mercoledì 29 giugno 2011
martedì 28 giugno 2011
lunedì 27 giugno 2011
La posta di Carlo Rossella
Caro Rossella, ho letto su "Chi" che il nuovo sindaco di Milano Giuliano Pisapia si fa fare abiti sartoriali, il cui prezzo parte da 1.300 euro. Ma non era il sindaco delle periferie e dei ceti più sfortunati?
Claudio, Milano, da Chi del 29 giugno 2011
Claudio, Milano, da Chi del 29 giugno 2011
domenica 26 giugno 2011
programma asti teatro 33
ASTI TEATRO 33
CARTELLONE
Mercoledì 29 giugno
Ore 18.00 – Bosco dei Partigiani: Inaugurazione Area Demetrio Stratos e presentazione “Quarant’anni del Mago”
Ore 20.00 – Teatro Alfieri: “Cosa danza in pentola?”. Compagnia EgriBiancoDanza.* Seguirà buffet
Ore 22.00 – Piazza San Secondo: “Garibaldi fufferito”, regia di Titino Carrara, con Titino Carrara, Fabio Bisogni, Cecilia Bozzolini, Costanza Maria Frola, Valentina Pollani, Fulvia Romeo. Compagnia Santibriganti Teatro. PRIMA NAZIONALE
Giovedì 30 giugno
Ore 20.00 (replica 23.30) Centro Giraudi: “Il fiume della prepotenza” di Mario Capanna, regia di Sergio Danzi, con Ileana Spalla. PRIMA NAZIONALE*
Ore 22.00 – Palazzo del Michelerio: “All’ombra dell’ultimo sole”, di Massimo Cotto, regia di Emilio Russo, con Chiara Buratti, Daniele Gaggianesi, Francesca Gemma, Vanessa Korn, Silvia Giulia Mendola, Alberto Onofrietti, Valeria Perdonò, Simone Poncino, Francesco Visconti, Zibba, Fabio Zulli. PRIMA NAZIONALE*
Venerdì 1 luglio
Ore 20.00 (replica ore 23.00) – Palco del Teatro Alfieri: “Due vecchiette vanno al nord”, di Pierre Notte, regia di Marcello Cotugno, con Iaia Forte e Daniela Piperno. PRIMA NAZIONALE*
Ore 22.00 – Palazzo del Michelerio: “All’ombra dell’ultimo sole”, di Massimo Cotto, regia di Emilio Russo, con Chiara Buratti, Daniele Gaggianesi, Francesca Gemma, Vanessa Korn, Silvia Giulia Mendola, Alberto Onofrietti, Valeria Perdonò, Simone Poncino, Francesco Visconti, Zibba, Fabio Zulli. Replica*
Ore 22.30 – Giardino Palazzo Alfieri: “Senso” di Gianni Guardigli, regia Francesco Branchetti, produzione Associazione Foxtrot Golf. Con Isabella Giannone. Vincitore Premio Speciale Vallecorsi, Premio Gibellina – Randone Oscar del Teatro Italiano 2010.
Dalle 21.00 alle 06.00 – Bosco dei Partigiani: Naturalmente Arte - Erbacce di città, progetto di Lorenza Zambon
Dalle 20.00 alle 24.00 – piazze del centro: Burattinarte
Sabato 2 luglio
Ore 19.00 (replica alle 23.00) – Palco Teatro Alfieri: “Bakhita”, di Michela Marelli, con Laura Curino. PRIMA NAZIONALE *
Ore 20.00 – Centro Giraudi: “Mia figlia vuol portare il velo” di Sabina Negri, regia di Lorenzo Loris, con Caterina Vertova e Alice Torriani. PRIMA NAZIONALE*
Ore 22.00 – Palazzo del Michelerio: “Terrore” con Cristiano Godano*
Dalle 17.00 alle 20.00 – Bosco dei Partigiani: Naturalmente Arte - Erbacce di città, progetto di Lorenza Zambon
Dalle 22.00 alle 24.00, cortili del centro storico: Scintille
Domenica 3 luglio
Ore 18.00 (replica ore 21.00), Palco del Teatro Alfieri: “In queste stagioni furiose”, recital su testi di Raymond Carver, con Maddalena Crippa e Andrea Nicolini. PRIMA NAZIONALE *
Ore 22.30 – Giardino Palazzo Alfieri: “Uno e due”, con Enzo Vetrano e Stefano Randisi PRIMA NAZIONALE*
Dalle 18.00 alle 21.00 Bosco dei Partigiani: Naturalmente Arte - Erbacce di città, progetto di Lorenza Zambon
Dalle 22.00 alle 24.00, cortili del centro storico: Scintille
Lunedì 4 luglio
Ore 19.00 – Centro Giraudi: “Coco, l’ultimo sogno”, Teatrino Giullare, PRIMA NAZIONALE*
Ore 20.00 (replica ore 22) – Palco Teatro Alfieri: “La paura” di e con Elena Bucci, compagnia Le Belle Bandiere. PRIMA NAZIONALE*
Ore 22.00 – Palazzo del Michelerio: “Urge” con Alessandro Bergonzoni*
Ore 23.00 – Giardino Palazzo Alfieri: “Uno e due”, con Enzo Vetrano e Stefano Randisi. Replica *
Martedì 5 luglio
Ore 20.00 (replica ore 23.00) – Palco Teatro Alfieri: “Le radici davanti” di Gian Luca Favetto, con Saba Anglana, Fabio Barovero e Gian Luca Favetto. PRIMA NAZIONALE*
Ore 22.00 – Palazzo del Michelerio: “L’altro Piemonte: musica” con la Banda Osiris e i Tre Lilu. PRIMA/UNICA MONDIALE! *
Ore 23.30 – Giardino Palazzo Alfieri: “Finale di Partita” di Samuel Beckett, compagnia Teatrino Giullare, vincitore Premio Nazionale della Critica e Premio Speciale Ubu
Mercoledì 6 luglio
Ore 20.00 – Palco Teatro Alfieri: “Gaber io e le cose”, regia di Maria Laura Baccarini ed Elena Bono, con Maria Laura Baccarini e Régis Ruby. PRIMA NAZIONALE*
Ore 22.00 – Palazzo del Michelerio: “Li romani in Russia”, regia di Alessandro Benvenuti, con Simone Cristicchi e il Coro “ANA Vallebelbo” della sezione Alpini di Asti diretto dal Maestro Sergio Ivaldi *
Ore 23.00 – Giardino Palazzo Alfieri: “Francesco sulla strada”, drammaturgia e regia di Luciano Nattino, con Fabio Fassio, Mariapaola Pierini, Tommaso Massimo Rotella. Scene di Maurizio Agostinetto. Una produzione Casa degli Alfieri. PRIMA NAZIONALE *
Giovedì 7 luglio
Ore 20.00 – Centro Giraudi: “Teresa la ladra” di Dacia Maraini, regia di Francesco Tavassi, con Mariangela D’Abbraccio. Musiche di Sergio Cammariere. PRIMA NAZIONALE*
Ore 22.00 – Giardino Palazzo Alfieri: “Francesco sulla strada”, drammaturgia e regia di Luciano Nattino, con Fabio Fassio, Mariapaola Pierini, Tommaso Massimo Rotella. Scene di Maurizio Agostinetto. Una produzione Casa degli Alfieri. Replica*
Ore 23.00 – Palco Teatro Alfieri: “Gaber io e le cose”, regia di Maria Laura Baccarini ed Elena Bono, con Maria Laura Baccarini e Régis Ruby. Replica *
Ore 23.00 – Palazzo del Michelerio: “L’altro Piemonte: il cinema” con la Banda Osiris e Giorgio Li Calzi. EVENTO SPECIALE
*a pagamento
Tra i cortili:
2 e 3 luglio Scintille, cortili del centro storico
4 luglio “Pop economy – la vera storia della crisi”, di Alberto Pagliarino e Nadia Lambiase, con Alberto Pagliarino. Produzione Teatro Popolare Europeo e Banca Popolare Etica. INGRESSO LIBERO
4 luglio “Ubu Re – la commedia dell’antieroe”, compagnia teatrale Arsenale delle Apparizioni. Tratto dall’opera di Alfred Jarry, regia di Tommaso Massimo Rotella, con Lucio Bosco, Matteo Campagnoli, Marco Elli, Antonio Muraca, Stefano Orlando, Elena Romano, Simona Secoli, Stefano Stival. Vincitore 23° Maschera d’Oro e 17° Premio Faber Teatro Vicenza 2011.
4 e 5 luglio “Semifinale di partita” di Paride Mensa, regia di Alessio Bertoli, con Federica Sassaroli, Paride Mensa, Marco Bertone. Una produzione Arte & Tecnica in collaborazione con Archivio nazionale del cinema della Resistenza onlus, Eventiduemila e Asti Teatro 33.
Dal 4 al 7 luglio Faber Teater, tutti i pomeriggi teatro di strada e animazione nel centro storico. INGRESSO LIBERO
Dal 4 al 7 luglio “Non è un cortile per vecchi” Fondazione Milano Teatro Scuola Paolo Grassi: giovani attori, registi, drammaturghi, danzatori e organizzatori della Paolo Grassi animeranno un cortile durante il Festival con spettacoli, musica, corti, danza e tanto altro ancora. INGRESSO LIBERO
Dal 4 al 7 luglio Residenza Parthenos, Teatro Archivio storico. INGRESSO LIBERO
Dal 5 al 7 luglio RaccontAsti, con il Teatro delle Forme, presso La Cascina del Racconto (cortile S.M.S. La Fratellanza). INGRESSO LIBERO
6 e 7 luglio “Mortaux Italiens!” di e con Aldo Delaude, regia di Leonardo De Carmine
…e ancora…
“Il sogno di Pinocchio” Teatro Vivo
“Spaghetti CO” Dance Gallery
Mostra “Quarant’anni del Mago”, foyer Teatro Alfieri, visitabile dalle 10 alle 17 per tutta la durata del festival.
Biglietti e abbonamenti:
Teatro & Parola: 5 euro. Abbonamento ai 12 spettacoli: 42 euro
Teatro & Musica (Simone Cristicchi, Cristiano Godano, Alessandro Bergonzoni, Banda Osiris e i Trelilu, EgriBiancoDanza, “All’ombra dell’ultimo sole”): 12 euro (10 euro per i possessori dell’abbonamento Teatro & Parola). Abbonamento ai 6 spettacoli: 60 euro
Biglietteria Teatro Alfieri: dal 13 al 15 giugno solo abbonamenti, 16 e 17 giugno, e dal 20 al 24 giugno: vendita biglietti, con orario continuato 10-17.
Da lunedì 27 giugno in poi apertura tutti i giorni, orario 10-17, e nei giorni di spettacolo apertura cassa sul posto un’ora prima dell’inizio.
Info biglietteria: 0141.399057 – 399040
Ufficio teatro Alfieri: 0141.399050
Ufficio stampa: Alexander Macinante 0141.399051www.comune.asti.it/teatro
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ASTI TEATRO 33
CARTELLONE
Mercoledì 29 giugno
Ore 18.00 – Bosco dei Partigiani: Inaugurazione Area Demetrio Stratos e presentazione “Quarant’anni del Mago”
Ore 20.00 – Teatro Alfieri: “Cosa danza in pentola?”. Compagnia EgriBiancoDanza.* Seguirà buffet
Ore 22.00 – Piazza San Secondo: “Garibaldi fufferito”, regia di Titino Carrara, con Titino Carrara, Fabio Bisogni, Cecilia Bozzolini, Costanza Maria Frola, Valentina Pollani, Fulvia Romeo. Compagnia Santibriganti Teatro. PRIMA NAZIONALE...
Phone 0141.399057
Website http://ww.comune.asti.it/teatro
CARTELLONE
Mercoledì 29 giugno
Ore 18.00 – Bosco dei Partigiani: Inaugurazione Area Demetrio Stratos e presentazione “Quarant’anni del Mago”
Ore 20.00 – Teatro Alfieri: “Cosa danza in pentola?”. Compagnia EgriBiancoDanza.* Seguirà buffet
Ore 22.00 – Piazza San Secondo: “Garibaldi fufferito”, regia di Titino Carrara, con Titino Carrara, Fabio Bisogni, Cecilia Bozzolini, Costanza Maria Frola, Valentina Pollani, Fulvia Romeo. Compagnia Santibriganti Teatro. PRIMA NAZIONALE
Giovedì 30 giugno
Ore 20.00 (replica 23.30) Centro Giraudi: “Il fiume della prepotenza” di Mario Capanna, regia di Sergio Danzi, con Ileana Spalla. PRIMA NAZIONALE*
Ore 22.00 – Palazzo del Michelerio: “All’ombra dell’ultimo sole”, di Massimo Cotto, regia di Emilio Russo, con Chiara Buratti, Daniele Gaggianesi, Francesca Gemma, Vanessa Korn, Silvia Giulia Mendola, Alberto Onofrietti, Valeria Perdonò, Simone Poncino, Francesco Visconti, Zibba, Fabio Zulli. PRIMA NAZIONALE*
Venerdì 1 luglio
Ore 20.00 (replica ore 23.00) – Palco del Teatro Alfieri: “Due vecchiette vanno al nord”, di Pierre Notte, regia di Marcello Cotugno, con Iaia Forte e Daniela Piperno. PRIMA NAZIONALE*
Ore 22.00 – Palazzo del Michelerio: “All’ombra dell’ultimo sole”, di Massimo Cotto, regia di Emilio Russo, con Chiara Buratti, Daniele Gaggianesi, Francesca Gemma, Vanessa Korn, Silvia Giulia Mendola, Alberto Onofrietti, Valeria Perdonò, Simone Poncino, Francesco Visconti, Zibba, Fabio Zulli. Replica*
Ore 22.30 – Giardino Palazzo Alfieri: “Senso” di Gianni Guardigli, regia Francesco Branchetti, produzione Associazione Foxtrot Golf. Con Isabella Giannone. Vincitore Premio Speciale Vallecorsi, Premio Gibellina – Randone Oscar del Teatro Italiano 2010.
Dalle 21.00 alle 06.00 – Bosco dei Partigiani: Naturalmente Arte - Erbacce di città, progetto di Lorenza Zambon
Dalle 20.00 alle 24.00 – piazze del centro: Burattinarte
Sabato 2 luglio
Ore 19.00 (replica alle 23.00) – Palco Teatro Alfieri: “Bakhita”, di Michela Marelli, con Laura Curino. PRIMA NAZIONALE *
Ore 20.00 – Centro Giraudi: “Mia figlia vuol portare il velo” di Sabina Negri, regia di Lorenzo Loris, con Caterina Vertova e Alice Torriani. PRIMA NAZIONALE*
Ore 22.00 – Palazzo del Michelerio: “Terrore” con Cristiano Godano*
Dalle 17.00 alle 20.00 – Bosco dei Partigiani: Naturalmente Arte - Erbacce di città, progetto di Lorenza Zambon
Dalle 22.00 alle 24.00, cortili del centro storico: Scintille
Domenica 3 luglio
Ore 18.00 (replica ore 21.00), Palco del Teatro Alfieri: “In queste stagioni furiose”, recital su testi di Raymond Carver, con Maddalena Crippa e Andrea Nicolini. PRIMA NAZIONALE *
Ore 22.30 – Giardino Palazzo Alfieri: “Uno e due”, con Enzo Vetrano e Stefano Randisi PRIMA NAZIONALE*
Dalle 18.00 alle 21.00 Bosco dei Partigiani: Naturalmente Arte - Erbacce di città, progetto di Lorenza Zambon
Dalle 22.00 alle 24.00, cortili del centro storico: Scintille
Lunedì 4 luglio
Ore 19.00 – Centro Giraudi: “Coco, l’ultimo sogno”, Teatrino Giullare, PRIMA NAZIONALE*
Ore 20.00 (replica ore 22) – Palco Teatro Alfieri: “La paura” di e con Elena Bucci, compagnia Le Belle Bandiere. PRIMA NAZIONALE*
Ore 22.00 – Palazzo del Michelerio: “Urge” con Alessandro Bergonzoni*
Ore 23.00 – Giardino Palazzo Alfieri: “Uno e due”, con Enzo Vetrano e Stefano Randisi. Replica *
Martedì 5 luglio
Ore 20.00 (replica ore 23.00) – Palco Teatro Alfieri: “Le radici davanti” di Gian Luca Favetto, con Saba Anglana, Fabio Barovero e Gian Luca Favetto. PRIMA NAZIONALE*
Ore 22.00 – Palazzo del Michelerio: “L’altro Piemonte: musica” con la Banda Osiris e i Tre Lilu. PRIMA/UNICA MONDIALE! *
Ore 23.30 – Giardino Palazzo Alfieri: “Finale di Partita” di Samuel Beckett, compagnia Teatrino Giullare, vincitore Premio Nazionale della Critica e Premio Speciale Ubu
Mercoledì 6 luglio
Ore 20.00 – Palco Teatro Alfieri: “Gaber io e le cose”, regia di Maria Laura Baccarini ed Elena Bono, con Maria Laura Baccarini e Régis Ruby. PRIMA NAZIONALE*
Ore 22.00 – Palazzo del Michelerio: “Li romani in Russia”, regia di Alessandro Benvenuti, con Simone Cristicchi e il Coro “ANA Vallebelbo” della sezione Alpini di Asti diretto dal Maestro Sergio Ivaldi *
Ore 23.00 – Giardino Palazzo Alfieri: “Francesco sulla strada”, drammaturgia e regia di Luciano Nattino, con Fabio Fassio, Mariapaola Pierini, Tommaso Massimo Rotella. Scene di Maurizio Agostinetto. Una produzione Casa degli Alfieri. PRIMA NAZIONALE *
Giovedì 7 luglio
Ore 20.00 – Centro Giraudi: “Teresa la ladra” di Dacia Maraini, regia di Francesco Tavassi, con Mariangela D’Abbraccio. Musiche di Sergio Cammariere. PRIMA NAZIONALE*
Ore 22.00 – Giardino Palazzo Alfieri: “Francesco sulla strada”, drammaturgia e regia di Luciano Nattino, con Fabio Fassio, Mariapaola Pierini, Tommaso Massimo Rotella. Scene di Maurizio Agostinetto. Una produzione Casa degli Alfieri. Replica*
Ore 23.00 – Palco Teatro Alfieri: “Gaber io e le cose”, regia di Maria Laura Baccarini ed Elena Bono, con Maria Laura Baccarini e Régis Ruby. Replica *
Ore 23.00 – Palazzo del Michelerio: “L’altro Piemonte: il cinema” con la Banda Osiris e Giorgio Li Calzi. EVENTO SPECIALE
*a pagamento
Tra i cortili:
2 e 3 luglio Scintille, cortili del centro storico
4 luglio “Pop economy – la vera storia della crisi”, di Alberto Pagliarino e Nadia Lambiase, con Alberto Pagliarino. Produzione Teatro Popolare Europeo e Banca Popolare Etica. INGRESSO LIBERO
4 luglio “Ubu Re – la commedia dell’antieroe”, compagnia teatrale Arsenale delle Apparizioni. Tratto dall’opera di Alfred Jarry, regia di Tommaso Massimo Rotella, con Lucio Bosco, Matteo Campagnoli, Marco Elli, Antonio Muraca, Stefano Orlando, Elena Romano, Simona Secoli, Stefano Stival. Vincitore 23° Maschera d’Oro e 17° Premio Faber Teatro Vicenza 2011.
4 e 5 luglio “Semifinale di partita” di Paride Mensa, regia di Alessio Bertoli, con Federica Sassaroli, Paride Mensa, Marco Bertone. Una produzione Arte & Tecnica in collaborazione con Archivio nazionale del cinema della Resistenza onlus, Eventiduemila e Asti Teatro 33.
Dal 4 al 7 luglio Faber Teater, tutti i pomeriggi teatro di strada e animazione nel centro storico. INGRESSO LIBERO
Dal 4 al 7 luglio “Non è un cortile per vecchi” Fondazione Milano Teatro Scuola Paolo Grassi: giovani attori, registi, drammaturghi, danzatori e organizzatori della Paolo Grassi animeranno un cortile durante il Festival con spettacoli, musica, corti, danza e tanto altro ancora. INGRESSO LIBERO
Dal 4 al 7 luglio Residenza Parthenos, Teatro Archivio storico. INGRESSO LIBERO
Dal 5 al 7 luglio RaccontAsti, con il Teatro delle Forme, presso La Cascina del Racconto (cortile S.M.S. La Fratellanza). INGRESSO LIBERO
6 e 7 luglio “Mortaux Italiens!” di e con Aldo Delaude, regia di Leonardo De Carmine
…e ancora…
“Il sogno di Pinocchio” Teatro Vivo
“Spaghetti CO” Dance Gallery
Mostra “Quarant’anni del Mago”, foyer Teatro Alfieri, visitabile dalle 10 alle 17 per tutta la durata del festival.
Biglietti e abbonamenti:
Teatro & Parola: 5 euro. Abbonamento ai 12 spettacoli: 42 euro
Teatro & Musica (Simone Cristicchi, Cristiano Godano, Alessandro Bergonzoni, Banda Osiris e i Trelilu, EgriBiancoDanza, “All’ombra dell’ultimo sole”): 12 euro (10 euro per i possessori dell’abbonamento Teatro & Parola). Abbonamento ai 6 spettacoli: 60 euro
Biglietteria Teatro Alfieri: dal 13 al 15 giugno solo abbonamenti, 16 e 17 giugno, e dal 20 al 24 giugno: vendita biglietti, con orario continuato 10-17.
Da lunedì 27 giugno in poi apertura tutti i giorni, orario 10-17, e nei giorni di spettacolo apertura cassa sul posto un’ora prima dell’inizio.
Info biglietteria: 0141.399057 – 399040
Ufficio teatro Alfieri: 0141.399050
Ufficio stampa: Alexander Macinante 0141.399051www.comune.asti.it/teatro
(read less)
ASTI TEATRO 33
CARTELLONE
Mercoledì 29 giugno
Ore 18.00 – Bosco dei Partigiani: Inaugurazione Area Demetrio Stratos e presentazione “Quarant’anni del Mago”
Ore 20.00 – Teatro Alfieri: “Cosa danza in pentola?”. Compagnia EgriBiancoDanza.* Seguirà buffet
Ore 22.00 – Piazza San Secondo: “Garibaldi fufferito”, regia di Titino Carrara, con Titino Carrara, Fabio Bisogni, Cecilia Bozzolini, Costanza Maria Frola, Valentina Pollani, Fulvia Romeo. Compagnia Santibriganti Teatro. PRIMA NAZIONALE...
Phone 0141.399057
Website http://ww.comune.asti.it/teatro
sabato 25 giugno 2011
giovedì 23 giugno 2011
sud
campani -> truffaldini / violenti | campane -> hot ma esigenti
pugliesi m -> truffaldini / non violenti | pugliesi f -> hot
siciliani -> viscidi / violenti | siciliane -> hot -> un po' pazze un po' streghe
calabresi m -> ruvidi / violenti | calabresi f -> completamente pazze / violente
pugliesi m -> truffaldini / non violenti | pugliesi f -> hot
siciliani -> viscidi / violenti | siciliane -> hot -> un po' pazze un po' streghe
calabresi m -> ruvidi / violenti | calabresi f -> completamente pazze / violente
martedì 21 giugno 2011
In meridione esiste tutta una fascia sociale di agenti di commercio, rappresentanti (specialmente nel settore assicurativo), venditori su commissione, che si autoappongono il taxon di "imprenditore" cercando di mantenere uno stile di vita chiaramente al di sopra delle loro possibilità, riempiendo di tacita disperazione i complessi di villette suburbane; la cui toponomastica permette esclusivamente due filoni: il richiamo a siti della magna grecia ovvero la più classica endiade villa+nome di specie botanica dal suono rassicurante.
Storie pesanti, tipo comprare macchine da 30k eu a rate senza potersi permettere il riscaldamento in casa per la famiglia o, alternativamente, finire nelle mani dei veri imprenditori (strozzini di piccolo cabotaggio) riservandogli il posto d'onore alla comunione pagata con il prestito generosamente elargito a tassi assassini.
Storie pesanti, tipo comprare macchine da 30k eu a rate senza potersi permettere il riscaldamento in casa per la famiglia o, alternativamente, finire nelle mani dei veri imprenditori (strozzini di piccolo cabotaggio) riservandogli il posto d'onore alla comunione pagata con il prestito generosamente elargito a tassi assassini.
venerdì 17 giugno 2011
giovedì 16 giugno 2011
mercoledì 15 giugno 2011
Nani vs ballerini
Ci hanno dato Brunetta per convincerci subdolamente che la meritocrazia è sbagliata, per suggerire che i meno fortunati come lui non dovrebbero fare strada
ildeboscio
martedì 14 giugno 2011
lunedì 13 giugno 2011
domenica 12 giugno 2011
venerdì 10 giugno 2011
Prima di andare a votare ai referendum, pensateci bene alle povere centrali che dovevano nascere e non nasceranno, a tutte le famiglie di tecnici di centrali che rimarranno disoccupati, ecc.
anche se non capisco perchè quando brunetta urla e ripete sempre la stessa cosa, non salti anche
sarebbe molto + divertente
anche se non capisco perchè quando brunetta urla e ripete sempre la stessa cosa, non salti anche
sarebbe molto + divertente
martedì 7 giugno 2011
una settimana a berlino da stronzi
1) prima di partire vedere il cielo sopra berlino, especially la scena in cui colombo va in postdammer platz e poi vedere come è venuta adesso
2) cenare da borchardt, Französische Str. 47, 10117 Berlino, Germania 030 81886262
3) andare a ballare al panorama bar (door selection pesantissima)
3a) documentarsi sul buttafuori del panorama bar x superare la door selection pesantissima
4) oukan
5) il kitschissimo museo della ddr
6) vedere il sito dei palazzi da visitare
7) la piscina sullo sprea
COME MUOVERSI
Il mezzo principale è la metropolitana.
Esistono due tipi di Metro: la S-Bahn (che viaggia sopra il livello delle strade) e la U-Bahn (che invece è sotterranea). Appena arrivi in città procurati una mappa della metro (la distribuiscono gratuitamente presso l'entrata di tutte le fermate), sarà fondamentale, te ne renderai conto! Un biglietto semplice costa 2.10 euro e dura due ore. Il consiglio che posso darti è: prendete dei biglietti giornalieri (5.80 euro) o per più giornate (Berlin Welcome Card che ha validità per 48 o 72 ore dalla prima timbratura. Fossi in voi prenderei questa), io ho preso quello settimanale (costava 25euro) e ho risparmiato parecchio. La metro in generale effettua corse fino all'una di notte. Poi riapre alle 4.30. In pratica c'è un buco di 3 ore e mezza e se vi dovete muovere durante quell'orario potrete prendere un taxi. L'unica cosa da sapere sui taxi è che si può chiedere una speciale corsa a prezzo bloccato: salite sul taxi e prima di mettersi in moto dite all'autista "kurzstrecke" (corsa breve) lui bloccherà il tassametro a 3€ . ATTENZIONE: Questo sistema è valido solo per le corse di 2 km o per un tragitto di 5 minuti. Quindi se dovete fare brevi spostamenti è conveniente. Credo sia un sistema inventato per trascinarsi sbronzi come delle merde da un locale all'altro del centro. Altrimenti oh, pazienza, tanto i taxi in generale costano un po' meno rispetto all'italia.
CLUB e/o DISCO: Il primo posto sulla lista che mi ero preparato prima di partire era il Panorama Bar: è il più importante club europeo per gli amanti della minimal techno, l'ambiente è piuttosto trasgressivo (il solo locale che a berlino osa più del berghain è il kitkatclub, ma nn ci sono stato), l'ingresso costa 10 euro ed è vicinissimo alla stazione della S-Bahn di Ostbahnhof. E' aperto solo due notti a settimana, il venerdì e il sabato (la serata migliore è quella di venerdì perchè apre solo il Panorama Bar, un locale più piccolo all'interno dell'immensa struttura). Se volete andare in discoteca beh, il Berghain è IL POSTO DEFINITIVO. Un posto che ci è stato consigliato da un nostro amico, un dj tedesco, è il Bassy Club. Di fronte alla fermata Senefelder Platz (su Schönhauser Allee) c'è questo locale fichissimo, sulla porta di ingresso c'è scritto Lonely cowboys club, Members Only! L'ambientazione oscilla tra il rock '50-60, il country e la disco anni '70 e la musica, eccellente, non si discosta da questa impostazione. Se siete nei pressi di Mitte, fatevi un giretto anche al Tacheles (o Zapata Cafè), potrebbe piacervi. E' uno degli ultimi centri sociali di berlino, ospitato all'interno di un vecchio grande magazzino degli anni 20. Nel giardino a cui si accede dallo Zapata Cafè ci sono diversi bar e varia gente che sta li a bivaccare, la parte più fica è all'interno dei diversi piani dell'imponente struttura a cui potrete accedere dalle scale. Dentro ci sono diversi artisti a cui è stato riservato uno spazio espositivo e all'ultimo piano c'è un bar carino.
MOSTRA FOTOGRAFICA
Al museo della fotografia di Berlino (alla stessa fermata S-Bahn del giardino zoologico ovvero Zoologischer Garten) è ospitata al piano terra la Fondazione Helmut Newton che fa un po' cagare. Al secondo piano soprattutto cambiano le mostre e un giovane intellettuale si interessa sempre di fotografia, potrebbe essere l'occasione buona per farci un giro con la pipa e un qualsiasi giornale sotto il braccio. VOLKSBUEHNE e BABYLON KINO Ovvero due posti che spaccano culi. Il Volksbuhne (teatro del popolo) è un teatro degli anni 20, dentro ci fanno spettacoli e concerti ogni giorno della settimana. Scendete alla fermata di Rosa-Luxemburg Platz, ve lo troverete davanti. E' un posto di un'eleganza incredibile, i due Foyer laterali (Roter Salon e Gruener Salon) ospitano dj set e altre iniziative, potete andare a vederci dei concerti o semplicemente farvi una birra. Questo è il sito, voi appena siete a berlino cercate i flyers per vedere la programmazione. Di fronte al volksbuhene c'è un alto posto surreale: il cinema BAbylon. MUSEI: Non so quanto tempo avrete a disposizione: se voleste farvi un giro per musei al centro di berlino, c'è un'isoletta sullo Spree (da non confondersi con Speer ) che si chiama Museuminsel ovvero, non lo direste mai, isola dei musei. Ce ne sono 5 dedicati a vari periodi storici e c'è anche la pinacoteca nazionale. Il museo più stupefacente tra questi è sicuramente il PergamonMuseum. Rimarrete annichiliti dall'altare di Pergamon e dall'Ishtar Gate, il cancello di Babilonia, e da innumerevoli altre robe che solo la grande ambizione e il cattivo gusto teutonico potevano concepire.
QUARTIERI CARINI
- Kreuzberg (quartiere turco) fermata U-Bahn: Gorlitzer Straße. I migliori kebap del mondo.
- Mitte (super centro) strada carina con gallerie d'arte: August Straße
- Prenzlauerberg (quartiere un po' fighetto ma ok). fermata S-Bahn: Eberswalder Straße.
Meritano di essere girati un po' tutti. Sono pieni di locali dove fare aperitivi o cene o pranzi in posti ok senza spendere un occhio della testa. Il quartiere ghè, per concludere, si chiama Schöneberg, anche questo pieno di locali, le vie di riferimento sono Fuggerstrasse e Motzstrasse.
MERCATINI
La domenica c'è un mega mercato dell'usato nei pressi di Tiergarten (giardino monumentale), puoi comprare cimeli nazisti, cibo di cazzo e sedie plastiche orgoglio italico. Al momento non mi viene in mente altro, oddio ci sarebbe il Planetarium, il museo della scienza e il Club der Visionaire dove strafarsi di acidi su una chiatta nel fiume di melma a suon di techno raffinata, poi un must è il bellissimo giardino botanico (il piou vasto d'europa) ma ora devo mettermi a lavorare quindi casomai approfondisco in settimana.
2) cenare da borchardt, Französische Str. 47, 10117 Berlino, Germania 030 81886262
3) andare a ballare al panorama bar (door selection pesantissima)
3a) documentarsi sul buttafuori del panorama bar x superare la door selection pesantissima
4) oukan
5) il kitschissimo museo della ddr
6) vedere il sito dei palazzi da visitare
7) la piscina sullo sprea
COME MUOVERSI
Il mezzo principale è la metropolitana.
Esistono due tipi di Metro: la S-Bahn (che viaggia sopra il livello delle strade) e la U-Bahn (che invece è sotterranea). Appena arrivi in città procurati una mappa della metro (la distribuiscono gratuitamente presso l'entrata di tutte le fermate), sarà fondamentale, te ne renderai conto! Un biglietto semplice costa 2.10 euro e dura due ore. Il consiglio che posso darti è: prendete dei biglietti giornalieri (5.80 euro) o per più giornate (Berlin Welcome Card che ha validità per 48 o 72 ore dalla prima timbratura. Fossi in voi prenderei questa), io ho preso quello settimanale (costava 25euro) e ho risparmiato parecchio. La metro in generale effettua corse fino all'una di notte. Poi riapre alle 4.30. In pratica c'è un buco di 3 ore e mezza e se vi dovete muovere durante quell'orario potrete prendere un taxi. L'unica cosa da sapere sui taxi è che si può chiedere una speciale corsa a prezzo bloccato: salite sul taxi e prima di mettersi in moto dite all'autista "kurzstrecke" (corsa breve) lui bloccherà il tassametro a 3€ . ATTENZIONE: Questo sistema è valido solo per le corse di 2 km o per un tragitto di 5 minuti. Quindi se dovete fare brevi spostamenti è conveniente. Credo sia un sistema inventato per trascinarsi sbronzi come delle merde da un locale all'altro del centro. Altrimenti oh, pazienza, tanto i taxi in generale costano un po' meno rispetto all'italia.
CLUB e/o DISCO: Il primo posto sulla lista che mi ero preparato prima di partire era il Panorama Bar: è il più importante club europeo per gli amanti della minimal techno, l'ambiente è piuttosto trasgressivo (il solo locale che a berlino osa più del berghain è il kitkatclub, ma nn ci sono stato), l'ingresso costa 10 euro ed è vicinissimo alla stazione della S-Bahn di Ostbahnhof. E' aperto solo due notti a settimana, il venerdì e il sabato (la serata migliore è quella di venerdì perchè apre solo il Panorama Bar, un locale più piccolo all'interno dell'immensa struttura). Se volete andare in discoteca beh, il Berghain è IL POSTO DEFINITIVO. Un posto che ci è stato consigliato da un nostro amico, un dj tedesco, è il Bassy Club. Di fronte alla fermata Senefelder Platz (su Schönhauser Allee) c'è questo locale fichissimo, sulla porta di ingresso c'è scritto Lonely cowboys club, Members Only! L'ambientazione oscilla tra il rock '50-60, il country e la disco anni '70 e la musica, eccellente, non si discosta da questa impostazione. Se siete nei pressi di Mitte, fatevi un giretto anche al Tacheles (o Zapata Cafè), potrebbe piacervi. E' uno degli ultimi centri sociali di berlino, ospitato all'interno di un vecchio grande magazzino degli anni 20. Nel giardino a cui si accede dallo Zapata Cafè ci sono diversi bar e varia gente che sta li a bivaccare, la parte più fica è all'interno dei diversi piani dell'imponente struttura a cui potrete accedere dalle scale. Dentro ci sono diversi artisti a cui è stato riservato uno spazio espositivo e all'ultimo piano c'è un bar carino.
MOSTRA FOTOGRAFICA
Al museo della fotografia di Berlino (alla stessa fermata S-Bahn del giardino zoologico ovvero Zoologischer Garten) è ospitata al piano terra la Fondazione Helmut Newton che fa un po' cagare. Al secondo piano soprattutto cambiano le mostre e un giovane intellettuale si interessa sempre di fotografia, potrebbe essere l'occasione buona per farci un giro con la pipa e un qualsiasi giornale sotto il braccio. VOLKSBUEHNE e BABYLON KINO Ovvero due posti che spaccano culi. Il Volksbuhne (teatro del popolo) è un teatro degli anni 20, dentro ci fanno spettacoli e concerti ogni giorno della settimana. Scendete alla fermata di Rosa-Luxemburg Platz, ve lo troverete davanti. E' un posto di un'eleganza incredibile, i due Foyer laterali (Roter Salon e Gruener Salon) ospitano dj set e altre iniziative, potete andare a vederci dei concerti o semplicemente farvi una birra. Questo è il sito, voi appena siete a berlino cercate i flyers per vedere la programmazione. Di fronte al volksbuhene c'è un alto posto surreale: il cinema BAbylon. MUSEI: Non so quanto tempo avrete a disposizione: se voleste farvi un giro per musei al centro di berlino, c'è un'isoletta sullo Spree (da non confondersi con Speer ) che si chiama Museuminsel ovvero, non lo direste mai, isola dei musei. Ce ne sono 5 dedicati a vari periodi storici e c'è anche la pinacoteca nazionale. Il museo più stupefacente tra questi è sicuramente il PergamonMuseum. Rimarrete annichiliti dall'altare di Pergamon e dall'Ishtar Gate, il cancello di Babilonia, e da innumerevoli altre robe che solo la grande ambizione e il cattivo gusto teutonico potevano concepire.
QUARTIERI CARINI
- Kreuzberg (quartiere turco) fermata U-Bahn: Gorlitzer Straße. I migliori kebap del mondo.
- Mitte (super centro) strada carina con gallerie d'arte: August Straße
- Prenzlauerberg (quartiere un po' fighetto ma ok). fermata S-Bahn: Eberswalder Straße.
Meritano di essere girati un po' tutti. Sono pieni di locali dove fare aperitivi o cene o pranzi in posti ok senza spendere un occhio della testa. Il quartiere ghè, per concludere, si chiama Schöneberg, anche questo pieno di locali, le vie di riferimento sono Fuggerstrasse e Motzstrasse.
MERCATINI
La domenica c'è un mega mercato dell'usato nei pressi di Tiergarten (giardino monumentale), puoi comprare cimeli nazisti, cibo di cazzo e sedie plastiche orgoglio italico. Al momento non mi viene in mente altro, oddio ci sarebbe il Planetarium, il museo della scienza e il Club der Visionaire dove strafarsi di acidi su una chiatta nel fiume di melma a suon di techno raffinata, poi un must è il bellissimo giardino botanico (il piou vasto d'europa) ma ora devo mettermi a lavorare quindi casomai approfondisco in settimana.
lunedì 6 giugno 2011
sabato 4 giugno 2011
meme: entità di informazione relativa alla cultura umana che è replicabile da una mente o un supporto simbolico di memoria, per esempio un libro, ad un’altra mente o supporto. In termini più specifici, un meme è “un’unità auto-propagantesi” di evoluzione culturale, analoga a ciò che il gene è per la genetica. La parola è stata coniata da Richard Dawkins nel suo controverso libro Il gene egoista.
giovedì 2 giugno 2011
lindia gurjarasthra
l'india non è per niente un bel paese
Ho studiato archeologia, e ho vinto il bando di concorso perchè nessuno voleva andare a scavare questa civiltà di cui non si sa ancora praticamente nulla e quello che si sà e per lo più un invenzione del governo.
Nonostante alcuni dubbi sul reale valore scientifico della spedizione e i problemi politici e culturali che travagliano il subcontinente indiano, sono partita con grandi speranze per raggiungere quell'interessante seppur problematica regione chiamata Gujarat al confine col Pakistan.
Il sito era musealizzato ed era il luogo voe alloggiavamo, a cento chilometri dalla città più vicina, Ahmdabad.
Chilometri di piatto nulla, villaggi minuscoli che vendevano tutti le stesse cose (orrende noccioline arancioni, cose luminose di plastiche e radio) vegetariani TUTTI perchè estremisti indù. C'erano solo tre tipi di vegetali, lenticchie cavolo e patate.
I membri della spedizione erano una manciata di disperati , quasi tutte belle che non conoscevano il direttore per fama (io mi ero trasferita da poco) e che avevano accettato questa missione suicida pensando che fosse una figata pazzesca. C'erano anche un paio di ragazzi molto giovani che erano l'unica scorta dato che ci era proibito girare da sole anche per il sito, come per altro era proibito stare in una stanza con un uomo, senza nessun'altra donna.
Alloggiavamo in queste 4 casette costruite negli anni 50 dai primi che avevano scavato quel sito, sopraelevate per non farle inondare nel periodo dei monsoni. L'acqua proveniva dal pozzo del sito e vi erano delle pompe che riempivano le cisterne poste sui tetti delle casette. Il sito era corredato da un micro museo, dove andavano a morire gli archeologi indiani che avevano sgarrato (quello che avevo conosciuto io aveva sposato una donna di una casta inferiore, cosa legalmente permessa ma vista malissimo).
Io e un paio d'altre ragazze piu grandi e piu avvezze alla vita fummo messe a occuparci della logistica, mentre le altre ragazze partite per una meta esotica alla ricerca d'avventura semplicemente impazzivano. Io non sono impazzita solo perchè per il cagotto eterno mi davano l'oppio, altrimenti non ce l'avrei MAI fatta.
qualche aneddoto, giornata tipo:
sveglia alle 3.30 del mattino, salivo sul tetto per controllare che le cisterne fossero piene, altrimenti svegliare gli operai affinchè le riempissero. Poi fotocamera in spalla e attrezzatura mi occupavo dei rilievi fotografici e non con la luce dell'alba di tutte le sezioni delle trincee e dei rilievi geoarcheologici. Tornavo al sito mentre gli altri si svegliavano, prendevo le provviste e le consegnavo alle donne che si occupavano di cucinarci il cibo sapendo che ne avrebbero rubato dal 20 al 30%. Il pranzo consisteva nel tradizionale DAL con riso. Non potevamo ovviamente mangiare nulla di crudo, perchè l'amuchina non uccide l'ameba e quindi dovevamo stare attenti anche a sbucciare, altrimenti cuocere, cuocere tutto.
Lavorare sullo scavo a volte come socia della geoarcheologa a volte no, tipo jolly, poi cercare di tornare alle case evitando i cobra che cercavano il calore che era rimasto sull'asfalto della stradina, cenare con cose provenienti dalla città che erano: Pasta, cheddar, riso, a volte salsa di pomodoro, e uova uova come se piovessero. Siccome non potevamo bere l'acqua del pozzo bevevamo quella in bottiglia, solo che non è sorgiva è disinfettata chimicamente, e non aveva nessun minerale. Fortunatamente qualcuno ha pensato al polase.
Alla sera fotografavo i materiali trovati nella giornata fino a quando ce n'era e organizzavo il traffico di alcool, illegale in gujarat, insieme ad altre ragazze con un giovane ragazzo di Mumbai spedito nel culo dell'india perchè si drogava.
Eravamo i primi occidentali che vedevano, e facevano pagare il biglietto per guardarci sopratutto sul treno che da Gundi ci portava alla grande città che solo i piu fortunati della zona riuscivano a vedere (e dove non abbiamo MAI incontrato un occidentale) Dopo i primi giorni abbiamo preso l'abitudine di coprirci il capo perchè ce li trovavamo appiccicati ai capelli, sopratutto le bionde. Solo una volta ho temuto per la mia virtù, altrimenti gli indiani di lì sono così piccoli e sottonutriti che mi bastava una manata per scollarmeli di dosso.
Ammetto che sono partita fricchettona convinta delle meraviglie dell'incontrare una cultura così nuova e diversa e sicura che avrei trovato contatto con una parte profonda di me, che in effetti ho trovato e che agli indiani darebbe volentieri fuoco.
Ho perso la mia verginità relativista quando una donna adulta ci è venuta incontro il primo giorno con un abito confezionato per una ragazza della squadra che era stata lì per qualche giorno un anno prima circa per i rilievi preliminari. La ragazza vede che manca all'appello una figlia e gli chiede che fine avesse fatto. Questa sorride e ci dice che è morta, toccandosi la gola. Penso "ah, che cultura meravigliosa, l'accettazione della morteh, la reicarnazioneh!" e invece approfondendo ho scoperto che la zoccola sorrideva perchè la figlia si era suicidata impiccandosi nella cucina, non si voleva sposare con l'uomo che la famiglia aveva scelto, violento e vecchio, e la madre era contenta così c'era una dote in meno da pagare. I suicidi nella faccenda della reincarnazione non fanno una bellissima fine, in ogni caso.
C'era un unico Paria, erano tutti della casta dei guerrieri (d'altro canto, accoppiandosi in campagna tra famiglie). Ci siamo rifiutati di far pulire la nostra merda, compreso il collettore (abitato dall'iguana) a un povero 80enne. Così facendo però abbiamo scompigliato i loro modi e le loro usanze, perchè non ci rispettavano e cercavano di fotterci, però fingevano di rispettarci e ci leccavano al culo, solo che toccando la nostra merda eravamo pari dei paria, e non potevano mostrarcelo perchè volevano comunque i nostri soldi, non sapevano che pesci pigliare.
Mangiavamo carne una volta alla settimana quando venivamo invitati in un palazzo bellissimo del politico locale, che un tempo era appartenuto ad un maharaja, dove un cuoco nepalese cucinava per noi della carne e del pesce, un banchetto spettacolare. Li ci toglievamo le scarpe camminando su un letto di petali e potevamo bere legalmente della birra, orrenda ma in confronto al colluttorio che ci spacciavano per whisky sembrava nettare per gli dei.
Alle casette il bagno era una turca e la doccia era un secchio in cui mettevi dell'acqua che aveva appeso un secchiello piu piccolo con cui ti versavi l'acqua in testa. Al palazzo del Maharaja ci siamo fiondati al bagno nella speranza di rivedere una doccia, e invece sempre gli stessi secchielli, solo placcati d'oro.
Una mia amica bianchissima, con gli occhi verdi e i capelli neri è stata acclamata come avatar di Parvati e gli hanno offerto belle mucche per sposarla, ma lei non ha accettato.
Crawfish Pie
Ho studiato archeologia, e ho vinto il bando di concorso perchè nessuno voleva andare a scavare questa civiltà di cui non si sa ancora praticamente nulla e quello che si sà e per lo più un invenzione del governo.
Nonostante alcuni dubbi sul reale valore scientifico della spedizione e i problemi politici e culturali che travagliano il subcontinente indiano, sono partita con grandi speranze per raggiungere quell'interessante seppur problematica regione chiamata Gujarat al confine col Pakistan.
Il sito era musealizzato ed era il luogo voe alloggiavamo, a cento chilometri dalla città più vicina, Ahmdabad.
Chilometri di piatto nulla, villaggi minuscoli che vendevano tutti le stesse cose (orrende noccioline arancioni, cose luminose di plastiche e radio) vegetariani TUTTI perchè estremisti indù. C'erano solo tre tipi di vegetali, lenticchie cavolo e patate.
I membri della spedizione erano una manciata di disperati , quasi tutte belle che non conoscevano il direttore per fama (io mi ero trasferita da poco) e che avevano accettato questa missione suicida pensando che fosse una figata pazzesca. C'erano anche un paio di ragazzi molto giovani che erano l'unica scorta dato che ci era proibito girare da sole anche per il sito, come per altro era proibito stare in una stanza con un uomo, senza nessun'altra donna.
Alloggiavamo in queste 4 casette costruite negli anni 50 dai primi che avevano scavato quel sito, sopraelevate per non farle inondare nel periodo dei monsoni. L'acqua proveniva dal pozzo del sito e vi erano delle pompe che riempivano le cisterne poste sui tetti delle casette. Il sito era corredato da un micro museo, dove andavano a morire gli archeologi indiani che avevano sgarrato (quello che avevo conosciuto io aveva sposato una donna di una casta inferiore, cosa legalmente permessa ma vista malissimo).
Io e un paio d'altre ragazze piu grandi e piu avvezze alla vita fummo messe a occuparci della logistica, mentre le altre ragazze partite per una meta esotica alla ricerca d'avventura semplicemente impazzivano. Io non sono impazzita solo perchè per il cagotto eterno mi davano l'oppio, altrimenti non ce l'avrei MAI fatta.
qualche aneddoto, giornata tipo:
sveglia alle 3.30 del mattino, salivo sul tetto per controllare che le cisterne fossero piene, altrimenti svegliare gli operai affinchè le riempissero. Poi fotocamera in spalla e attrezzatura mi occupavo dei rilievi fotografici e non con la luce dell'alba di tutte le sezioni delle trincee e dei rilievi geoarcheologici. Tornavo al sito mentre gli altri si svegliavano, prendevo le provviste e le consegnavo alle donne che si occupavano di cucinarci il cibo sapendo che ne avrebbero rubato dal 20 al 30%. Il pranzo consisteva nel tradizionale DAL con riso. Non potevamo ovviamente mangiare nulla di crudo, perchè l'amuchina non uccide l'ameba e quindi dovevamo stare attenti anche a sbucciare, altrimenti cuocere, cuocere tutto.
Lavorare sullo scavo a volte come socia della geoarcheologa a volte no, tipo jolly, poi cercare di tornare alle case evitando i cobra che cercavano il calore che era rimasto sull'asfalto della stradina, cenare con cose provenienti dalla città che erano: Pasta, cheddar, riso, a volte salsa di pomodoro, e uova uova come se piovessero. Siccome non potevamo bere l'acqua del pozzo bevevamo quella in bottiglia, solo che non è sorgiva è disinfettata chimicamente, e non aveva nessun minerale. Fortunatamente qualcuno ha pensato al polase.
Alla sera fotografavo i materiali trovati nella giornata fino a quando ce n'era e organizzavo il traffico di alcool, illegale in gujarat, insieme ad altre ragazze con un giovane ragazzo di Mumbai spedito nel culo dell'india perchè si drogava.
Eravamo i primi occidentali che vedevano, e facevano pagare il biglietto per guardarci sopratutto sul treno che da Gundi ci portava alla grande città che solo i piu fortunati della zona riuscivano a vedere (e dove non abbiamo MAI incontrato un occidentale) Dopo i primi giorni abbiamo preso l'abitudine di coprirci il capo perchè ce li trovavamo appiccicati ai capelli, sopratutto le bionde. Solo una volta ho temuto per la mia virtù, altrimenti gli indiani di lì sono così piccoli e sottonutriti che mi bastava una manata per scollarmeli di dosso.
Ammetto che sono partita fricchettona convinta delle meraviglie dell'incontrare una cultura così nuova e diversa e sicura che avrei trovato contatto con una parte profonda di me, che in effetti ho trovato e che agli indiani darebbe volentieri fuoco.
Ho perso la mia verginità relativista quando una donna adulta ci è venuta incontro il primo giorno con un abito confezionato per una ragazza della squadra che era stata lì per qualche giorno un anno prima circa per i rilievi preliminari. La ragazza vede che manca all'appello una figlia e gli chiede che fine avesse fatto. Questa sorride e ci dice che è morta, toccandosi la gola. Penso "ah, che cultura meravigliosa, l'accettazione della morteh, la reicarnazioneh!" e invece approfondendo ho scoperto che la zoccola sorrideva perchè la figlia si era suicidata impiccandosi nella cucina, non si voleva sposare con l'uomo che la famiglia aveva scelto, violento e vecchio, e la madre era contenta così c'era una dote in meno da pagare. I suicidi nella faccenda della reincarnazione non fanno una bellissima fine, in ogni caso.
C'era un unico Paria, erano tutti della casta dei guerrieri (d'altro canto, accoppiandosi in campagna tra famiglie). Ci siamo rifiutati di far pulire la nostra merda, compreso il collettore (abitato dall'iguana) a un povero 80enne. Così facendo però abbiamo scompigliato i loro modi e le loro usanze, perchè non ci rispettavano e cercavano di fotterci, però fingevano di rispettarci e ci leccavano al culo, solo che toccando la nostra merda eravamo pari dei paria, e non potevano mostrarcelo perchè volevano comunque i nostri soldi, non sapevano che pesci pigliare.
Mangiavamo carne una volta alla settimana quando venivamo invitati in un palazzo bellissimo del politico locale, che un tempo era appartenuto ad un maharaja, dove un cuoco nepalese cucinava per noi della carne e del pesce, un banchetto spettacolare. Li ci toglievamo le scarpe camminando su un letto di petali e potevamo bere legalmente della birra, orrenda ma in confronto al colluttorio che ci spacciavano per whisky sembrava nettare per gli dei.
Alle casette il bagno era una turca e la doccia era un secchio in cui mettevi dell'acqua che aveva appeso un secchiello piu piccolo con cui ti versavi l'acqua in testa. Al palazzo del Maharaja ci siamo fiondati al bagno nella speranza di rivedere una doccia, e invece sempre gli stessi secchielli, solo placcati d'oro.
Una mia amica bianchissima, con gli occhi verdi e i capelli neri è stata acclamata come avatar di Parvati e gli hanno offerto belle mucche per sposarla, ma lei non ha accettato.
Crawfish Pie
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