli eterni trentenni preferiscono continuare a Essere Niente, per poter ancora sperare di essere quel Tutto che non saranno mai.
Nell’inanità si allarga la forbice tra quello che si è e quello che si vorrebbe essere, per cui è impossibile recuperare il tempo perduto, a meno di un miracolo: essere famosi senza merito, diventare Santo Subito come una rockstar partecipando al Grande Fratello.
Ma l’essenza della Vita è nella progressione.
L’essere giovani, l’ansia di scoperta nel fare le cose per la prima volta e constatarne gli effetti, lo struggimento e la nostalgia di vedersi crescere e cambiare, la percezione di come il peggio di un sogno è che si avveri per la sensazione di vuoto che pervade ogni raggiungimento, la consapevolezza del fatto che fermarsi a contemplarsi è condannarsi all'infelicità, perché il mondo sempre uguale allo stesso modo ama essere nuovo ogni giorno.
E come il sentimento (il passaggio) è sempre lo stesso, l’Arte che lo descrive è sempre uguale ma apparentemente sempre nuova. Non basta la musica (o la letteratura o o la pornografia) del passato, da un concetto di bello oggettivo cristallizzato nel tempo, i vari luoghi comuni artistici devono essere ripresi e rivisitati alla luce dello spirito del tempo. I romanzi di formazione (da L’Educazione Sentimentale a Jack Frusciante è uscito dal gruppo), le canzoni (da Omero a Notte prima degli esami), i film (Quella sporca dozzina, Rocky) fino ora ai videogiochi (Caesar, www.hattrick.org, www.ogame.it): l’uomo trae piacere dal rivivere / simulare la preparazione e l’attesa della Vita, e cerca di duplicare tale piacere nell’espressione artistica / nel divertimento.
Il piacere di tale duplicazione affetta anche Il Grande Fratello, di cui si susseguono le edizioni, ma rimane arte deteriore, perché è un passaggio senza progresso, fine a sè stesso, un sesso di prostituzione (anche come sesso praticato dai concorrenti davanti alle telecamere) che lascia il vuoto dell’insoddisfazione.
venerdì 30 settembre 2005
giovedì 29 settembre 2005
Houellebecq in Feltrinelli
Michel Houellebecq questa sera ore 18.30, Feltrinelli di Piazza Piemonte, Milano. Introduce Giòrello.
Estensione del dominio della lotta
Come il liberalismo economico incontrollato, e per ragioni analoghe, così il liberalismo sessuale produce fenomeni di depauperamento assoluto.
Taluni fanno l'amore ogni giorno; altri lo fanno cinque o sei volte in tutta la vita, oppure mai. Taluni fanno l'amore con decine di donne; altri con nessuna. È ciò che viene chiamato Legge del Mercato. In un sistema economico dove il licenziamento sia proibito, tutti riescono più o meno a trovare un posto. In un sistema sessuale dove l'adulterio sia proibito, tutti riescono più o meno a trovare il proprio compagno di talamo.In situazione economica perfettamente liberale, c'è chi accumula fortune considerevoli; altri marciscono nella disoccupazione e nella miseria. In situazione sessuale perfettamente liberale, c'è chi ha una vita erotica varia ed eccitante; altri sono ridotti alla masturbazione e alla solitudine. Il liberalismo economico è l'estensione del dominio della lotta, la sua estensione a tutte le età della vita e a tutte le classi della società. Altrettanto, il liberalismo sessuale è l’estensione del dominio della lotta, la sua estensione a tutte le età della vita e a tutte le classi della società.
Le imprese si disputano alcuni giovani laureati; le femmine si disputano alcuni giovani maschi; i maschi si disputano alcune giovani femmine.
che poi, se Houellebecq è la piattaforma di analisi dell'oggi, Giò rello ne è la declinazione a livello milanese:
C'è chi dice che l'amore
Oggi non ha più valore
Perché solo ai soldi pensa
E alla fine mangia in mensa
Burattini incravattati
Da 1.500.000 al mese
Su e giù per la città
Sulla jeep a fare spese
Attento che cadi, attento che cadi
Attento che cadi, attento che cadi
C'è chi dice che l'amore
Oggi è in trasformazione tipica mentalità
Manager di società
C'è chi insegue la carriera
Poi a casa è cameriera
C'è chi muore dall'invidia
Per chi lavora nei mass media
Ma che vita vuoi, in che mondo sei
Siamo donne oltre le gambe c'è di più
Donne donne un universo immenso e più
C'è chi al mondo è un egoista
E chi invece è pacifista
C'è chi no non cresce mai
E si trova in mezzo ai guai
Chi ha la testa sulla luna
E poi sfida la fortuna
C'è chi guarda nel passato
E chi invece è già cambiato
Attento che cadi, attento che cadi
Attento che cadi, attento che cadi
Ma che vita vuoi, in che mondo sei
Estensione del dominio della lotta
Come il liberalismo economico incontrollato, e per ragioni analoghe, così il liberalismo sessuale produce fenomeni di depauperamento assoluto.
Taluni fanno l'amore ogni giorno; altri lo fanno cinque o sei volte in tutta la vita, oppure mai. Taluni fanno l'amore con decine di donne; altri con nessuna. È ciò che viene chiamato Legge del Mercato. In un sistema economico dove il licenziamento sia proibito, tutti riescono più o meno a trovare un posto. In un sistema sessuale dove l'adulterio sia proibito, tutti riescono più o meno a trovare il proprio compagno di talamo.In situazione economica perfettamente liberale, c'è chi accumula fortune considerevoli; altri marciscono nella disoccupazione e nella miseria. In situazione sessuale perfettamente liberale, c'è chi ha una vita erotica varia ed eccitante; altri sono ridotti alla masturbazione e alla solitudine. Il liberalismo economico è l'estensione del dominio della lotta, la sua estensione a tutte le età della vita e a tutte le classi della società. Altrettanto, il liberalismo sessuale è l’estensione del dominio della lotta, la sua estensione a tutte le età della vita e a tutte le classi della società.
Le imprese si disputano alcuni giovani laureati; le femmine si disputano alcuni giovani maschi; i maschi si disputano alcune giovani femmine.
che poi, se Houellebecq è la piattaforma di analisi dell'oggi, Giò rello ne è la declinazione a livello milanese:
C'è chi dice che l'amore
Oggi non ha più valore
Perché solo ai soldi pensa
E alla fine mangia in mensa
Burattini incravattati
Da 1.500.000 al mese
Su e giù per la città
Sulla jeep a fare spese
Attento che cadi, attento che cadi
Attento che cadi, attento che cadi
C'è chi dice che l'amore
Oggi è in trasformazione tipica mentalità
Manager di società
C'è chi insegue la carriera
Poi a casa è cameriera
C'è chi muore dall'invidia
Per chi lavora nei mass media
Ma che vita vuoi, in che mondo sei
Siamo donne oltre le gambe c'è di più
Donne donne un universo immenso e più
C'è chi al mondo è un egoista
E chi invece è pacifista
C'è chi no non cresce mai
E si trova in mezzo ai guai
Chi ha la testa sulla luna
E poi sfida la fortuna
C'è chi guarda nel passato
E chi invece è già cambiato
Attento che cadi, attento che cadi
Attento che cadi, attento che cadi
Ma che vita vuoi, in che mondo sei
lunedì 26 settembre 2005
...mentre Kate inalava dolcemente con il bel nasino la polverina delle fate, l'invidia degli esclusi, che non godono del dono della bellezza e della sua presenza, con un grande soffio l'hanno ricoperta del bukkake mediatico.
Sporca, umiliata come Malena, la vedremo tornare, i capelli appiccicati alle guance dalle lacrime, nei programmi televisivi a chiedere perdono, di una sola colpa, che noi non possiamo essere lei, che non possiamo tirare con lei...
Sporca, umiliata come Malena, la vedremo tornare, i capelli appiccicati alle guance dalle lacrime, nei programmi televisivi a chiedere perdono, di una sola colpa, che noi non possiamo essere lei, che non possiamo tirare con lei...
mercoledì 21 settembre 2005
martedì 20 settembre 2005
il suono che ha forma, forse
boing boom tschak
c'era un periodo in cui la musica aveva un odore, aveva una immagine, aveva un tutto, in cui la musica era il pretesto per altro, in cui i suoni uscivano inarticolati, in cui ciò che importava era solo l'intenzione per, in cui io mi aspettavo tanto, tantissimo.
boing boom tschak
dice: ascoltati l'elettronica, essa ci ha delle cose che tu non sai, dice.
facile dirlo, dico, dire così, per dire, dico io.
allora è l'adolescenza della vita e della volontà, è un percorso che non si sa cos'è, la musica tutti ti dicono è parte della mia vita, c'hanno 'sta cosa qui che la dicono, tu non capisci ma ti adegui e anche tu le dici queste cose, dici agli amici io senza la musica non ci,
vivo,
boing boom tschak
e negli anni dell'adolescenza per te la musica è una sola, per te è immaginarti mentre ascolti gli urli e le chitarre, mentre credi che la catarsi del rullante pestato si compia, mentre, immagini, credi, di esserci tu, lì, a eseguire scale difficili che ti rendano il più bravo del mondo a fare le scale difficili su una tastiera di una chitarra con altri quattro se con due chitarre o tre se sei anche il ritmico,
e tutti che ti guardano e pensano che sei davvero il più bravo del mondo a fare le scale difficili sulla tastiera della chitarra e fai anche la seconda voce e gli urli, che intanto cosa te ne frega, tu sei
il più bravo del mondo o almeno uno dei quattro o cinque
più bravi del mondo a fare le scale difficili sulla tastiera della chitarra.
è la voglia di scopare che hai a 15 anni, che limoni e becchi ma,
poi,
ti innamori, di una che non puoi avere, e allora quella che ti limoni ti dice che ti lascia per un altro perché si sente trascurata, e tu urli dal di dentro un terribile, straziante urlo che dice ma come! ma tu non puoi, tu sei inferiore a me tu non sai nemmeno cosa vuol dire fare le scale difficilissime sulla tastiera, tu urli,
dal di dentro,
questa cosa, le urli tu sei inferiore, tu non lo sai, lei ti dice no cosa me ne frega ma Marco mi ha già messo le mani lì tu no, tu urli, ti rinchiudi nel tuo mondo, e allora il mondo è semplice, ci sei tu più sensibile del mondo, alterni la rabbia di Angus al delicato lamento di, James, e ci sei tu il buono nella tua cameretta con il cuore a pezzi, e i cattivi tra cui anche C. e Marco che fanno le cose che tu, ancora, non hai fatto, e
boing boom tschak
e
ci sono gli assoli, e tu ti immagini, queste cose incredibili sovrumane spaziali
spaziali sovrumane incredibili
che li fai tu, e ti guarda anche lei, e capisce l'errore e ti rivuole ma tu, sei meglio, no treno perso ciao non hai chance addio non servi più non ti voglio più sei inutile ti ho dato tutto me stesso ma tu ah ma tu
il più figo del mondo, lo sei, tu, in questo momento.
boing boom tschak
e il suono sono gli odori dei diciotto anni, quando il continuo spintonarsi sul levare assume una danza di te, degli altri, del tutto. il suono allora sono le cose che hai, le trasgressioni che lo sono giusto perché hai deciso di farle tu, le cose, infinite, i denti bianchi che ti fanno sognare,
ti dice
boing boom tschak
ti dice, ascoltala, l'elettronica, ti dice, tu dici, dici facile tu! io voglio pogare io voglio saltare io voglio sudare io voglio farmi male io voglio urlare la mia, infinita, rabbia contro questo, fottuto (sìsì) sistema che, ci ingabbia, io, per sempre, sarò diverso, non mi
uniform
boing boom tschak
e allora in queste cose il suono non sei tu ma ciò che c'è, intorno, ma ci sono altre cose, ci sono ancora i buoni che sono però sporchi e i cattivi che sono puliti, tu non sei persuaso da tutto questo,
tu sei un tuttuno con i tuoi diciottanni.
come questo.
dice ascoltati l'elettronica ascoltala dai no ma non mi piace dice ascoltala dice ascoltala dico non mi va dice ascoltala dico ok va bene, la
ascolto
boing boom tschak
ma che cos'è, ma sembrano i fuckin' Spandau Ballet senza cantante cos'è 'sta roba cos'è cos'è dice ascolta dagli tempo dico ok ho dato tempo ok che merda preferisco i Pantera ciao.
boing boom tschak
dici così, poi insisti, perchè ti accorgi che tutto il bello che ti è capitato non era mai l'immediato e più vicino, passava sempre da costrizioni,
dici, a te, devi costringerti a fare le cose, devi
boing boom tschak
devi boing boom tschak. avviene, tutto, senza fine, mai.
boing boom tschak
e allora poi diventa altro. inizi a seguire traiettorie tra i timbri, tra tutte le cose che ci sono, odi gli anni '80 ma capisci perché, stanno a tutto come le BR sta a Marx, stanno a, tutto.
disegni nella testa altre immagini, i suoni, puliti, lucidi, rifiniti, come i plattenbau delle intenzioni, puliti, lucidi, rifiniti come i treni che prendevi quando eri bambino, quando il mondo finiva a 4 km, disegni la musica.
i suoni acquistano forma, di per sè, non sono più intenzioni, non sono, te e la voglia di, autoaffermarsi, sono, dolorosissime sfere, sono cubi, hanno colori vividi, a 16 bit, perché è così, non è intenzionale, non ha mai voluto esserlo.
è, basta.
e allora disegni le immagini che servono a questi suoni, il treno regionale che ti porta a casa, il telefonino, i viaggi, l'europa, il caffè, il giornale, l'ipod, tutto, tu.
sei cambiato, lo sei, sei diventato estetizzante, ti piace il gesto non per il fine, ma perché al fondo vedi quanto sia bello il movimento, diventi
sempre
più meccanico, decidi di diventare il tuo programma di miglioramento, ogni gesto, il tuo, di gesto, deve contenere quanti meno possibili sforzi inutili energetici, il tuo movimento nell'accendere lo scaldabagno diventa perfettamente calibrato, niente lasciato al caso, nulla lasciato alla deferente
boing boom tschak
e squallida casualità, oziosità, le tue traiettorie acuiranno ogni giorno sempre più la perfezione fino a che non rimpiangerai, mai più, i tuoi 15 anni, quando il mondo era il male e il bene e i baci con la lingua e da grande io sarò tutto,
mai più.
boing boom tschak boing boom tschak tschak tschak
c'era un periodo in cui la musica aveva un odore, aveva una immagine, aveva un tutto, in cui la musica era il pretesto per altro, in cui i suoni uscivano inarticolati, in cui ciò che importava era solo l'intenzione per, in cui io mi aspettavo tanto, tantissimo.
boing boom tschak
dice: ascoltati l'elettronica, essa ci ha delle cose che tu non sai, dice.
facile dirlo, dico, dire così, per dire, dico io.
allora è l'adolescenza della vita e della volontà, è un percorso che non si sa cos'è, la musica tutti ti dicono è parte della mia vita, c'hanno 'sta cosa qui che la dicono, tu non capisci ma ti adegui e anche tu le dici queste cose, dici agli amici io senza la musica non ci,
vivo,
boing boom tschak
e negli anni dell'adolescenza per te la musica è una sola, per te è immaginarti mentre ascolti gli urli e le chitarre, mentre credi che la catarsi del rullante pestato si compia, mentre, immagini, credi, di esserci tu, lì, a eseguire scale difficili che ti rendano il più bravo del mondo a fare le scale difficili su una tastiera di una chitarra con altri quattro se con due chitarre o tre se sei anche il ritmico,
e tutti che ti guardano e pensano che sei davvero il più bravo del mondo a fare le scale difficili sulla tastiera della chitarra e fai anche la seconda voce e gli urli, che intanto cosa te ne frega, tu sei
il più bravo del mondo o almeno uno dei quattro o cinque
più bravi del mondo a fare le scale difficili sulla tastiera della chitarra.
è la voglia di scopare che hai a 15 anni, che limoni e becchi ma,
poi,
ti innamori, di una che non puoi avere, e allora quella che ti limoni ti dice che ti lascia per un altro perché si sente trascurata, e tu urli dal di dentro un terribile, straziante urlo che dice ma come! ma tu non puoi, tu sei inferiore a me tu non sai nemmeno cosa vuol dire fare le scale difficilissime sulla tastiera, tu urli,
dal di dentro,
questa cosa, le urli tu sei inferiore, tu non lo sai, lei ti dice no cosa me ne frega ma Marco mi ha già messo le mani lì tu no, tu urli, ti rinchiudi nel tuo mondo, e allora il mondo è semplice, ci sei tu più sensibile del mondo, alterni la rabbia di Angus al delicato lamento di, James, e ci sei tu il buono nella tua cameretta con il cuore a pezzi, e i cattivi tra cui anche C. e Marco che fanno le cose che tu, ancora, non hai fatto, e
boing boom tschak
e
ci sono gli assoli, e tu ti immagini, queste cose incredibili sovrumane spaziali
spaziali sovrumane incredibili
che li fai tu, e ti guarda anche lei, e capisce l'errore e ti rivuole ma tu, sei meglio, no treno perso ciao non hai chance addio non servi più non ti voglio più sei inutile ti ho dato tutto me stesso ma tu ah ma tu
il più figo del mondo, lo sei, tu, in questo momento.
boing boom tschak
e il suono sono gli odori dei diciotto anni, quando il continuo spintonarsi sul levare assume una danza di te, degli altri, del tutto. il suono allora sono le cose che hai, le trasgressioni che lo sono giusto perché hai deciso di farle tu, le cose, infinite, i denti bianchi che ti fanno sognare,
ti dice
boing boom tschak
ti dice, ascoltala, l'elettronica, ti dice, tu dici, dici facile tu! io voglio pogare io voglio saltare io voglio sudare io voglio farmi male io voglio urlare la mia, infinita, rabbia contro questo, fottuto (sìsì) sistema che, ci ingabbia, io, per sempre, sarò diverso, non mi
uniform
boing boom tschak
e allora in queste cose il suono non sei tu ma ciò che c'è, intorno, ma ci sono altre cose, ci sono ancora i buoni che sono però sporchi e i cattivi che sono puliti, tu non sei persuaso da tutto questo,
tu sei un tuttuno con i tuoi diciottanni.
come questo.
dice ascoltati l'elettronica ascoltala dai no ma non mi piace dice ascoltala dice ascoltala dico non mi va dice ascoltala dico ok va bene, la
ascolto
boing boom tschak
ma che cos'è, ma sembrano i fuckin' Spandau Ballet senza cantante cos'è 'sta roba cos'è cos'è dice ascolta dagli tempo dico ok ho dato tempo ok che merda preferisco i Pantera ciao.
boing boom tschak
dici così, poi insisti, perchè ti accorgi che tutto il bello che ti è capitato non era mai l'immediato e più vicino, passava sempre da costrizioni,
dici, a te, devi costringerti a fare le cose, devi
boing boom tschak
devi boing boom tschak. avviene, tutto, senza fine, mai.
boing boom tschak
e allora poi diventa altro. inizi a seguire traiettorie tra i timbri, tra tutte le cose che ci sono, odi gli anni '80 ma capisci perché, stanno a tutto come le BR sta a Marx, stanno a, tutto.
disegni nella testa altre immagini, i suoni, puliti, lucidi, rifiniti, come i plattenbau delle intenzioni, puliti, lucidi, rifiniti come i treni che prendevi quando eri bambino, quando il mondo finiva a 4 km, disegni la musica.
i suoni acquistano forma, di per sè, non sono più intenzioni, non sono, te e la voglia di, autoaffermarsi, sono, dolorosissime sfere, sono cubi, hanno colori vividi, a 16 bit, perché è così, non è intenzionale, non ha mai voluto esserlo.
è, basta.
e allora disegni le immagini che servono a questi suoni, il treno regionale che ti porta a casa, il telefonino, i viaggi, l'europa, il caffè, il giornale, l'ipod, tutto, tu.
sei cambiato, lo sei, sei diventato estetizzante, ti piace il gesto non per il fine, ma perché al fondo vedi quanto sia bello il movimento, diventi
sempre
più meccanico, decidi di diventare il tuo programma di miglioramento, ogni gesto, il tuo, di gesto, deve contenere quanti meno possibili sforzi inutili energetici, il tuo movimento nell'accendere lo scaldabagno diventa perfettamente calibrato, niente lasciato al caso, nulla lasciato alla deferente
boing boom tschak
e squallida casualità, oziosità, le tue traiettorie acuiranno ogni giorno sempre più la perfezione fino a che non rimpiangerai, mai più, i tuoi 15 anni, quando il mondo era il male e il bene e i baci con la lingua e da grande io sarò tutto,
mai più.
boing boom tschak boing boom tschak tschak tschak
lunedì 19 settembre 2005
Fabbrichetta din tei
In ritorno al futuro, la mamma giovane credeva che Michael J. Fox si chiamasse Levi's Strauss, perché questo era il nome cucito sui jeans.
Henry Ford diceva che c’è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti.
La moda dell'autunno, qui ad Asti, è diventata comprarsi una fabbrica in Romania.
Gli amici, con 10.000 euro, si comprano la fabbrichetta che produce magliette, 6 operaie, un po' di macchinari.
Nel frattempo, assisistiamo alla polverizzazione dei marchi: hijo de puta, guru, la martina, ildeboscio, de puta madre.
Oramai non ha + senso mettersi maglie scritte da altri.
Il brand altrui sta diventando una cosa vecchia da anni '50, come andare a vedere lascia o raddoppia al bar perché non hai la tele in casa, o internet.
Ora abbiamo tutti il pc in casa, ci disegneremo le nostre magliette, avremo il nostro brand, ne venderemo / regaleremo agli amici come lo zio vendemmia e poi offre le bottiglie polverose ai vicini.
E come nella corsa all'oro o alla new economy, gli unici a guadagnarne saranno quelli che forniscono le infrastrutture, le pale allora, la fibra ottica e i router adesso.
Basta casa a Santa. Ci troveremo nei night di Tulcea o Costanza, con le nostre fidanzate rumene, per i nostri periodici controlli della produzione.
La linea verde presto, invece che Gessate, avrà come capolinea Timisoara.
Henry Ford diceva che c’è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti.
La moda dell'autunno, qui ad Asti, è diventata comprarsi una fabbrica in Romania.
Gli amici, con 10.000 euro, si comprano la fabbrichetta che produce magliette, 6 operaie, un po' di macchinari.
Nel frattempo, assisistiamo alla polverizzazione dei marchi: hijo de puta, guru, la martina, ildeboscio, de puta madre.
Oramai non ha + senso mettersi maglie scritte da altri.
Il brand altrui sta diventando una cosa vecchia da anni '50, come andare a vedere lascia o raddoppia al bar perché non hai la tele in casa, o internet.
Ora abbiamo tutti il pc in casa, ci disegneremo le nostre magliette, avremo il nostro brand, ne venderemo / regaleremo agli amici come lo zio vendemmia e poi offre le bottiglie polverose ai vicini.
E come nella corsa all'oro o alla new economy, gli unici a guadagnarne saranno quelli che forniscono le infrastrutture, le pale allora, la fibra ottica e i router adesso.
Basta casa a Santa. Ci troveremo nei night di Tulcea o Costanza, con le nostre fidanzate rumene, per i nostri periodici controlli della produzione.
La linea verde presto, invece che Gessate, avrà come capolinea Timisoara.
sabato 17 settembre 2005
Notte bianca
manifestazioni ed eventi
misure di sicurezza
imponenti
elicotteri
musei aperti
mezzi pubblici
all'insegna di
milioni di turisti
sono questi alcuni dei numeri di
appuntamento immancabile
occasione per vedere tutto sotto un'altra luce
importante test per mettere alla prova
benigni legge
la libertà della musica nera nella notte bianca
la metropoli diventa teatro di
incredibile contenitore di
manifestazioni ed eventi
misure di sicurezza
imponenti
elicotteri
musei aperti
mezzi pubblici
all'insegna di
milioni di turisti
sono questi alcuni dei numeri di
appuntamento immancabile
occasione per vedere tutto sotto un'altra luce
importante test per mettere alla prova
benigni legge
la libertà della musica nera nella notte bianca
la metropoli diventa teatro di
incredibile contenitore di
manifestazioni ed eventi
il livello zero è quando vai al netpoint, e l'ultimo sito che è stato visitato era www.beppegrillo.it
il perché qui
update by Filippo Radicali:
Su quattroruote di questo mese c'è l'inchiesta sull'olio di colza. dopo 7000 km di uso della macchina con l'olio di colza gli iniettori si erano fritti, il motore si era sputtanato e la riparazione è costata 3500 euro. per un risparmio di 250 euro di benza.
un affare.
w beppe grillo !!!!
il perché qui
update by Filippo Radicali:
Su quattroruote di questo mese c'è l'inchiesta sull'olio di colza. dopo 7000 km di uso della macchina con l'olio di colza gli iniettori si erano fritti, il motore si era sputtanato e la riparazione è costata 3500 euro. per un risparmio di 250 euro di benza.
un affare.
w beppe grillo !!!!
mercoledì 14 settembre 2005
frontman/2
te lo vedi lì sul palco, salta, canta, balla e basta. d'altra parte lui deve saltare, cantare e ballare. e lo fa bene, niente da dire. provate voi a saltare come fa lui, fare due passi a ritmo e cantare. io ci ho provato diverse volte e dopo 2 minuti avevo un fiatone della madonna che non riuscivo a finire i ritornelli. poi dicono che nuotare fa bene e "fai fiato", vabbeh.è pelato eppure così fico, ragazzine sbavano, abbassano il pantalone a vita bassa e tirano un po' su il perizomino rosa, girandosi per un attimo con la sigaretta fra le labbra. "ah, se fossi samuel" pensano. pensano pensano e poi si accontentano. lui nel frattempo va avanti, dritto come un treno.lo guardi e pensi, cazzo questo è veramente un toro: frontman, cantante, scrive dei gran testi e ha un po' scombinato lo scenario pop italiano, balla bene, ha fiato e voce buona per il tipo di canzoni che scrive avrà ancheun sacco di figa per le mani. bravo samuel, gimmy five!poi, se gratti un po' la patina di superficie e giri per locali a torino, vieni a sapere qualche cosuccia in più: stava insieme alla bassista dei verdena. (ma cazzo è un cesso abnorme la bassista dei verdena!)ah, non scrive lui i testi e le musiche? li scrivono casacci e boosta quasi in toto? (però lui li interpreta alla grande!). capita anche che la tua ragazza del momento vada in una discoteca torinese in cui lui mette i dischi, col cappelletto e il sorriso sornione dall'alto della consolle e lui ci provi con la tua ragazza. "dai, ti do il mio numero così mi offri una cena". ma sì, sarà un grande comunicatore, voleva fare una battuta, mica si voleva far offrire sul serio una cena, da quella che usciva con me per di più, figurati! e ancora capita che una tua amica lo incontri e gli chieda "perché non ti togli mai il cappello?" e lui risponda "perché mi sta bene". (nel tuor se l'è tolto però, io ho visto 3 concerti e non l'ha mai avuto!)poste queste premesse, da fan un po' esasperato, pensi che se ogni tanto il cervello lo accendesse invece di dire sempre, comunque, costantemente, in loop: "su 'ste mani!!!", non sarebbe davvero male.
p.s.: la tipa dice di non esserci andata a cena, all'epoca mi fidai, ci lasciammo qualche settimana dopo nella stessa discoteca. lui suonava e io limonavo con un'altra, guarda i casi della vita, mi ha chiamato a luglio, dicendomi che aveva 9 biglietti omaggio per un loro concerto, li avrà trovati per strada, sicuro. sono stato a 6-7 concerti dei subsonica. mi piacciono, soprattutto dal vivo. sono un fan, senza dubbi.
prossima puntata: cristiano godano-marlene kuntz (il nome l'ho cercato su google scrivendo "marlene kuntz cantante", qualcosa da dire c'è anche su di lui).
p.s.: la tipa dice di non esserci andata a cena, all'epoca mi fidai, ci lasciammo qualche settimana dopo nella stessa discoteca. lui suonava e io limonavo con un'altra, guarda i casi della vita, mi ha chiamato a luglio, dicendomi che aveva 9 biglietti omaggio per un loro concerto, li avrà trovati per strada, sicuro. sono stato a 6-7 concerti dei subsonica. mi piacciono, soprattutto dal vivo. sono un fan, senza dubbi.
prossima puntata: cristiano godano-marlene kuntz (il nome l'ho cercato su google scrivendo "marlene kuntz cantante", qualcosa da dire c'è anche su di lui).
martedì 13 settembre 2005
Il vero amore non ha le nocciole
Francesca Genti finalmente spezza il muro di omertà sulle menzogne delle bio di Meridiano Zero e parla bene di me, quindi assolutamente da leggere.
domenica 11 settembre 2005
Settembre, Mario Giordano
Il mio paese sono quattro baracche e un gran fango, ma lo attraversa lo stradone provinciale dove giocavo da bambino. Siccome - ripeto - sono ambizioso, volevo girare per tutto il mondo e, giunto nei siti più lontani, voltarmi e dire in presenza di tutti: 'Non avete mai sentito nominare quei quattro tetti? Ebbene, io vengo di là'
Cesare Pavese
Quando la Fiat è crollata, quando è diventato ancora + difficile tirare avanti, quando anni di fatica non sono serviti a niente, allora qualcuno che era stato a milano, che poi è essere corrotti come gli amish che vanno in città, si è inventato che bisognava fare marketing territoriale e diventare turistici, noi che turistici non lo saremo mai morfologicamente e geneticamente.
E se proprio si deve fare questo marketing territoriale, io per un depliant del sud piemonte, invece che ville avite e romanico diroccato, stamperei la foto di mario giordano.
Mario Giordano è una terra, è una zona depressa, è una stirpe.
Gente che quando le cose vanno bene e gli fai un complimento, storce la bocca in una smorfia da contadino, e non sa cosa rispondere.
Gente che quando le cose vanno male, si dà la colpa anche se la colpa non è sua, e senza chiedere niente a nessuno si mette a lavorare a testa bassa, e si vergogna anche di piangere.
Mario Giordano è il disadattato fisico come è disadattata questa terra, che le vigne sono un'eterna salita e discesa, e a settembre ti bruci un anno di lavoro con un po' di grandine oppure, come oggi, c'è il festival che dovevano venire 200.000 persone e sta venendo giù il cielo e va tutto in malora, alla Fenoglio.
Mario Giordano è il monsù travet dell'informazione, che snocciola quintali di dati sugli sprechi, come Raffaele Costa che quando faceva le mostre delle foto delle impiegate di Roma prese a fare la spesa in orario d'ufficio, i ragionieri di dogliani si sdilinquivano come le ragazzine al concerto di Vasco, e poi vagli a parlare di investimenti, di vedere aldilà del naso, del fatto che la Fiat è rimasta indietro perché ottusa come i suoi dirigenti piemontesi, rimasti bugianen in Crimea che credevano che il cliente si dovesse adattare alla macchina, e non viceversa.
Mario Giordano è l'ideologia del sud piemonte più retrivo ed arretrato, però con la fantasia folle ma sempre ordinata ed educata di un Paolo Conte che ti fa attraversare oceani in un bicchiere d'anice e montagne in un gelato al limone, che arriva a studio aperto e fa il tg più moderno che c'è in Italia, con la concretezza di vedere com'è il mondo, che il mondo non è la retorica della politica o l'estetica dell'altrove, il mondo è scoprire la nuova valletta di controcampo, perchè non interessano i destini del mondo, ma i nostri destini, perchè puoi arrivare attraversare come Anguilla tutta l'America da costa a costa, ma alla fine ti interessa sempre e solo della ragazza di cui sei stato innamorato quando guardavi la Piana del Salto dalla collina di Calosso.
Cesare Pavese
Quando la Fiat è crollata, quando è diventato ancora + difficile tirare avanti, quando anni di fatica non sono serviti a niente, allora qualcuno che era stato a milano, che poi è essere corrotti come gli amish che vanno in città, si è inventato che bisognava fare marketing territoriale e diventare turistici, noi che turistici non lo saremo mai morfologicamente e geneticamente.
E se proprio si deve fare questo marketing territoriale, io per un depliant del sud piemonte, invece che ville avite e romanico diroccato, stamperei la foto di mario giordano.
Mario Giordano è una terra, è una zona depressa, è una stirpe.
Gente che quando le cose vanno bene e gli fai un complimento, storce la bocca in una smorfia da contadino, e non sa cosa rispondere.
Gente che quando le cose vanno male, si dà la colpa anche se la colpa non è sua, e senza chiedere niente a nessuno si mette a lavorare a testa bassa, e si vergogna anche di piangere.
Mario Giordano è il disadattato fisico come è disadattata questa terra, che le vigne sono un'eterna salita e discesa, e a settembre ti bruci un anno di lavoro con un po' di grandine oppure, come oggi, c'è il festival che dovevano venire 200.000 persone e sta venendo giù il cielo e va tutto in malora, alla Fenoglio.
Mario Giordano è il monsù travet dell'informazione, che snocciola quintali di dati sugli sprechi, come Raffaele Costa che quando faceva le mostre delle foto delle impiegate di Roma prese a fare la spesa in orario d'ufficio, i ragionieri di dogliani si sdilinquivano come le ragazzine al concerto di Vasco, e poi vagli a parlare di investimenti, di vedere aldilà del naso, del fatto che la Fiat è rimasta indietro perché ottusa come i suoi dirigenti piemontesi, rimasti bugianen in Crimea che credevano che il cliente si dovesse adattare alla macchina, e non viceversa.
Mario Giordano è l'ideologia del sud piemonte più retrivo ed arretrato, però con la fantasia folle ma sempre ordinata ed educata di un Paolo Conte che ti fa attraversare oceani in un bicchiere d'anice e montagne in un gelato al limone, che arriva a studio aperto e fa il tg più moderno che c'è in Italia, con la concretezza di vedere com'è il mondo, che il mondo non è la retorica della politica o l'estetica dell'altrove, il mondo è scoprire la nuova valletta di controcampo, perchè non interessano i destini del mondo, ma i nostri destini, perchè puoi arrivare attraversare come Anguilla tutta l'America da costa a costa, ma alla fine ti interessa sempre e solo della ragazza di cui sei stato innamorato quando guardavi la Piana del Salto dalla collina di Calosso.
mercoledì 7 settembre 2005
La forza della vita / figa
Quest’estate si diceva vita triangolare, triangolo verticale, Dio o sesso femminile, e il mio poeta preferito scriveva
Gli amori irricambiati che il cuore malsicuro
Trafiggon come aghi
E tutte le altre sfighe
Che a lungo mi han vessato
Trovato hanno ricetto
Sicuro in un gelato
Un semplice Cornetto®
Svuotato della panna
Il cono simboleggia
Le parti su cui poggia
Il coito uomo donna:
un lato penetrante
a coppa invece l’altro
Il vivere nel niente
Mi fa vedere oltre
Oltre, dal Big Bang ai Buchi Neri, Stephen Hawking non si muove più.
Eppure, ancora nel 1995, incurante di tre figli, essendo/proprio perché tetraplegico, divorziò e si risposò con l’infermiera, usando intelligenza per comprare bellezza.
Un investimento incerto, e sempre + single, come Sabrina Ferilli, che da single vuole adottare un figlio.
Perché le ragioni per sposarsi sono quelle di sempre: la paura della solitudine e di morire senza nessun accanto, il desiderio di avere figli.
Sposarsi significa fare una delle cose che la società si aspetta da te: nascere, lavorare, sposarsi, riprodursi, morire...
Un avvocato di Torino, 85 anni e qualche decina di milioni di euro, muore la moglie di cancro, muore l’unica figlia di embolia polmonare.
La badante romena, un impiegato di banca e la titolare di un’agenzia immobiliare che piano piano gli portano via tutto.
Quando lo trascinano dall’assicuratore per portargli via anche una polizza da 460 mila euro, l’agente segnala la cosa alla magistratura: la vergogna dell’avvocato che finisce davanti al giudice, non riesce a convertire le lire in euro, è incapace di intendere e volere.
Interdetto, diffidata dal curarlo la badante che comunque lo teneva in vita, affidato ai servizi sociali, muore disidratato da solo in casa.
Forse doveva fare più figli, forse semplicemente non doveva diventare vecchio.
Chi diventa vecchio ha sempre torto.
Summer has come and passed
the innocent can never last
wake me up when september ends
Like my fathers come to pass
seven years has gone so fast
wake me up when september ends
Here comes the rain again
falling from the stars
drenched in my pain again
becoming who we are
as my memory rests
but never forgets what I lost
martedì 6 settembre 2005
frontman/1
lui se ne sta lì, sempre appoggiato a qualcosa, che sia lo schienale di una sedia (e le gambe sono accavallate strette) che sia un muro (se in posizione eretta un piede appoggia sul muro, se seduto una gamba è piegata). qualcosa è sempre arrotolato, possono essere le maniche della camicia, i pantaloni o i calzini attorno alle caviglie, almeno una ciocca di capelli deve cadere davanti agli occhi. tutto è calcolato al millimetro eppure tutto sembra così casuale, ars est celare artem, lui lo sa benissimo, d'altra parte lui è manuel agnelli, il frontman della indie band più rappresentativa in italia.agnelli scatarra sui giovani che vanno in barca al sabato e al lunedì fanno i fricchettoni con il vestito trasandato e la cannetta in mano, agnelli ci racconta di come disponeva da bambino i soldatini pronti all'attacco ma, spinto già all'epoca da spirito pacifista, li bloccava prima che venisse sferrato l'attacco, agnelli spiega a noi italianotti che quando andiamo in svizzera andiamo all'estero quanto sia sporca e affascinante bombay. agnelli ci parla dell'amicizia, dell'amore, di sesso, di viaggi, della vita con melodie ricercate e versi spiazzanti (io non guardo il tramonto sentendo le voci/penso solo che dio ha un bell'impianto luci), un quarto di rabbia, 200 grammi di scazzo, 100 grammi di provocazione, un pizzico di disillusione e cinismo quanto basta. e guai a chi dica che i pezzi degli afterhours non sono belli, guai. a me piacciono parecchio per esempio. c'è una canzone adatta per tutti i gusti e tutte le stagioni: quando facevo le corna alla mia ragazza e tornavo a casa a tarda sera ascoltavo "stringimi madre ho molto peccato..." e mi sentivo meglio oppure mi vedevo recapitate mail da donne infuriate ma non troppo con "forse non è proprio legale sai, ma sei bella vestita di lividi..." e mi crogiolavo nel mio dolce maschilismo.il succo è che il nostro manuel ha una parola per tutto e per tutti, sempre tirata fuori apparentemente a caso ma sempre al momento giusto e per questo noi lo ringraziamo e lo riveriamo offendogli ad ogni concerto uno stuolo di giovani donne che seguono le sue mosse dalle prime file sbracciandosi e sistemandosi reggiseni e perizomi. io, personalmente, ringrazio manuel agnelli, ché all'ultimo concerto degli afterhours cui ho presenziato (mazdapalace 2003), ho praticato petting spintissimo nelle ultime file con amica tettedimarmo. le canzoni non le ho seguite, ero distratto, ma domani potrei rifarmi.
mazdapalace, domani, 21.30. ingresso 14 euro.
nella prossima puntata samuel umberto romano, subsonica.
mazdapalace, domani, 21.30. ingresso 14 euro.
nella prossima puntata samuel umberto romano, subsonica.
Freak like me, pure troppo
La differenza che passa tra Robert Wilson...
...una citazione del deboscio...
...e un plagio degli Afterhours.
Manuel Agnelli, il conformista dell'anticonformismo che sui giovani ci scatarra su i dischi, copia i debosci.
Ma si sa, a Milano tutto possibile.
...una citazione del deboscio...
...e un plagio degli Afterhours.
Manuel Agnelli, il conformista dell'anticonformismo che sui giovani ci scatarra su i dischi, copia i debosci.
Ma si sa, a Milano tutto possibile.
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