426 anni fa oggi, Dom Sebastião, Re del Portogallo, scompare nella battaglia di Alcacer-Kibir contro i Mori.
Sebastião ha 24 anni, è l'ultimo erede della casata Aviz, senza di lui il Portogallo sarebbe annesso alla Castiglia; per questo a sua madre durante la gestazione viene taciuta la morte del marito Dom João, affinché partorisca felicemente. Cresce affidato ai gesuiti, è ossessionato dalla castità e dallo studio della strategia militare: si convince di essere il prescelto per la fondazione del Quinto Impero che affermerà la Cristianità come governo del mondo, e decide di guidare una crociata contro gli infedeli, sbarcando in Marocco con 16.500 uomini.
Ad Alcacer-Kibir, il 4 agosto 1578, l'esercito portoghese è pesantemente sconfitto: tra le migliaia di morti, non sarà mai ritrovato il corpo di Sebastião.
Il Portogallo viene annesso dalla Spagna, e nel regno si diffonde la convinzione che in realtà Sebastião è ancora vivo, e tornerà per riportare la libertà.
Il film O Quinto Imperio che Manoel de Oliveira presenterà alla Mostra del Cinema di Venezia racconta appunto la storia di Dom Sebastião, il formarsi dei miti fondanti la cultura lusitana, basata sulla tensione all'armonia che si raggiunge attraverso sentimenti contrari, il sebastianismo, il vano sperare che le cose migliorino in un modo o nell'altro senza però fare nulla affinchè accada, e la saudade, la disperazione che si prova nel mondo e la terribile voglia di vivere.
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