La vita com’è e come dovrebbe essere, e tutto quello che è successo in mezzo e perché, il senso della vita raccontato per infografiche dal big‑bang ai meme su Facebook fino all’aldilà spiegato con la teoria delle opzioni reali.
Un esperimento di unione di parole e grafiche per creare pagine che sono quadri, installazioni artistiche, mappe della metropolitana, rivisitazioni del futurismo con racconti che diventano scontrini fiscali; un libro d’arte e d’avanguardia che anticipa il futuro della letteratura: tutto questo è la verità.
Edoardo Dezani ha 41 anni, vive tra una città e un’altra come tutti gli scrittori nelle loro biografie. Durante la sua esperienza di consulente aziendale ha acquisito la conoscenza di modelli analitici quali la Matrice del Boston Consulting Group, l’Hype Cycle di Gartner e la teoria delle opzioni reali di Black-Scholes, con cui ha modellato l’universo in La Verità.
Alessandro Longo ha 38 anni ed è un grafico veneto che commenta la realtà tramite i fotomontaggi e le infografiche, perché nel mondo realmente photoshoppato il vero è un momento di pixel. Qundo le immagini non bastano, passa dalla grafica alla dattilografia per digitalizzare l’impensato. In verità, darebbe la sua vita per i diritti civili in generale.
Un esperimento di unione di parole e grafiche per creare pagine che sono quadri, installazioni artistiche, mappe della metropolitana, rivisitazioni del futurismo con racconti che diventano scontrini fiscali; un libro d’arte e d’avanguardia che anticipa il futuro della letteratura: tutto questo è la verità.
Edoardo Dezani ha 41 anni, vive tra una città e un’altra come tutti gli scrittori nelle loro biografie. Durante la sua esperienza di consulente aziendale ha acquisito la conoscenza di modelli analitici quali la Matrice del Boston Consulting Group, l’Hype Cycle di Gartner e la teoria delle opzioni reali di Black-Scholes, con cui ha modellato l’universo in La Verità.
Alessandro Longo ha 38 anni ed è un grafico veneto che commenta la realtà tramite i fotomontaggi e le infografiche, perché nel mondo realmente photoshoppato il vero è un momento di pixel. Qundo le immagini non bastano, passa dalla grafica alla dattilografia per digitalizzare l’impensato. In verità, darebbe la sua vita per i diritti civili in generale.